
Perfettamente in sintonia con la Settimana verde dell’infanzia, anche l’elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi”, ha offerto il proprio contributo all’affermazione di una mentalità aperta alla tutela del proprio ambiente e rispettosa della natura che la circonda. L’appuntamento tradizionale dedicato ogni anno ai bambini a ogni inizio di ottobre e che stavolta, per l’edizione 2023 (dal 2 al 6 ottobre), è tutto dedicato allo spirito ecologico-ambientale, ha condotto le classi quarte e quinte in direzione dell’orto-giardino scolastico e dei campi sportivi che circondano dal retro l’edificio e la palestra scolastica. Che cosa è successo? Prima è nato un frutteto e quindi anche una fattispecie di cortile di riciclaggio. Ma andiamo per ordine.
”Con sguardo sensibile ed educativo all’ambiente – ci dice il direttore della scuola italiana Luka Brussich – assieme all’impresa municipale Herculanea, specificatamente con il settore Giardinaggio, rappresentato dalla direttrice, l’agronoma Tatjana Mandić Buić e dalla collaboratrice Marina Perkov Svilan, abbiamo messo in campo un progetto davvero bello e atto a insegnare l’importanza del verde e del riciclo ai ragazzi, nonché creato un bene per tutta la scolaresca che darà i suoi frutti nel tempo.”
Tutto è cominciato con la messa a dimora di un melograno e di un fico, dentro all’orticello già esistente nel cortile scolastico interno, dove oltre alla scolaresca, ci giocano i bimbi della Sezione Delfini della scuola d’infanzia in lingua italiana “Rin Tin Tin”. L’operazione compiuta è quella della moltiplicazione del fondo verde, per cui ai cespugli aromatici e alle piantine mediterranee si sono aggiunti dei “signori” fusti. Da quanto sentito, i propositi si spingono anche oltre a quelli proposti per la Settimana dell’infanzia. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio frutteto educativo, un cuore verde nella scuola, abbracciato dalle sue ali scolastiche, per “coltivare” proprio la necessità della conservazione di un mondo botanico locale e tradizionale. Un angolo orientato ad accogliere varietà autoctone e tradizionali di frutta della nostra Regione, attorno a cui sviluppare momenti formativi ed educativi rivolti agli alunni della scuola. Ed ecco presto ricevute le “istruzioni per l’uso”, fornite dagli esperti dell’Herculanea: la buca praticata prima d’impiantare, deve risultare tre volte più grande del recipiente in cui sono contenute le radici del fusto; d’obbligo la concimazione; procedere legando il giovane fusto al paletto di sostegno; quindi l’innaffiatura giusta e regolare, due volte alla settimana. E poi? Facendo gli scongiuri, tra tre anni la scolaresca comincerà a raccogliere e a gustarsi i primi prelibati frutti dando magari sviluppo a un’attività differenziata di educazione alimentare sana connessa all’esperienza del frutteto, nonché d’avvicinamento ai temi della stagionalità, della territorialità, della cultura alimentare, fino a imparare come si gesticono dei ritmi agricoli. Secondo quanto fatto notare da Luka Brussich, la scuola intende investire nell’ulteriore sviluppo di un progetto in grado di far resuscitare vecchi valori e apprezzabili abitudini dei polesani d’un tempo a curare giardini e orticelli nei circondari delle proprie abitazioni in pieno centro urbano.
Dal verde, inoltre, si è passati alla spazzatura, per una sfida ginnica tutta curiosa. Come proposto dall’Herculanea, niente prediche sul come smaltire i rifiuti o racconti e spiegazioni teoriche sull’obbligo di riutilizzare gli oggetti, bensì la staffetta del riciclo. Vince chi indovina il contenitore giusto – giallo, azzurro e marrone – per infilarci dentro ogni tipo di scarto – pigne, contenitori PVC, vuoti, giornali – e chi smaltisce tutto con maggiore velocità. Ne è scaturita una lezione di cultura fisica, di igiene, di natura e società e di galateo insieme, che ha fatto ragionare le classi sui temi dell’ambiente, della pulizia e delle relazioni, attraverso tutto un gioco e dovertimento collettivo.
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