Regione istriana. Un Piano d’azione per i giovani

L’informazione, l’istruzione, la scienza e la ricerca sono soltanto alcuni dei settori trattati nel documento che sarà in dibattito pubblico fino al prossimo 14 marzo

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Regione istriana. Un Piano d’azione per i giovani

Sono in corso le consultazioni inerenti la bozza del Piano d’azione per i giovani della Regione istriana, che avrà applicazione del 2022 al 2025. A questo punto si cerca di raccogliere tutte le opinioni pertinenti al caso, le varie osservazioni e proposte, le correzioni e gli aggiornamenti di rilievo, dopodiche il documento migliorato passerà in mano al presidente della Regione Boris Miletić e in seguito all’Assemblea regionale per l’approvazione. Il documento ha avuto una gestazione complessa, che ha coinvolto un numero non irrilevante di protagonisti. Ci hanno lavorato sopra come coordinatori l’Assessorato alla Comunità Nazionale Italiana e agli altri gruppi etnici e la Fondazione per l’incentivazione del partenariato sociale e lo sviluppo della società civile, seguendo le direttrici di marcia fissate in precedenza dal Programma per i giovani della Regione istriana in applicazione dal 2018 al 2022. Quest’ultimo è un documento strategico che definisce gli obiettivi, le misure e gli strumenti delle politiche giovanili in risposta alle esigenze concrete della categoria.

 

Il fine ultimo di tale progettazione è quello di creare un ambiente favorevole alla crescita spirituale e materiale dei giovani, in termini di formazione, opportunità, svaghi e tempo libero. Per usare i termini di Tea Batel, assessore alla Comunità Nazionale Italiana e altri gruppi etnici: “Il Piano d’azione per i giovani fornisce un quadro dettagliato degli obiettivi, delle iniziative e degli strumenti necessari al conseguimento degli stessi obiettivi che sono il rafforzamento del ruolo dei giovani, la promozione del dialogo intergenerazionale, il miglioramento delle condizioni di vita dei giovani in Istria…”: obiettivi tanto ambiziosi quanto generali, che non possono essere raggiunti senza la cooperazione tra la Regione e gli enti locali. I campi d’azione definiti dal documento sono i seguenti: l’informazione dei giovani, l’istruzione, la scienza e la ricerca, l’aggiornamento professionale a vita, la partecipazione attiva dei giovani in politica e nella società in senso lato, l’inclusione sociale, la salute, lo sport, la cultura, lo spettacolo, il divertimento e lo svago, le politiche europee, le politiche abitative e il monitoraggio dei risultati conseguiti dal Piano stesso, cioè la sua realizzazione all’atto pratico. La bozza del documento si trova ancora in dibattito: è possibile intervenire con le proprie osservazioni, istituzionali e individuali, entro il 14 marzo.

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