Il manuale della strega insegna a diventare persone migliori

A colloquio con Tea Puccetti, autrice del libro «Streghe dalla cenere», con il quale si rivolge a tutti i lettori interessati al tema della magia e dello sviluppo spirituale

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Il manuale della strega insegna a diventare persone migliori
Tea Puccetti con in mano una copia del volume. Foto: Željko Jerneić

Siamo in periodo di carnevale e tra i costumi più popolari per le bambine, accanto a quelli di principesse e ballerine, sono immancabili i costumi da strega. La figura della strega, presente nell’immaginario collettivo da tempi immemorabili, ha sempre affascinato (e a volte spaventato) le persone più suggestionabili. In tempi moderni, con l’avvento di Internet, si è creata una comunità alternativa in cui le streghe non sono più dei personaggi delle fiabe, ma sono donne che cercano nella spiritualità nuovi modi di crescita interiore. In questi giorni è uscito dalle stampe il libro “Vještice iz pepela” (Streghe dalla cenere) di Tea Puccetti, la quale ci ha concesso un’intervista per spiegare meglio di cosa parla questo singolare manuale. Il libro verrà presentato sulle onde di Radio Fiume il 9 febbraio alle ore 11.15, nonché il 22 febbraio alle ore 18 nella Biblioteca civica del quartiere artistico Benčić nel capoluogo quarnerino. Il volume è in vendita sul sito eknjizara.hr e prossimamente sarà disponibile sia in lingua italiana e inglese, che in formato digitale come ebook.

Perché questo titolo?
“Il titolo doveva essere provvisorio, ma alla fine abbiamo deciso di mantenerlo. Volevamo rendere omaggio a tutte quelle donne che ingiustamente sono state giustiziate perché considerate streghe. Da qui anche il riferimento alla cenere, ovvero al fatto che venivano bruciate e ora risorgono, simbolicamente, come l’araba fenice, per fare sentire nuovamente la loro voce. È una dedica anche alle nostre nonne, che in un certo senso erano delle streghe in quanto usavano piante medicinali, erano detentrici di una cultura popolare che puntava sul bene e tenevano unita la comunità”.

Chi erano storicamente le streghe?
“Fondamentalmente erano delle guaritrici, erboriste, curavano dei malanni usando le piante medicinali a loro portata. Forse vivevano ai margini del paese, parlavano con gli animali, amavano i gatti e usavano la scopa. Tutti questi elementi poi sono entrati a far parte dell’immagine stereotipata della strega. Pensiamo soltanto alla Befana. Non è propriamente una strega ma gli elementi ci sono tutti”.

Il ruolo della nonna
Anche lei si considera una strega?
“Reputo di avere delle qualità bioenergetiche e di divinazione innate, ma credo anche che tutti noi abbiamo delle propensioni in questo senso, anche se non tutti decidono di svilupparle. Credo che tutto sia iniziato nel momento della morte di mia nonna Rina. All’epoca avevo cinque o sei anni e in quel periodo ho notato di avere delle qualità legate alla guarigione, ma ovviamente per svilupparle ho dovuto fare un lungo e travagliato percorso. Mia nonna, che era una persona estremamente religiosa, ma anche votata alla magia, mi è sempre stata vicina nella sfera spirituale. In suo onore ho deciso di integrare il suo nome nel nome di mia figlia e ho assunto il suo cognome, che è Puccetti. Sempre pensando a lei ho battezzato mia figlia nella Chiesa di San Vito durante la messa in lingua italiana. Le sono molto riconoscente perché mi ha trasmesso dei bellissimi messaggi pieni di amore che mi hanno indirizzato nella vita”.

Come mai ha deciso di scrivere questo libro?
“Ho sentito che il momento era quello giusto per uscire allo scoperto. È stata una decisione difficile perché mi sento vulnerabile, in quanto le persone che lavorano con le energie, come me, solitamente tendono a stare in disparte ed evitare la luce dei riflettori. Il libro doveva essere un piccolo manuale per la crescita spirituale e la magia usando i colori, le candele, le erbe, seguendo i cicli lunari e simile. Volevo far comprendere al lettore che con dei rituali quotidiani e con un impegno costante, è possibile raggiungere i propri obiettivi”.

