Concerto dei cori: l’operetta la fa da… «regina»

Spensierato appuntamento a Villa Antonio con il Coro misto della SAC «Fratellanza», «Il piccolo coro» della CI di Abbazia, Alida Delcaro e i solisti del sodalizio fiumano

0
Concerto dei cori: l’operetta la fa da… «regina»

Che c’è di meglio, in questa verdeggiante e capricciosa primavera, del concedersi un pomeriggio musicale leggero e spensierato, per esempio nella splendida cornice di Villa Antonio, che fiancheggiata ai due lati dalla fresca ed esuberante vegetazione sembra uscita da una cartolina dei “bei tempi passati”, quando l’operetta viennese, soprattutto, imperversava frizzante nella Perla del Quarnero?

Ecco, un piccolo ma simpaticissimo assaggio di queste atmosfere ci è stato offerto martedì sera alla Comunità degli Italiani di Abbazia con il concerto del Coro misto della SAC “Fratellanza” della CI di Fiume, il quale si è prodotto in un programma variegato in cui l’operetta l’ha fatta da …”regina”.

Repertorio popolare

L’esibizione de «Il piccolo coro» della CI di Abbazia

L’inizio non poteva certo ignorare il repertorio popolare – base di ogni coro amatoriale – con “Sui monti” e “Come porti i capelli”. Fin da subito si è notata la disciplina musicale del coro capitanato da quel nocchiero autorevole che è il Mº Nicoletta Oliviero. Precisione nel ritmo, nella dinamica e nell’esprimere puntualmente il carattere di ogni singolo brano. Il tutto con il sostegno musicale della prof.ssa Vjera Lukšić al pianoforte.
Dal gustoso musical “Jalta, Jalta” di Alfi Kabiljo il coro ha eseguito il numero finale, dando giustamente rilievo al bel tema melodico che invita alla pace. La nostra attrice e cantante Alida Delcaro, con la sua modulata voce da contralto e il disinvolto atteggiamento scenico ha dato un tocco artistico con “Il cielo dipinto di blu” dell’indimenticabile Modugno, assieme al nostro baritono Aldo Racanè. Il solista ha cantato con sentimento pure “Torna a Surriento” seguito dalla simpatica esecuzione di Sanjin Sanković con “Cin ci la“, dall’omonima operetta di Carlo Lombardi. Quindi alcuni brani vivaci dal “Cavallino bianco“. Degno di elogio il tenore Ivo Zorco.

Le «Grisette» parigine

Ovviamente non poteva mancare “La vedova allegra“ di Lehar (che soggiornava ad Abbazia), i cui panni sono stati “indossati“ ancora una volta dalla Delcaro con la celebre aria “Sirena“. Impegnatissimo il vivace coro in “Vilja“, per non parlare delle “Grisette“ parigine di Maxim, in cui le spiritose coriste, abbigliate da “lucciole“, tutte ancheggianti, hanno fatto proprio un gran “can can“! Assieme ai “maschietti“, s’intende.Sorpresa dell’evento è stato “Il piccolo coro” della CI di Abbazia, diretto da Alka Kavre. La compagine ha dato prova di ottime qualità e siamo certi che, sorretta da un lavoro continuo, potrà avere delle belle soddisfazioni.

Alida Delcaro e Aldo Racanè

Un ruolo ben preciso

Facendo delle considerazioni generali, è doveroso sottolineare che l’attività amatoriale, in questo caso corale, nel suo piccolo, ha un ruolo ben preciso, anche sul piano culturale; in quanto le compagini coltivano “in primis“, e trasmettono, un repertorio di canto e di creatività popolare che denotano le specificità culturali, caratteriali, temperamentali di un certo territorio e popolazione. Dire che il “dilettarsi“ faccia bene al corpo e allo spirito è quasi superfluo, in quanto ogni singolo diventa “creatore“ e di ciò anche l’autostima ne trae vantaggio. Tale tipo di attività spesso “assicura“ il pubblico teatrale e dei concerti, e non di rado è territorio in cui germinano gli artisti di domani.
Vogliamo ricordare infine che il dilettantismo può raggiungere livelli anche molto alti, tali da costituire un autentico valore culturale e un vero arricchimento per l’ambiente sociale in cui è presente.
Per cui, evviva gli amatori, e avanti tutta!

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display