Il Museo civico e la «Fulvio Tomizza» rispolverano le ricette della nonna

In corso un sondaggio online per riscoprire i segreti della cucina tradizionale

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Il Museo civico e la «Fulvio Tomizza» rispolverano le ricette della nonna

Il Museo civico di Umago, diretto da Biljana Bojić, assieme alla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”, ha promosso una campagna – sondaggio per rispolverare la cucina nostrana. Colori e sapori di una volta, mai dimenticati, ma meno presenti nella società del consumismo, propensa a cibi più veloci, meno saporiti e, se vogliamo, anche meno sani di un tempo.

 

Per tramandare la conoscenza degli ingredienti tradizionali, il loro utilizzo e aumentare la consapevolezza dell’importanza della consumazione soprattutto del pesce, il Museo ha avviato un sondaggio online per capire come si cucinava una volta, quali ingredienti venivano utilizzati e quali erano i cibi preferiti.

Il brodetto come lo fanno a Salvore con i granzipori e il pesce meno pregiato

Per esempio, la scheda da compilare e inviare al Museo (si tratta di un sondaggio anonimo) contiene questo tipo di domande: Pulisce il pesce da solo o dal venditore? Sfiletta il pesce? Prepara il brodetto a casa? Prepara le sarde “in savor” a casa? Usa i granchi nella preparazione dei piatti? Usa le “naridole” e le “patelle” nella preparazione delle pietanze? Il sondaggio è semplice e reperibile a questo sito.

Dunque si vuole ritornare alla vecchia cucina della nonna. Ed è una gran bella cosa, perché di prelibatezze la cucina locale ne offriva tante. Una lunga tradizione che ha avuto anche diverse manifestazioni gastronomiche, che oggi non si fanno più. Per esempio, l’Ente turistico di Salvore, per anni aveva organizzato la manifestazione “Travera d’oro”, che era basata sulla preparazione del brodetto in modo tradizionale, con i granchi o granzipori, seppie e qualche pesce meno pregiato, ma che faceva un buon sugo, adatto alla polenta o alla pasta, magari fatta in casa, come le tagliatelle, quelle più grezze e molto saporite.

La pasta casereccia

Molte pure le gare dedicate ai dolci e poi la festa del pane del sodalizio umaghese e altri eventi. Pane, pasta, dolci, che venivano sempre fatti in casa. Il pane cotto sotto la campana o nel forno a legna, magari con le braci fatte con le frasche di vite, è diventato una rarità. Oggi al supermercato si acquista tutto, anche il baccalà, il cui gusto, però, nulla ha a che vedere con quello preparato dalle nostre nonne, con tanta pazienza e di buona lena.

Anche le sarde “in savor” per molti sono soltanto un ricordo, idem per il risotto o il sugo con le “naridole” o le “patelle” che si attaccano agli scogli. Il pesce inoltre spesso viene pulito dal rivenditore, mentre le massaie moderne optano per dei cibi veloci. In altre parole la cucina è cambiata e sta cambiando ancora. Sicuramente nel preparare il pesce si usa meno il fritto, anche se è molto saporito. A Umago si usavano molto le sogliole fritte abbinate alle verze, ma anche i calamari. Il brodetto veniva preparato in tanti modi diversi, anche con i granzipori e quando c’era la bassa marea con le “cape” che si trovavano sotto la ghiaia sul bagnasciuga.

Alcuni dolci della tradizione locale

Non tutti conoscono il mare e le sue delizie, quelle che praticamente stanno scomparendo. Il fatto è che negli ultimi 50-60 anni la struttura della popolazione è cambiata e molte persone sono giunte da aree con differenti tradizioni culinarie. Persone che mangiano pochissimo pesce e che non conoscono le ricette per prepararlo.

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