Pola. Piccolo teatro romano, ci siamo

Dopo anni di preparativi sono iniziati ufficialmente i lavori di ricostruzione dell’area a ridosso del Museo archeologico istriano, anch’esso restaurato di tutto punto. L’intento è creare un’infrastruttura turistico-culturale che permetterà l’allestimento di eventi all’aperto per 2.000 spettatori

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Pola. Piccolo teatro romano, ci siamo

Correva il lontano 2005, quando la sentenza di divieto arrivava inequivocabile: il Piccolo teatro romano di Pola non sarebbe stato più sfruttabile come palcoscenico per spettacoli di alcun tipo, in quanto deteriorato e consumato dai secoli. A far spegnere le luci della ribalta era stata la Sovrintendenza nazionale ai beni culturali e nessuno aveva avuto alcunché da eccepire. Ora il 2021, compirà il miracolo di far resuscitare questo splendido patrimonio antico, che è parte integrante della collezione di architetture romane di cui Pola può farsi grosso vanto. I buoni propositi erano stati annunciati per anni, tra sofferti preamboli e preparativi e ora dalle parole si passa ai fatti. Dietro le quinte del grande edificio del Museo archeologico, restaurato di tutto punto, è iniziato uno straordinario processo di metamorfosi per ridare vita a un’area storica con tutta la sua imponente struttura architettonica, mediante un investimento di 25 milioni di kune, di cui 8,5 rappresentano il contributo europeo a fondo perduto.

I nuovi ambienti del museo “sotto vetro”

Un complesso più che unico

L’avvio del megaprogetto riguardante la valorizzazione di una complicata planimetria che creerà un complesso visitabile più che unico (collegante l’area dell’ente museale archeologico, delle vestigia antico-romane a quelle medievali del Colle Castello e del Museo storico e navale dell’Istria), è stato ufficializzato ieri dal direttore del Museo archeologico, Darko Komšo, negli ambienti “sotto vetro”, che chiudono la facciata posteriore dell’edificio ricostruito a nuovo. Per l’occasione è intervenuto il sindaco Filip Zoričić, con il desiderio di augurare buon lavoro a coordinatori e maestranze, nonché spingere vento in poppa a un’opera pubblica di eccezionale importanza turistico-culturale per l’intera città, ma anche per l’Istria e la Croazia. Partecipi quindi, Stjepan Antolović, portavoce della ditta ING-GRAD di Zagabria, che detiene anche l’appalto dei lavori di recupero dell’edificio del museo e della costruzione dell’ascensore sotterraneo per il Castello, Matea Radić, dell’Agenzia centrale per il finanziamento e la contrattazione dei progetti europei, Marinela Kolić a nome della Pro loco polese, Nataša Nefat in rappresentanza del Ministero della Cultura e della Sovrintendenza del patrimonio storico-architettonico, Emil Jurcan, autore della soluzione architettonica per l’area esterna al Museo, nonché Damir Prhat, responsabile del Dicastero cittadino per l’attuazione dei meccanismi di finanziamento ITU.

Marinela Kolić, Matea Radić, Emil Jurcan, Stjepan Antolović, Nataša Nefat, Darko Komšo e Filip Zoričić

Una missione dal duplice valore

La missione in corso ha un duplice valore. Come sottolineato da Darko Komšo, oltre al recupero di un’architettura di inestimabile valore, verrà creata un’infrastruttura turistico-culturale ineguagliabile, che permetterà la produzione di eventi all’aperto per 2.000 spettatori, a metà strada tra l’Arena, che ne può ospitare oltre 10mila e il Castello che non è in grado di accoglierne più di 500. Festival internazionale del teatro antico (Drama mediterana – Dramma mediterraneo in collaborazione con il Teatro istriano), programmi aggiuntivi della rassegna cinematografica, concerti, spettacoli del mapping tridimensionale Visualia, giochi gladiatori, concerti d’elevato pregio musicale: Pola potrà offrire questo e altro dopo aver guadagnato il suo terzo più grande palcoscenico all’aperto oltre alle suggestive, storiche ambientazioni di cui già dispone. Per ripristinare l’ordine in un’area afflitta dal degrado, da deturpazioni e scellerati atti vandalici notturni è stato necessario mettere in campo una buona governance del patrimonio storico-culturale. Vanno a frutto fondi Europei, mediante applicazione del programma operativo “Concorrenza e coesione 2014 – 2020” finalizzato al potenziamento dell’impiego nel turismo e del consumo da parte del visitatore anche in senso culturale. Il Museo archeologico, quindi, sostiene una parte da leone con 16,7 milioni di investimento, mentre la Pro loco aggiunge un piccolo contributo di 165mila kune.

Lavori già in corso sotto il solleone estivo

Ricostruzione a tappe

Da quanto appreso si procederà a tappe con la ricostruzione parziale di strutture architettoniche originali e la collocazione di gradinate in stile con il monumento, con parti in pietra artificiale e metallo. Non per nulla, per il completamento dell’opera e l’allestimento dei requisiti tecnici necessari allo svolgimento degli spettacoli, sono state ingaggiate diverse ditte. Tra queste vi è la pluripremiata Lumenart di Dean Skira che realizzerà l’impianto d’illuminazione dell’area. Seguirà la realizzazione di cinque vie d’accesso all’area monumentale, fino a fornire un esempio di recupero eccellente e sostenibile, mettendo l’eredità storica-monumentale al servizio dei suoi ammiratori, ospiti e locali. La necessità è quella di proseguire con i piedi di piombo dal momento che a parte quello di Lissa e l’odeon andato distrutto sul colle di Monte Zaro, il teatro romano di Pola, rappresenta una rarità sul territorio della Croazia. In parallelo con il recupero, proseguiranno anche le ultime indagini archeologiche nella parte alta della struttura romana, nel punto dove si estendono i resti del muro di cinta del maniero dei Castropola. Ancora fatiche erculee, dunque, per la task force di ricercatori museali che hanno portato avanti un lavoro importante tutto attorno all’edificio e sotto Porta Gemina, sospendendo i lavori soltanto se impediti dalla pioggia. Entro la prossima primavera la città dovrebbe guadagnare una zona d’alto prestigio storico-culturale, mentre, nel frattempo, l’area storica che divide due istituzioni museali è già divenuta un prodotto turistico in fase di presentazione a Graz, a Lubiana, a Trieste e a Zagabria, da parte della Pro loco polese.

Visita dietro le quinte dell’edificio museale

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