Avril Lavigne, il pop-punk che piace a tutte le generazioni

La cantautrice canadese si è esibita nell'anfiteatro polese. Una piacevole sorpresa la band fiumana «Kraj programa» che ha fatto da apripista

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Avril Lavigne, il pop-punk che piace a tutte le generazioni
Il complesso fiumano “Kraj programa”. Foto: Giuliano Libanore

Avril Lavigne in Arena. Non c’è stato il tutto esaurito come otto giorni prima per Dua Lipa, l’esibizione non è andata oltre un’ora e 26 minuti, ma i suoi fan non sono rimasti delusi. Anzi. A 40 anni la cantautrice canadese si muove nelle acque dei live con navigata esperienza e riesce ad allestire uno spettacolo tutto sommato godibile. Per la prima in Croazia la regina del pop-punk ha fatto affluire fan da tutto il Paese, ma anche dalla Slovenia e dall’Italia. Fan che sono cresciuti con le sue canzoni, a partire dal debutto con botto del 2002, oppure che all’epoca del suo primo disco non erano ancora nati.

Avril Lavigne in Arena.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Un susseguirsi di hit
Come da scaletta inviata ai media il giorno prima, Avril Lavigne è salita sul palco alle 22 in punto. Un brano del tutto strumentale ha lanciato l’artista canadese che non è come quei sapientoni di briscola che lasciano… gli assi per l’ultima. Parte subito con “Girlfriend”, hit del 2007 e dopo i saluti al pubblico e il riferimento all’Arena (“Non posso credere di essere per la prima volta in Croazia in questo posto storico meraviglioso”) ecco che arriva anche “Complicated” brano del 2002 che l’ha lanciata nell’orbita. Accompagnata dai chitarristi, dal bassista, dal tastierista e dal batterista sforna canzoni una dietro l’altra prima di lasciare il posto agli.. schermi giganti. Dopo “Hot” fa partire un video di poco più di due minuti che illustra l’Avril di inizio millennio quando ha fatto man bassa di premi individuali e di riconoscimenti per i milioni di dischi venduti. Il ritorno al presente la vede imbracciare una chitarra, ringraziare coloro che in prima fila espongono un cartellone “Avril te amo”, stappare una bottiglia di champagne come Verstappen quando vince un Gran premio di Formula 1 e calarsi dal palco per stare a tu per tu con la prima fila. Lo spettacolo fila via liscio senza intoppi e dopo “Sk8Er Boi” (non è un refuso, quell’8 va letto come un eight) si fa raggiungere sul palco da due fan, Daniela e Vanesa, che per il…coraggio vengono omaggiate ciascuna con uno skateboard. Mica male come ricordo. Si chiude qui la partita… regolare, per i supplementari lascia la minigonna in camerino e indossa un abito da sera bianco. Segno che i ritmi cambiano, dalla musica punk-rock si passa ai lenti: Avril viene accompagnata per l’occasione da una sezione d’archi per interpretare “Head above water”, “When you’re gone” e “I’m with you” con il pubblico che fa da accompagnamento vocale. E il sipario si cala qui, con un ringraziamento posticipato via Instagram: “Thank you Pula Croatia”.

Applaudito il gruppo nostrano
Due righe se le merita anche il complesso “Kraj programa” (Fine delle trasmissioni) che ha fatto da apripista. Di solito questi complessi non riescono a scaldare troppo il pubblico accorso in Arena per altri protagonisti. La band fiumana, invece, è stata una piacevole sorpresa per tutti i presenti che hanno dimostrato di gradire. Suonare in Arena è un treno che passa una volta nella vita per i complessi nostrani e la band l’ha colta al volo: 42 minuti di pregevole fattura per un complesso che, come illustrato dalla cantante Đina Škulić (davvero una gran voce), suona da 13 anni e che ha esordito con sul palco della bimillenaria con “Kule od karata” proponendo i brani più gettonati, come per esempio “Nek pričaju o nama” prima di salutare con “Prekid programa”.

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