Apertura e tolleranza
Cos’è la magia?
“La magia non è altro che la manipolazione delle energie. Tale manipolazione non ha connotazioni negative, è solo l’utilizzo delle energie per giungere a un fine. Per noi la magia diventa un esercizio di correzione mentale quotidiana grazie al quale vediamo la realtà con occhi diversi, una sorta di autosuggestione che ci aiuta ad avere approcci diversi”.

Qual è il rapporto tra magia e religione ufficiale?
“Se studiamo la storia della Chiesa cattolica e le azioni di cristianizzazione su diversi popoli, tra cui gli Illiri e i Liburni, che vivevano nelle nostre terre, ci renderemo conto che le due cose sono intrecciate. I rituali magici risalgono già ai tempi dell’antica Mesopotamia, quindi molto prima dell’avvento delle religioni conosciute oggi. Il popolo ha sempre continuato a curare questo tipo di magia e i sacerdoti, per avvicinarsi alla plebe, hanno assimilato parte di queste tradizioni pagane. La maggior parte delle grandi feste religiose trae le proprie origini da festività e cerimonie pagane. Il paganesimo era in sé un legame con la natura e le energie e non vedo nessun motivo di conflitto tra quello che è la magia oggi e quello che predica la religione cattolica. Anzi, noi praticanti di magia siamo molto aperti e tolleranti a tutte le minoranze, da quelle sessuali a quelle nazionali e religiose e siamo molto contenti dell’apertura mentale di Papa Francesco. Mi rammarico soltanto del fatto che la Chiesa croata non abbia abbracciato le sue posizioni”.

Un compendio per le donne
Il libro è scritto al femminile. Come mai questa scelta?
“Penso che questo libro si rivolga alla nostra energia femminile, l’energia femminile che è in tutti noi. Anche nel nostro corpo esistono le dualità e le polarità e solitamente si dice che la parte sinistra del corpo sia energeticamente femminile. Nella Chiesa cattolica esiste sono un modello di donna ed è la Vergine Maria, mentre io mi rivolgo a tutte le donne. Noi non siamo solo madri e angeli del focolare, noi donne del XXI secolo non dobbiamo sottoporci a nessuno né dipendere dagli altri. Penso che il mio libro incoraggi le donne a trovare la loro indipendenza e faccia comprendere alle lettrici il loro valore”.

La magia e l’occultismo stanno perdendo le connotazioni negative del passato?
“Il cambiamento sarebbe dovuto avvenire già nel corso del XX secolo. L’occultismo è una dottrina di studio e non ha niente a che vedere con il satanismo o altre correnti del genere, ma ha assunto questo aspetto negativo perché rigetta l’idea di un solo Dio. Penso che ogni associazione negativa sia errata, perché la magia tende a sviluppare un senso di benessere in ogni persona. Non stigmatizziamo nessuno, accettiamo ogni diversità”.

Per quale tipo di lettore è stato scritto il suo libro?
“Penso che tra le pagine del mio libro si ritroveranno tutti coloro che amano la lettura e che hanno un interesse per lo spiritualismo e la magia. Il libro è solo una piccola porta in questo mondo. Devo dire che da quando è uscito, il giorno del solstizio d’inverno, simbolo della rinascita del Sole, mi ha contattato persino un sacerdote fiumano per dirmi che il libro gli è piaciuto perché ‘è stato scritto in buona fede’. Apprezzo il fatto che abbia superato lo stigma e la paura solitamente associati alla magia e abbia letto il mio libro a mente aperta, cogliendo tutti i miei pensieri e consigli positivi per aiutare il lettore a diventare una persona migliore. Il mio approccio è olistico, punta a tutte le sfere della vita del lettore, lo aiuta a trovare la stabilità e la soddisfazione, la gratitudine. Cerco di invitare il lettore ad aiutare il prossimo senza aspettarsi niente in cambio. Viviamo in una società dell’agio, della comodità, non abbiamo né fame né viviamo di stenti, eppure spesso ci lasciamo travolgere dall’energia negativa. Il tempo ci è stato regalato e dobbiamo pensare come sfruttarlo. Io ho optato per l’armonia familiare e lo sviluppo ulteriore del mio potenziale. Spero che anche i miei lettori decidano di diventare persone migliori, più felici e soddisfatte”.

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