Rifiuti ingombranti e imbarazzanti

Nel Bilancio di previsione per il 2024, la Città ha voluto compiere un passo avanti in quanto a pulizia e manutenzione delle aree pubbliche, attività in buona parte affidata all’azienda «Čistoća», ma le cose in alcuni segmenti non funzionano come dovrebbero

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Rifiuti ingombranti e imbarazzanti
Rifiuti a cielo aperto in zona Pehlin. Foto: ZELJKO JERNEIC

Nel Bilancio di previsione per il 2024 la Città di Fiume ha voluto compiere un passo avanti nel segmento della pulizia e manutenzione delle aree pubbliche, attività in buona parte affidate all’azienda “Čistoća”, che presta servizio sul territorio di 9 enti locali.

Ci sono cose che funzionano bene, altre così così e altre decisamente male. In quest’ultimo periodo il primo posto tra i servizi che non funzionano ci sono i trasporti pubblici che, in seguito alla riduzione forzata delle corse per mancanza di personale (conducenti), lasciano a desiderare. L’“Autotrolej” ha tolto il primato alla “Čistoća”, che si occupa della rimozione dei rifiuti solidi urbani, nella categoria “così così”, della manutenzione del verde pubblico, categoria “male”, del prelievo e smaltimento dei rifiuti ingombranti, “bene” e “male” allo stesso tempo.
Ci occupiamo di quest’ultimo settore che, talvolta, sembra funzionare male per colpa dei cittadini che delle regole se ne infischiano. Ciò che andiamo a descrivere altro non è che il racconto di un sabato mattina. Di solito, chi lavora, trova il tempo soltanto nel fine settimana per svolgere delle operazioni, come le pulizie. Nel nostro caso, c’è stato il bisogno di liberarsi in modo civile di un box doccia con vasca che dopo molti anni di servizio è stato dichiarato maturo per la rottamazione. Anche se smontato in segmenti, non era semplicissimo trovare il modo per liberarsene.

Rifiuti di tutti i tipi e dimensioni.
Foto: ZELJKO JERNEIC

Divieto
Abbiamo visitato il sito della “Čistoća” su cui, nella pagina dedicata alla tematica che ci interessava, si legge: è vietato gettare i rifiuti ingombranti nell’ambiente, in strada o deposti in prossimità dei cassonetti dei rifiuti. Lo sapevamo già, ma ne abbiamo avuto conferma, che una volta all’anno le utenze domestiche comprese nel computo di una bolletta, hanno diritto al prelievo da parte della municipalizzata di rifiuti ingombranti per un massimo di 3m³ all’anno. C’è un semplice modulo da compilare online, con la possibilità di stamparlo e mandarlo per posta o consegnarlo allo sportello. Un modulo analogo viene utilizzato per un altro servizio gratuito, quello del prelievo degli scarti dei giardini, cioè rami, fogliame e altro. In questo caso non abbiamo di che lamentarci. Entro pochi giorni è arrivato il camion con il braccio prensile, che in pochi minuti ha sgombrato il giardino, gratis. Avendo speso il “bonus” annuale, la vasca e il box doccia come lo smaltiamo? C’è il numero verde 0800 5100 a cui rispondono le guardie comunali. Come possiamo liberarci, in modo “urbano” del materiale? “Dovreste portarlo in uno dei due centri, a Pehlin o a Mihaćeva draga. Altrimenti, il servizio si paga”. Se io, per esempio, non dispongo di un veicolo di dimensioni sufficienti o se sono un pensionato che non ha risorse per pagare il servizio, cosa posso fare? “Sicuramente non potete lasciare la vasca in strada, perché rischiate la multa se ripresi dalle telecamere di sorveglianza”, ci è stato risposto.
Ci sono sempre gli amici a darci una mano, con una macchina in grado di caricare vasca e cabina, effettuando due viaggi verso l’“isola ecologica” a Pehlin. Lo scorso anno era stato interessato da un incendio, ma funziona. Il custode ci ha indicato l’area in cui avremmo dovuto scaricare. Nel raccontare il seguito rischiamo di uscire dal “politicamente corretto”, ma è inevitabile. Scesi dall’auto, e appena aperto il bagagliaio, tre persone ci hanno messo dentro le mani, prima che riuscissimo noi a tirare fuori le parti in vetro, metallo, plastica… Il tutto avveniva all’interno di un’area recintata in cui operano, in piena tranquillità, i residenti del vicino insediamento rom. In pochissimi minuti si sono presi tutto il materiale riciclabile, cioè le parti in metallo. Com’è possibile? Si sono presi anche i cavi elettrici e componenti elettronici. Sono quelli che, ciclicamente, vengono raccolti e bruciati in roghi maleodoranti con colonne di fumo nero che si notano da ogni angolo della città.

Un vecchio materasso abbandonato accanto a un cassonetto. Sta lì da 20 giorni.
Foto: LUCIO VIDOTTO

Un quadro imbarazzante
In questa medesima area, non ci sono solo mobili e vasche, ma di tutto, e a testimoniarlo sono le decine o centinaia di gabbiani che si levano in volo al nostro arrivo. Il quadro è imbarazzante nel XXI secolo in cui ci aspettiamo ben altro. Anche lungo il percorso che porta al centro per il riciclo di Pehlin ci sono rifiuti dappertutto, una discarica abusiva a pochi passi dall’ingresso. Fin qui abbiamo raccolto le nostre osservazioni, riflessioni su basi empiriche, ma abbiamo preso appuntamento con chi dovrebbe occuparsi di tutto ciò, illustrando lo spettacolo a cui abbiamo assistito. È imbarazzante, infine, anche il materasso in via Cavtat a Podmurvice, lasciato accanto a un cassonetto venti giorni fa. L’unica cosa che è cambiata sono le sue condizioni. Qualcuno l’ha accuratamente “sventrato” estraendo le molle in acciaio. Il resto è ancora lì…

L’entrata nell’“isola ecologica” a Pehlin.
Foto: ZELJKO JERNEIC

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