Finale Coppa. Sopić: «Vinciamola nei 90’»

0
Finale Coppa. Sopić: «Vinciamola nei 90’»
L'allenatore del Rijeka, Željko Sopić, durante la conferenza stampa della vigilia della finale di ritorno di Coppa Croazia

Sfumato il sogno del secondo titolo, il Rijeka è atteso domani, mercoledì 22 maggio, dalla partita più importante degli ultimi mesi, quella che ci dirà se i fiumani chiuderanno la stagione con un trofeo o meno. Una differenza non da poco, visto che i quarnerini erano in corsa fino all’ultimo su due fronti e restare a bocca asciutta sarebbe una grandissima delusione. Pertanto, a Rujevica (ore 18) non resta che battere (finalmente) la Dinamo e alzare al cielo il trofeo di Coppa Croazia. Si parte dallo 0-0 dell’andata al Maksimir, punteggio che induce all’ottimismo, ma che allo stesso tempo è molto pericoloso, soprattutto in ottica della vigente regola del doppio gol il trasferta.

Precedenti favorevoli

La squadra di Željko Sopić ha sicuramente i propri assi nella manica per mettere le mani sul Sole di Rabuzin, che sarebbe anche il settimo in bacheca. Il Rijeka torna in finale a due anni dalla gara persa al Poljud per 3-1 con l’Hajduk, mentre il titolo manca dal 2020 e dal successo di Sebenico (1-0, a segno Halilović) ai danni della Lokomotiva. Si tratta della quinta finale tra biancocrociati e “modri”: la statistica è dalla parte dei fiumani, che vantano tre successi contro l’uno degli zagabresi. Come curiosità, i “modri” si sono aggiudicati uno dei due confronti che prevedeva la classica la gara d’andata e di ritorno. È successo nella stagione 1993/94: 2-0 al Maksimir per la Dinamo e 1-0 a Cantrida per il Rijeka. Poi, nel 2013/2014, il riscatto: doppia vittoria dei fiumani per 1-0 e 2-0. Uno dei due gol a Cantrida nel ritorno lo segnò Matej Mitrović, in campo anche stasera, che venne eletto nell’occasione anche “man of the match”. Gli altri due successi del Rijeka arrivarono nello storico 2017 (3-1 a Varaždin) e nel 2019 al Drosina (altro 3-1).

«La matematica è chiara»

“La matematica è piuttosto chiara: ci serve una vittoria per alzare al cielo il trofeo – esordisce in conferenza stampa Sopić –. Grazie al risultato del Maksimir abbiamo diritto di essere ottimisti. L’atmosfera in seno alla squadra è buonissima, gli ultimi risultati non hanno inciso sul morale della squadra. I ragazzi sono pronti e non vedono l’ora di scendere il campo per rallegrare i tifosi. Faremo il possibile per battere la Dinamo e aggiudicarci la Coppa. Non giocheremo per lo 0-0, non l’abbiamo fatto nemmeno al Maksimir a prescindere da ciò che qualcuno pensa o ritiene di sapere. D’altronde, nel finale abbiamo sfiorato la vittoria. L’intenzione era quella di segnare, ma la Dinamo non era d’accordo. Siccome c’è anche il ritorno, non era certo il caso di rischiare troppo e compromettere eventualmente il tutto”.

Pjaca rientra, Selahi in dubbio

Non mancano i problemi di formazione. “Selahi rimane in dubbio, decideremo prima dell’inizio. Mi servono giocatori al massimo della condizione. In quanto a Pjaca, lui ha svolto le terapie mediche che gli sono state prescritte e mi sembra a posto. A Osijek era in panchina, ma non l’avrei fatto comunque entrare in campo. Labrović o Zlomislić? Ci risiamo. Mi sembra di aver parlato chiaro la scorsa volta, ma evidentemente qualcuno si è fatto una dormita. Magari per la Supercoppa portiamo Buffon…”, ha precisato il tecnico, aggiungendo alcuni particolari personali del passato: “Sono motivato al massimo. Mi ricordo di una finale di Coppa con la Dinamo quando militavo nello Zagreb. Loro in dieci e noi in otto, con buona parte delle 25mila persone presenti al Maksimir a tifare per lo Zagreb. Ma, come ben sapete, non commento le direzioni arbitrali. Poi, ai tempi dello Slaven Belupo, ne ho persa una negli ultimi minuti, se non erro con gol di Schildelfeld. Per intenderci, era ancora la Dinamo di Modrić. Forse è arrivato il momento di invertire la tendenza”.

Hodža: «Per me è speciale»

Ad affiancare Sopić all’incontro con i giornalisti è stato Veldin Hodža. “Abbiamo affrontato tante volte la Dinamo e pertanto non ci sono segreti tra le due squadre. Siamo perfettamente consapevoli della difficoltà dell’impegno, ma ciò che conta è unicamente la vittoria. Daremo il massimo per ottenerla. Ho fatto tutte le selezioni giovanili del Rijeka e ora ho l’occasione di conquistare il mio primo trofeo da seniores. Giocare questo tipo di partite ha sempre un sapore e un peso speciale. La serie negativa non ha inciso più di tanto sull’atmosfera nello spogliatoio. Tutta la stagione ci siamo espressi ad altissimi livelli e poi è arrivato il calo fisiologico. Dimentichiamo quanto successo in campionato e proviamo a vincere questa Coppa”.

Arbitra Titlić

La partita sarà diretta da Jakov Titlić di Potravlje, mentre gli assistenti del saranno Hrvoje Radić di Spalato e Goran Perica di Šibenik. Il compito di quarto uomo spetterà a Partik Kolarić di Čakovec. È interessante notare che nella sala del VAR ci sarà Dario Bel, il quale ha arbitrato la gara d’andata al Maksimir.

Titlić ha diretto due sfide di Coppa Croazia in questa stagione, la prima agli ottavi di finale con l’Istra 1961 ad avere la meglio sullo Zagora per 2-0, la seconda agli ottavi quando Osijek si è imposto sul Karlovac per 1-0. Nella finale d’andata, una settimana fa, Titlić è stato il quarto uomo.

Per quanto riguarda il campionato, in questa stagione ha diretto dieci partite. Due riguardano la Dinamo, entrambe contro il Rudeš, mentre finora non ha mai diretto un match che vedeva il Rijeka in campo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display