Sissano nei miei ricordi

Breve chiacchierata con Anita Detoffi Giudici che di recente ha ottenuto una targa di riconoscimento in occasione del 70.esimo anniversario della fondazione della locale Comunità degli Italiani

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Sissano nei miei ricordi

È l’unico dei fondatori che nel lontano 1948 hanno messo in piedi la Comunità degli Italiani di Sissano che può oggi raccontare quell’esperienza. Parallelamente è una delle persone che fin dagli inizi hanno frquentato pure la Comunità degli Italiani di Pola. Stiamo parlando di Anita Detoffi Giudici, classe 1931, nativa di questo piccolo centro della Bassa Istria, per lunghissimi anni attivista nel sodalizio polese. A pochi giorni dalle celebrazioni del 700 d’obbligo quindi una chiacchierata con la Giudici, che nonostante la veneranda età è ancora in grandissima forma. Tanto che non manca giorno nel quale non si ritrova al bar del Circolo di Pola assieme alle amiche Nevia e Rina.
Ci parli un po’ dei suoi inizi come attivista?
Gli inizi sono datati alla fine degli anni Quaranta ovvero nel periodo quando era stata appena fondata la Comunità degli Italiani sissanese. Al tempo dirigevo la Filodrammatica che poi con il passare degli anni si è sciolta, in quanto i giovani sono andati a studiare nei centri maggiori. Lo stesso discorso vale anche per me che mi ero trasferita a Pola dove ho frequentato la Scuola di Economia e Commercio.
Alla CI di Pola ho fatto praticamente di tutto: la barista, la cassiera, rilasciavo i tesserini ai soci, aiutavo nell’organizzazione degli spettacoli e quant’altro. Il tutto pur non essndo impiegata in pianta stabile alla CI. Ricordo in modo particolare gli anni Ottanta e le serate con musica dal vivo che sempre facevano registrare il pienone. Anche dopo ho continuato a svolgere altre attività in Comunità, in primo luogo facendo parte di varie Commissioni sino alla fine degli anni ‘90.
Il Circolo quindi ancora al giorno d’oggi rappresenta una parte importante sua vita…
Certamente. Mi ritrovo con le amiche quasi ogni giorno, per bere il caffè, e fare una chiacchierata. Inoltre, non manco mai agli spettacoli allestiti in Comunità Purtroppo noi polesani anziani ormai siamo rimasti in pochi, però cerchiamo di tenere duro.

Anita Detoffi Giudici con il riconoscimento ricevuto in occasione dei 70 anni della CI di Sissano

Oltre alle succitate attività ha svolto anche altri lavori?
Sono stata impiegata nella Fabbrica di sardine a Bagnole, dove lavoravano le donne delle località vicine, e ci chiamavano ‘le sardeline’. Inoltre ho fatto la commessa in diversi negozi e per un anno ho lavorato come cassiera in quello che i connazionali chiamavano ‘Cinema Nazional’.
Ci dice qualcosa in merito alla Comunità degli Italiani di Sissano, dove recentemente nella ricorrenza del 70.esimo anniversario della fondazione, ha ricevuto un attestato di ringraziamento e riconoscimento essendo lei uno dei fondatori.
Sinceramente non seguo troppo l’attività della CI sissanese, anche se non dubito che il sodalizio proponga sempre dei programmi interessanti. Per quel che concerne il premio, sono onoratissima di averlo ricevuto e compiaciuta di questo gentile gesto che mi ha riempito il cuore.
Parliamo un po’ della sua vita privata. Si è sposata molto giovane…
Sì, all’età di 19 anni con Antonio, purtroppo scomparso ancora nel 1970. Con lui nel 1951 ho avuto il figlio Edoardo (noto dottore specialista di Medicina trasfusionale, da alcuni anni in pensione, nda), e ora ho tre nipoti e 4 pronipoti. Posso dire quindi di avere una famiglia molto numerosa, e allo stesso tempo squisita e istruita della quale vado fiera.

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