Fiume. Matija Dedić omaggia Sergio Endrigo (foto)

Il rinomato pianista jazz Matija Dedić si è esibito a Palazzo Modello di Fiume proponendo una selezione di brani del grande cantautore polese

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Fiume. Matija Dedić omaggia Sergio Endrigo (foto)
Foto Roni Brmalj

Splendida serata musicale nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume l’altra sera, che ha visto l’esibizione del rinomato pianista jazz zagabrese Matija Dedić in un evento speciale, dedicato al grande cantautore polese Sergio Endrigo. Il concerto di Dedić fa parte del progetto “Emozioni, sentimenti”, promosso l’anno scorso dalla Comunità degli Italiani e realizzato con il supporto finanziario dell’Ufficio per le minoranze, della Città di Pola e dell’Unione Italiana allo scopo di far rivivere l’opera di Endrigo e di sottolineare la sua importanza. Nel suo ambito è stato realizzato il CD “Matija Dedić plays Sergio Endrigo” in cui il pianista ha interpretato una decina di brani del cantautore polese, di cui a Palazzo Modello ha presentato una selezione.

Foto Roni Brmalj

Un concerto di rara bellezza

Il concerto ha attirato in Comunità un foltissimo pubblico, composto sia da connazionali che da amici e colleghi di Dedić, che ha assistito a un concerto di rara bellezza. Matija Dedić è un musicista dal talento e dalla sensibilità unici, che ha interpretato gli emotivi brani di Endrigo con raffinatezza, esponendo la melodia con un tocco delicato e in seguito dando via libera a improvvisazioni di straordinaria inventiva. Suonando la musica di Endrigo, Dedić ha preferito non lasciarsi andare a improvvisazioni troppo elaborate e “lontane” dalla melodia e dalle armonie del brano interpretato – come fa spesso durante i suoi concerti jazz –, ma dando comunque un tocco di libertà al disegno armonico e ritmico e facendo dei nostalgici brani di Endrigo delle creazioni originali.

Foto Roni Brmalj

Ultimo brano inciso da Arsen

La prima canzone eseguita da Dedić è stata “1947”, che Endrigo dedicò alla sua città natale. Nella sua breve introduzione, il pianista ha spiegato che questo è stato l’ultimo brano che suo padre Arsen, leggendario cantautore croato e grande amico di Sergio Endrigo, incise in studio, nel periodo che intercorse tra un’operazione e la sua morte poco tempo dopo. Dedić ha esposto la melodia con delicatezza, al che ha poi spiccato il “volo” nella ricerca di combinazioni armoniche e ritmiche sorprendenti.
Ha fatto seguito lo splendido brano “Kud plovi ovaj brod”, composto da Esad Arnautalić sul testo di Arsen Dedić, che Endrigo eseguì al Festival di Spalato nel 1970 e che, come ha spiegato il pianista, Arsen e Sergio amavano cantare insieme.
La dolce melodia di questo brano è stata eseguita con sensibilità da Matija Dedić, il quale ha poi dato sfogo alla sua creatività musicale, che gli permette di sognare con le note.

Foto Roni Brmalj

Grande padronanza dello strumento

Nella celeberrima “Io che amo solo te”, Dedić ha incorporato magistralmente e con gusto lo stile polifonico di Bach, dimostrando in questo modo una grande padronanza dello strumento, che gli permette di giocare e di elaborare con disinvoltura qualsiasi melodia e stile musicale.
Con la sua ricercata interpretazione della musica di Endrigo, che suscita negli ascoltatori che conoscono l’opus musicale del cantautore polese un forte senso di nostalgia, Dedić ha omaggiato degnamente il grande amico di suo padre e ha donato al pubblico fiumano una serata preziosa. La parte ufficiale del concerto si è conclusa con la romantica “Canzone per te”, che Dedić ha eseguito con impeto e intensità emotiva. Forti applausi per il musicista, che ha premiato il pubblico con un bis.

Foto Roni Brmalj

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