Riforma fiscale. Perdite per 4 milioni di euro

Incalzati da Dušica Radojčić (Možemo!) secondo la quale il dipartimento se la prende comoda, l’assessore alle Finanze Aldo Rojnić e il sindaco Filip Zoričić affermano che c’è tutto il tempo per il Bilancio 2024 e le delibere

0
Riforma fiscale. Perdite per 4 milioni di euro
Seconda seduta in 8 giorni per il Consiglio cittadino. Foto: DARIA DEGHENGHI

Vivace ora delle interrogazioni, interpellanze e mozioni alla 29ª sessione del Consiglio municipale tornato a riunirsi a distanza di una settimana. Tra le tante, quella di Dušica Radojčić (Možemo!) ha avuto per oggetto l’imminente riforma fiscale che toglierà agli enti locali una parte considerevole degli introiti poiché abolisce l’addizionale comunale dell’imposta sul reddito. “Le altre città stanno già facendo i calcoli per ridisegnare i propri Bilanci e trovare le soluzioni adatte al caso, mentre Pola sonnecchia pur essendo chiaro che ne vanno di mezzo gli investimenti nella cultura, nell’istruzione, nella tutela sociale…”. La prima di una serie di risposte emerse dal dibattito è stata quella di Aldo Rojnić, assessore ad interim alle Finanze, secondo il quale i danni per Pola ammonteranno sui 4 milioni di euro, cifra non di poco conto, ma comunque rimborsabile con altre fonti d’introito su cui in questo momento “non è ancora opportuno sindacare”, visto che bisogna prima far quadrare i conti e poi uscire col Preventivo. Radojčić ha insistito sulla faccenda dei conti e del tempo che stringe, anche tenendo conto del fatto che per cambiare le delibere sulle imposte locali occorre rispettare l’iter, tra cui almeno un mese di consultazioni pubbliche, mentre l’assessorato alle Finanze se la prende con comodo, “non avendo in mano nemmeno la stima esatta dei danni e figurarsi una proposta di compensazione”. L’hanno smentita in due: ancora Rojnić per dire che le stime ci sono e che si lavora sul Preventivo 2024 con cognizione di causa ma anche con prudenza prima di presentarlo al pubblico, e il sindaco, Filip Zoričić, con una considerazione politica piuttosto che contabile: “Il solito catastrofismo della consigliera che vede soltanto disgrazie. Tranquilla, collega, che abbiamo tutto il tempo per produrre il Bilancio e le delibere, e le assicuro che troveremo i soldi in una maniera o nell’altra e che ne avremo a sufficienza per coprire il fabbisogno delle scuole, della cultura, dell’assistenza sociale e per tutto quello che conta”.

Il sindaco Filip Zoričić affiancato dalla vice Ivona Močenić.
Foto: DARIA DEGHENGHI

Investimenti nella sicurezza
Monica Derocchi (IDS-DDI) ha voluto sapere se c’è del fondamento nelle voci per cui l’ex assessore all’edilizia defenestrato qualche mese fa, Damir Prhat, avrebbe fatto causa alla Città di Pola presso la Corte suprema amministrativa. Secondo queste voci, infatti, l’assessore destituito avrebbe accusato la Città di Pola d’aver modificato assetto organizzativo, organigramma e mansioni dell’apparato amministrativo municipale in maniera non conforme alla legge. Nebojša Nikolić dell’assessorato all’amministrazione ha dichiarato che la Città di Pola non ha avuto alcuna comunicazione ufficiale e che in mancanza di ufficialità non è possibile parlarne. Elena Puh Belci (IDS-DDI) ha criticato l’acquisto di dieci nuove telecamere di sorveglianza per gli uffici dell’amministrazione cittadina, che si sta “blindando e fortificando come se fosse un luogo ae elevato rischio di violenza, cosa inammissibile peraltro, mentre vi è necessità di ampliare piuttosto il raggio delle aree pubbliche sotto sorveglianza”. Il sindaco ha risposto che: “Disgraziatamente la violenza è in aumento, per cui c’è bisogno di telecamere sia dentro gli uffici della pubblica amministrazione sia fuori, in strada, ma che non è possibile usare le une al posto delle altre, come propone di fare la consigliera”. Sempre a detta del sindaco, l’acquisto è parte integrante di un ciclo di investimenti nel sistema di sicurezza generale, il quale prevede anche la creazione di un centro acquisizione delle immagini per la verifica delle riprese.

Mercato coperto, il tetto spande
E sempre durante l’ora delle interrogazioni dei consiglieri è emerso il problema delle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto del mercato coperto che stanno rovinando anche gli intonaci e l’aspetto generale degli ambienti interni, ma anche il problema dell’impianto di raffreddamento e dell’impiantistica in generale. Va ricordato di passaggio che i mercati civici hanno perduto la loro soggettività legale, essendo stata la vecchia municipalizzata (Tržnica) accorpata con altre all’azienda alla “Pula Sport”, che ha cambiato nome in “Pula usluge i investicije” (Serviti e amministrazione stabili) per gestire appunto gli impianti sportivi pubblici, i condomini, i mercati e le spiagge. Dal dibattito è emerso che la copertura del tetto e l’impiantistica dell’edificio del Mercato in piazza del Popolo sono del 1997, anno dell’ultimo restauro completo dello stabile, e che ormai si deve prendere in considerazione la necessità di investire importi considerevoli nelle riparazioni e nel potenziamento o nella sostituzione degli impianti. “La via dei fondi europei ci è stata negata, e quindi dobbiamo fare come si faceva una volta: con le nostre sole forze”, ha detto il direttore della società Mario Perusko. Per gli impianti di condizionamento della temperatura 26 anni sono effettivamente tanti, mentre per il tetto non basterà cambiare copertura, ma occorrerà condurre anche un esame attento della struttura portante in legno d’inizio Novecento.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display