Un giorno alle Brioni per il Rin Tin Tin

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Un giorno alle Brioni per il Rin Tin Tin

In navigazione attorno all’arcipelago delle Isole Brioni con sbarco sull’isola maggiore, famosa per la sua bellezza paesaggistica, per il fatto di avere offerto soggiorno all’élite e all’aristocrazia austro-ungarica, essere stata residenza e luogo di soggiorno per statisti e vip: può esservi un’escursione più gradita? I piccoli turisti di lusso hanno goduto del privilegio di passeggiare nella landa valorizzata fino alla perfezione da Paul Kupelwieser, attraversare quello che per clima, vegetazione e fauna è paradiso insulare dell’Adriatico settentrionale. E se il luogo da fiaba è “finanziariamente” poco accessibile alle famiglie, nel caso dei gruppi d’asilo Delfini e Pinguino della scuola materna in lingua italiana Rin Tin Tin di Pola si è fatto lo sconto pro comitiva (40 kune per ciascuno dei 47 partecipanti), grazie all’impresa che gestisce il Parco nazionale e promuove visite guidate per le isole dell’arcipelago. Ancora troppo in erba per capire il rebus dei resti del grande castrum bizantino, quelli romani di Val Catena, visitare esposizioni fotografiche e capire le testimonianze storiche, ci si è semplicemente immersi dentro la natura inebriante con tanta spontaneità da far esclamare uno dei mini turisti (maestra io qua voglio viverci), sgranare gli occhi alla vista di asini semplici e striati (zebre…), lama, pavoni, cavalli, conigli, e pure dentro l’ambiente artificiale del museo degli animali imbalsamati. L’eccitazione si è accesa già in partenza da Pola a Fasana, poi a bordo del battello, assieme a una benevolente comitiva di anziani turisti inglesi., quindi in salita sul trenino, a premere quei curiosissimi pulsanti del congegno di radioguida con cuffie e auricolari che raccontano le Brioni in tutte le lingue. Una brava guida in lingua italiana, invece, ha ccompagnato la comitiva nell’area del safari park, per incontrare l’elefante Lanka. Invocazioni inutili: il pachiderma si è ostinato a mostrare al pubblico soltanto il suo pingue fondoschiena. Molto più educato, invece, il “leggendario” pappagallo Koki, giunto alla rispettabile età di 64 anni, che ha rivolto a ogni bimbo il suo classico “Kako se zoveš?”. Ancora in giro per lo zoo uccelliera a vedere l’Ara di gran taglia (“Maestra, ma questo qui ha tutti i colori dell’arcobaleno), le galline faraone, la vasca delle tartarughe… Missione fallita per quel che concerne l’acquisto di gelati. Nel ristorante il loro prezzo va da 25 kune in su e ci si è accontentati del pranzo al sacco. Ma niente paura, si è fatta incetta di palline di gelato a Fasana (a 7 kune). Poi, assieme alle educatrici Serena Sirotić, Xenia Dajčić, Adriana Blažina e Barbara Buić, tutti a casa.

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