Guerra e transizione nell’arte

La mostra al Museo di Arte moderna e contemporanea illustra gli ultimi trent'anni della scena artistica fiumana

0
Guerra e transizione nell’arte

“Art/Rat/Tranzicija (1990. – 2000. – 2010.)” (Arte/Guerra/Transizione) è il titolo della mostra inaugurata ieri al Museo di Arte moderna e contemporanea di Fiume, evento che è stato arricchito dall’esibizione del Plesni art laboratorij e della band ČE BO BO, ČE NA NA. La mostra, che rientra nel progetto Fiume Capitale europea della Cultura, è concepita come una carrellata nei momenti chiave, segmenti, poetiche e pratiche artistiche che hanno caratterizzato e influito sulla scena artistica fiumana negli ultimi trent’anni: dall’indipendenza della Repubblica di Croazia al disfacimento della Jugoslavia e alla guerra in Croazia e in Bosnia ed Erzegovina all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Nel percorso espositivo questo periodo storico è illustrato con riferimenti all’ultima, sedicesima edizione della Biennale dei giovani artisti jugoslavi nel 1991 e alle prime mostre legate alla guerra (Manifesti di guerra “Deja vu – 1941 – 1991”).
Con questo dinamico allestimento, gli autori della mostra, il direttore dell’MMSU Slaven Tolj e il curatore Branko Cerovac, hanno deciso di presentare un segmento importante della scena contemporanea fiumana includendo numerosi artisti croati e stranieri in più fasi e segmenti durante l’apertura e la durata dell’esposizione, la quale si chiuderà a ottobre 2020, aggiungendovi pure una proiezione verso il futuro dell’arte dopo il 2020.
Alla cerimonia d’inaugurazione hanno preso parte gli autori della mostra, mentre questa è stata ufficialmente aperta dal capodipartimento per la Cultura della Città di Fiume, Ivan Šarar.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display