Uljanik. Una caserma da 9 milioni di euro

L’immobile in via dell’Arsenale, dove il cantiere aveva traslocato gli uffici, sarà messo in vendita

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Uljanik. Una caserma da 9 milioni di euro
La caserma in via dell’Arsenale, il cui valore è stato stimato in 9 milioni di euro. Foto: DARIA DEGHENGHI

Il curatore fallimentare del cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi sta cercando di monetizzare quello che può. Adesso vorrebbe trasformare in soldi i mattoni, più precisamente quelli della caserma in via dell’Arsenale, nella quale il cantiere aveva traslocato gli uffici. La manovra di alienazione dell’imponente edificio aveva subito un rallentamento per la causa intentata da Danko Končar contro la Privredna banka di Zagabria e Scoglio Olivi. Che cosa c’entrano l’imprenditore e la banca? C’entrano eccome. Però per capire come bisogna fare qualche passo indietro, quando Scoglio Olivi stava palesando tutti i sintomi del male che l’avrebbe portato al fallimento. Nel 2018 Danko Končar, attraverso la sua ditta Kermas, aveva prestato al cantiere un salvagente di 12,6 milioni di euro. Non erano soldi propriamente suoi, presi di tasca: per venire incontro a Scoglio Olivi, Končar era ricorso a un credito, acceso presso la Privredna banka. La causa intentata poi contro Scoglio Olivi e la Banca era scaturita dall’insoddisfazione dell’imprenditore in merito alla posizione sull’elenco dei creditori ipotecari una volta avviata la procedura fallimentare per l’Uljanik. Končar ha perso la causa, quindi la sua posizione rimane quella che era e su tutto la Kermas deve risarcire alla Banca e a Scoglio Olivi 100mila euro ciascuno di spese processuali e allo Stato 70mila euro. Risolto quindi questo capitolo di… rallentamento, si può procedere con la vendita. Bisogna avere un po’ di soldi. Più o meno 9 milioni di euro. A tanto è stato stimato il valore dell’immobile nel 2019. Resta da vedere se occorrerà rivedere la cifra, alla luce delle dinamiche di mercato. Il terreno è stato valutato 3.458.227,94 euro, gli allacciamenti 1.147.987, l’edificio 4.096.980 e gli impianti esterni 282.114. Quindi si arriva a sfiorare i 9 milioni di cui si diceva.

Transitando per via dell’Arsenale (anche senza salire la gradinata che porta alla caserma, per quanto probabilmente in molti l’avranno fatto, considerato che dal 2015 vi si trovano gli uffici dell’Istituto nazionale di assicurazione sanitaria) si avrà avuto modo di notare l’imponenza del complesso. Si tratta di un lotto di ben 20mila metri quadrati e l’edificio si sviluppa su sei livelli (pianoterra, quattro piani elevati e sottotetto) per complessivi 14mila metri quadrati. L’edificio è stato costruito nel 1860 e accanto all’imponenza sfoggia un’indiscussa eleganza. L’area ha destinazione d’uso pubblica, culturale e parcheggio. Scoglio Olivi aveva acquistato il vasto complesso dall’allora Armata popolare jugoslava nel 1977 per una cifra imprecisata. E in quegli anni è stato costruito il ponte di collegamento (in un vistoso colore blu) che dal cantiere vero e proprio conduce all’impianto, superando via dell’Arsenale.
Costruita, come detto, nel 1856, era stata intitolata a Francesco Giuseppe I ed era K.u.K. Marine-Kaserne (sopra l’entrata principale recava la scritta Franciscus Iosephus I/Austriae Imperator/MDCCCLVI), in epoca italiana era I. e R. Caserma di marina intitolata a Nazario Sauro e in epoca jugoslava a Ivan Goran Kovačić. Durante la Seconda guerra mondiale, dopo la capitolazione dell’Italia, nel 1943, la caserma era diventata prigione per alcune migliaia di militari italiani. I bombardamenti alleati avevano distrutto parte dell’edificio verso il centro Rojc, poi demolito, per cui delle quattro ali dell’edificio, ne sono rimaste tre.
Nella perizia di stima dell’immobile si evidenzia che la costruzione è solida e di qualità.

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