Pola. Patate e asparagi: prezzi alle stelle

Le prime sono in offerta a 2,50 euro il chilogrammo, i secondi a partire da 6 euro il mazzetto

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Pola. Patate e asparagi: prezzi alle stelle
Piazza del Popolo è il cuore pulsante di Pola. Foto: DARIA DEGHENGHI

Ogni buon pasto comincia con un buon acquisto, e non potrebbe essere diversamente perché, oltre all’arte culinaria in sé, sono gli ingredienti a fare la differenza. Se sono quelli che dall’orto arrivano alla tavola nel giro di un giorno o due, tanto meglio. In questo, almeno, la merce in vendita al mercato ha un vantaggio che i supermercati non possono pareggiare: la velocità del raccolto e della distribuzione per cui dal piatto alla tavola trascorre il minor tempo possibile. Ma non è ancora tutto. Quando l’insalata è quella buona (e il palato fa in fretta a darne conferma) il trucco c’è ma non si vede e un’anziana “venderigola” ce lo svela senza girarci troppo intorno: “Chi usa il letame per concimare piuttosto che i fertilizzanti chimici, coltiva e raccoglie meglio e la differenza si sente poi nel piatto”. Insomma, l’abbiamo capito, per mangiare bene bisogna comprare bene e per comprare bene bisogna individuare l’ortolano tradizionale tra quelli che vendono. Il segreto è tutto qui. Piuttosto, quali novità troviamo in piazza del Popolo? In primo luogo, le patate novelle nostrane. Finalmente non sono quelle d’importazione ma sono proprio patate coltivate in penisola. Si vede dalla quantità, dalla freschezza e dalle varie dimensioni del prodotto (che infatti non è standardizzato). Più sono irregolari meglio è. Quelle piccole piccole, poi, sono d’un sapore favoloso. Si consiglia di arrostirle come contorno o anche come protagonista esclusivo della tavola di primavera. L’unico guaio è il prezzo elevato. Vengono due euro e cinquanta il chilogrammo, in pratica quasi venti delle vecchie kune e scusate se è poco. A momenti pareggiano il prezzo di tagli di carne suina meno pregiati che se non altro hanno il vantaggio di saziare a lungo. Insomma, mangiare costa e mangiare bene costa di più.
Si veda il prezzo degli asparagi. Raramente gli anni passati il costo del mazzetto andava oltre le trenta kune (ovvero 4 euro) e ora quei prezzi ce li sogniamo. Ci vogliono come minimo 6 euro, ma anche 8 e in qualche caso anche 10 euro per portare a casa un bel fascio di questi prelibati germogli selvatici di cui gli istriani non sanno proprio fare a meno. Come dire, l’inflazione colpisce ancora. Inutilmente i politici e la classe dirigente cercano di convincerci che stia rallentando quando invece vediamo che corre e corre senza tregua. Non basta ancora? Ecco qua: radicchio a 9 euro il chilo, valerianella a 12 euro, insalatina di primo taglio a 8, spinaci e finocchio a 4, verza novella e biete a 3 euro il chilogrammo. Persino le cipolle dello scorso anno costano 2 euro il chilo mentre per le novelle e lo scalogno sono richiesti 5 euro. I carciofi? Nel giro di pochi giorni il prezzo è salito dall’euro e trenta a un euro e cinquanta al pezzo. La frutta della stagione per eccellenza è la fragola. In offerta troviamo le fragole nostrane di serra in vendita a 5 o 6 euro il chilogrammo ma sono ancora i prezzi iniziali. Per arrivare alla convenienza bisognerà attendere maggio e un sole che scaldi più di quanto faccia in questi giorni.

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