Pulapromet. Primo aumento dopo 15 anni

Biglietti più costosi dal 15 settembre

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Pulapromet. Primo aumento dopo 15 anni
In coda allo sportello per rinnovare l’abbonamento. Foto: DARIA DEGHENGHI

Dopo gli annunci ufficiosi ora arriva anche l’ufficialità. Dal 15 settembre il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico aumenterà. È la prima volta dal 2008. A metterlo nero su bianco sono stati i vertici dell’azienda municipalizzata “Pulapromet”. D’ora in poi perciò per salire a bordo di un mezzo pubblico il costo lieviterà in media del 30 p.c. I rincari riguardano sia il prezzo dei biglietti singoli che degli abbonamenti. I responsabili della società di trasporti pubblici tengono a ricordare che dallo scorso luglio è possibile acquistare il biglietto singolo non più soltanto a bordo, ma anche nelle edicole, sul webshop della “Pulapromet” e direttamente allo sportello dell’azienda di trasporti pubblici ospitato negli spazi del Terminal di Siana. Nel prosieguo, gli addetti ai lavori della municipalizzata informano che i rincari riguardano soltanto i primi, ovvero soltanto i biglietti acquistati a bordo, il cui costo lieviterà da 1,5 a 2 euro per le tratte urbane. Per quanto riguarda, invece, le tratte extraurbane i prezzi dei biglietti passeranno dagli odierni 2 a 2,5 euro per la zona 1 e da 2,5 a 3,4 per le zone 2 e 3. Aumentando soltanto il prezzo dei biglietti venduti a bordo e lasciando invariato, invece, il prezzo di quelli venduti nei punti vendita oppure online, la “Pulapromet” intende disincentivare gli utenti del servizio di trasporto all’acquisto dei biglietti a bordo dei bus e, di conseguenza, ridurre eventuali affollamenti al momento dell’ingresso sui mezzi e i tempi d’attesa alle fermate.

Come anticipato, i rincari toccheranno anche gli abbonamenti mensili. Così, dal mese prossimo il prezzo dell’abbonamento per la zona 1 sarà di 38 euro anziché 30,5. Gli abbonamenti per le zone 2 e 3 costeranno, invece, rispettivamente 67 e 92 euro anziché 53,1 e 73 euro. Presentato il nuovo tariffario i vertici della “Pulapromet” hanno giustificato i rincari imputandoli all’aumento dei prezzi dell’energia e del costo del lavoro.

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