Dignano. Usi, costumi e tradizioni di terra e mare

Il volume di Sandro Delton racconta di terra e di mare, natura e famiglia, accennando al passato e descrivendo con cura la quotidianità dell'ultimo ventennio del secolo scorso

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Dignano. Usi, costumi e tradizioni di terra e mare
Manuela Geissa e Sandro Delton. Foto: VANJA STOILJKOVIĆ

Una storia autobiografica che parla di vita quotidiana, di usanze, costumi e tradizioni dell’Istria meridionale. S’intitola “Terra e mare a Dignano d’Istria” il nuovo volume di Sandro Delton, presentato l’altra sera all’estivo della Comunità degli Italiani di Dignano, di fronte a un numeroso pubblico, tra cui familiari, ex compagni di scuola, amici e colleghi. “Un libro interessantissimo che farà conoscere a tutti i cambiamenti epocali vissuti da un ragazzo di origini italiane in una delle cittadine istriane più caratteristiche, la nostra Dignano”, ha precisato il neoeletto presidente del sodalizio, Maurizio Piccinelli, prima di dare la parola a Manuela Geissa, che ha moderato la serata.

Ricordi d’infanzia vissuta
Pubblicato da Piazza Editore a inizio giugno a Silea, il racconto si svolge nel periodo dal 1980 al 2000. La narrazione si sviluppa tra vicende storico-culturali e l’amore per la famiglia e la natura. Racconta di terra e di mare, accennando al passato e descrivendo con cura la quotidianità di quegli anni. Ma, a quando risalgono le prime righe del libro?
Lo spiega l’autore nel Prologo: “Ero soldato, la prima volta lontano da casa per molto tempo… La mancanza così forte della mia famiglia e del mio luogo natio, accompagnata dal piacere che ho avuto sin da piccolo nello scrivere racconti e qualche poesia, mi hanno fatto impregnare la carta d’inchiostro narrando una storia, che nell’arco di un anno, periodo che trascorsi pure da soldato, era vita quotidiana nei luoghi della mia infanzia: la punta dell’Istria, Dignano, il borgo e i suoi dintorni”.

Un viaggio nel passato
Un “Viaggio all’incontrario”, dunque, come s’intitola del resto la prima parte del libro. Un viaggio che lo ha fatto riportare a quei primi racconti scritti attorno al 1988 da militare: “Tutto rimase fermo fino al 1995, alla guerra in Croazia. È allora che avevo ripreso a scrivere, realizzando che in effetti i miei racconti potevano diventare un libro. Nel 1995 incominciai un viaggio all’incontrario, indietro al 1988 e all’infanzia”.
“Aroma antico”, la seconda parte del libro, comprende pagine dedicate alla natura e alla famiglia, con raccontati nel dettaglio i lavori dei contadini e la vita degli abitanti del borgo, stagione per stagione. Vengono citati usanze e nomi di utensili, alcuni dei quali oggi ormai in disuso. “I lavori in campagna, la vendemmia, la raccolta dell’oliva, la raccolta degli asparagi…” rappresentano per l’autore ricordi molto vivi, attorno ai quali girano i ricordi d’infanzia e le sensazioni più forti. In famiglia, ricorda, oltre alla complicità, al gioco e agli scherzi, si parlava spesso di dignanesi illustri: Bartolomeo Biasoletto, Pietro Marchesi, monsignor Giuseppe Del Ton, Antonio Smareglia…
In fondo, hanno fatto la storia di quella che è la sua “Casa dolce casa”, capitolo che chiude il volume. Ricco, questo, di belle descrizioni di luoghi di mare che i dignanesi frequentavano durante l’estate.

Un libro adatto a tutti
Una lettura, ha concluso Manuela Geissa, adatta a tutti: ragazzi, adolescenti e adulti, perché racconta di cambiamenti epocali di fine millennio vissuti da un ragazzo. Hanno arricchito la serata le esibizioni di Massimo Piccinelli al pianoforte. A leggere le poesie e alcuni passi del libro sono state la nipote Elisabetta Borghetti e la moglie Giovanna. Un ringraziamento per l’ospitalità e l’interesse, a fine serata, da parte dell’autore, che con piacere ha firmato le copie. Sandro Delton, nato nel 1970 a Pola, trascorre l’infanzia fino ai diciotto anni a Dignano. A Pola frequenta il Liceo classico. Nel 1989 si iscrive all’Istituto Superiore di Educazione Fisica a Padova e si laurea nel 1996. Dal 1998 vive a Farra di Soligo nel Trevigiano.

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