Castion. Tanto fumo e poco arrosto

L’incontro tra vertici regionali, sindaci e dirigenti si è concluso con un nulla di fatto. Nuovo round tra 15 giorni

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Castion. Tanto fumo e poco arrosto
I sindaci delle Città e i rappresentanti delle municipalizzata istriane. Foto: MARKO MRDENOVIC

Si è conclusa più o meno con un nulla di fatto la nuova riunione convocata dall’amministrazione Zoričić per affrontare il delicato tema del Centro regionale di gestione e trattamento dei rifiuti di Castion. L’incontro – al quale hanno partecipato i sindaci e i rappresentanti di tutte le Città dell’Istria, il presidente e il vicepresidente della Regione istriana, Boris Miletić e Tullio Demetlika, i vertici e i rappresentanti del Comitato di vigilanza dell’impianto, i rappresentanti dei cittadini residenti intorno al Centro e i responsabili di Istria Verde – è servito solo per ribadire che Castion è un problema, e che va risolto. Nessuno ha formulato proposte concrete sul tema del surplus dei rifiuti o dei malodori, delle particelle e delle polveri che soffocano i residenti del Comune di Medolino e delle zone di Pola più vicine all’impianto. Nessuna risposta concreta neppure al problema della quota di umido troppo alta nell’indifferenziata. E a proposito di umido (riufiti organici), ai sindaci presenti ieri all’incontro voluto dal primo cittadino di Pola, Flip Zoričić, il direttore del Centro regionale di gestione e trattamento dei rifiuti, Dražen Stilinović, ha mostrato un video che mostra quanto liquido (assieme ai rifiuti indifferenziati) viene scaricato quotidianamente dai camion della spazzatura in arrivo da tutta l’Istria.

Le cause dei guasti
“Questo non dovrebbe succedere”, ha detto poi il direttore, il quale ha rilevato che assieme all’indifferenziata i camion scaricano anche pietre e ferro, che spesso portano al malfunzionamento se non alla rotttura dell’impianto di trattamento dei rifiuti, bloccandone la funzionalità per ore o giorni. Per quanto riguarda le quantità di rifiuti portati a Castion, Stilinović ha evidenziato come soltanto l’Herculanea di Pola e la Città di Rovigno abbiano effettivamente ridotto la quantità di indifferenziata. L’intervento più toccante è stato quello dell’attivista Ivica Rogulj, che dopo avere descritto come sono costretti a vivere i cittadini delle località vicine al Centro e dopo avere espresso tutta la sua preoccupazione per la salute dei residenti ha puntato il dito contro la DDI, che nel 2008 avrebbe pugnalato alle spalle i cittadini dell’Istria meridionale, decidendo di realizzare il Centro regionale a Castion e di fornirlo di una tecnologia sbagliata.Il sindaco di Pola, Filip Zoričić dopo aver chiaramente ribadito che “la situazione è ormai insostenibile e non può più continuare”, ha detto che la Città di Pola non farà più promesse che non possono essere mantenute. Dopidiché ha proposto l’introduzione, a partire dal primo gennaio 2024, dell’obbligo per tutte le Città e Comuni di raccolta differenziata dell’organico o frazione umida. “L’obiettivo – ha spiegato il sindaco – è ridurre la componente umida dei rifiuti”. Il sindaco di Pola ha altresì suggerito alle aziende municipalizzate proprietarie di centri di prima raccolta di assumersi la responsabilità della gestione dei surplus dei rifiuti prodotti durante i mesi estivi. “Il Centro di Castion ha l’obbligo di accettare le quote di rifiuti prestabilite”, ha continuato il sindaco, che ha quindi annunciato nuove regole e nuove tariffe.

Cambiare la struttura proprietaria
Il presidente della Regione, Boris Miletić, ha invece dichiarato che tutte le Città e i Comuni dell’Istria, 41 in tutto, dovrebbero essere comproprietari del Centro di trattamento dei rifiuti. Lo zupano ritiene inoltre indispensabile che il Centro sia percepito come parte del sistema e non come un peso dalle amministrazioni locali e dalle municipalizzate, che lo vedono semplicemente come un luogo dove scaricare i rifiuti. In conclusione Miletić ha suggerito di procedere quanto prima alla ricomposizione della struttura proprietaria dell’impianto. “Senza comunità d’intenti e senza ristrutturazione non andremo da nessuna parte”. Marino Drandić, presidente del Comitato di vigilanza del Centro di Castion, ha colto l’occasione per ricordare che la situazione è critica, sia da un punto di vista finanziario che tecnico. “L’impianto necessita di una ristrutturazione di tutti i suoi sistemi”, ha detto Drandić. L’incontro è seguito con gli interventi di alcuni dei sindaci presenti che, più che proporre soluzioni, hanno colto l’occasione, e la presenza dei media, per sottolineare quanto fatto per ridurre le quantità di rifiuti prodotti.
Al termine della riunione, come sottolineato in apertura, i sindaci e il presidente della Regione si sono accordati di ritrovarsi tra una quindicina di giorni per proporre soluzioni concrete. Entro allora, il primo cittadino di Pola si è obbligato a redigere una bozza del Piano di ricomposizione della struttura societaria del Centro regionale di gestione e trattamento dei rifiuti.

I manifestanti in piazza Foro
All’arrivo, ieri, a Palazzo municipale, gli ospiti invitati dal sindaco Zoričić all’incontro sul tema “Castion”, sono stati accolti in piazza Foro da una quindicina di attivisti che, cartelli in mano, hanno espresso tutta la loro frustrazione, preoccupazione e rabbia per una situazione sempre più insostenibile. “Agli stranieri il Lungomare, ai polesi Castion”, “Vogliamo aria pulita, non i tumori”, “Qualcosa puzza…”, sono soltanto alcuni degli slogan scanditi dagli attivisti, che all’arriva del presidente della Regione istriana, Boris Miletić, considerato da loro uno dei principali responsabili per l’attuale situazione, hanno manifestato il loro disappunto con urla e fischi. Urla e fischi che sono continuati anche durante l’intera riunione.

Gli attivisti contro Castion riuniti in piazza Foro davanti a Palazzo Municipale.
Foto: MARKO MRDENOVIC

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