Pola. Approvato il Bilancio da 103 milioni di euro

Approvato il Bilancio da 103 milioni di euro

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Pola. Approvato il Bilancio da 103 milioni di euro
Ore tarde per l’approvazione del Bilancio e delle imposte. Foto: DARIA DEGHENGHI

Nessuna crisi di governo, nessun pericolo di commissariamento o di elezioni anticipate. Il Bilancio di previsione per il triennio 2024-2026 è stato approvato con qualche modifica imposta dagli alleati “esterni” (SDP e HDZ), non senza acrobazie procedurali come l’approvazione successiva degli emendamenti che “demoliscono” il Bilancio stesso appena votato. Per parlare chiaro, il prossimo anno, la Città di Pola sarà amministrata grazie a un pareggio di entrate e uscite dell’ordine di 103 milioni di euro (quello successivo con 116 milioni di euro e quello dopo con altri 100 milioni di euro, in teoria, perlomeno). L’assessore alle finanze Aldo Rojnić ha snocciolato il documento di pianificazione economica e programmazione politica alla maniera dei contabili. In estrema sintesi, il Preventivo 2024 ammonta a 103.055.729,88, circa il 18 per cento in più di quanto abbiamo avuto a disposizione quest’anno (quasi 86 milioni). Su 103 milioni, 94 milioni sono quelli derivanti dal gettito fiscale propriamente detto, mentre il resto viene da prestiti bancari e da risorse rimaste inutilizzate negli anni precedenti (visto che l’attuazione dei piani non è andata come si sperava). Il Preventivo è stato approvato da una maggioranza appena sufficiente, ma pur sempre una maggioranza: i quattro consiglieri della lista civica del sindaco, Dušanko Babić, Kristijan Biteri, Ivan Žagar e Vito Paoletić, i tre socialdemocratici Igor Belas, Sanja Radolović e Drago Marić, i due consiglieri dell’HDZ Sean Soldatić e Juraj Kovačević, le due indipendenti “fuggiasche” dalla lista DDI, Marija Marković-Nikolovski e Gordana Ferenčić, e l’indipendente eletto in qualità di rappresentante della minoranza serba, Milan Rašula. Sette i voti contrari: Dusica Radojčić, Noel Mirković, Ana Fonović e Davor Vuković (Možemo!), Valter Boljunčić e Ardemio Zimolo (DDI) e Marin Lerotić (indipendente, ex DDI). Astenuta solo l’ex vicesindaca di Pola della DDI, Elena Puh Belci.

Pressione tributaria indigesta
Tante le critiche avanzate al documento contabile. Boljunčić considera spropositato l’aumento delle entrate e del gettito, che sale da 74 a 94 milioni di euro, un incremento che il capogruppo DDI ritiene gonfiato fino all’eccesso e quindi inattuabile. “Sarebbe stato meglio pianificare con cognizione di causa e i piedi per terra, per guadagnarci almeno quello che siamo certi di poter guadagnare senza costruire castelli in aria. La prova che il preventivo sia una lista di desideri piuttosto che un elenco di opere pubbliche fattibili è l’elevato indice di indebitamento e gli scarsi contributi governativi o UE. Su 38 milioni di euro di opere pubbliche, 21 verranno da prestiti bancari e solo 11 da partecipazioni esterne, scarse persino negli investimenti di riqualificazione energetica, un campo in cui gli incentivi del governo e dell’UE sono di norma piuttosto generosi”, ha rilevato il consigliere. Indigesta, sempre secondo il consigliere, la pressione tributaria: per compensare le perdite di quattro milioni di euro dell’addizionale, se ne ricavano otto, quindi l’aumento delle imposte non è giustificato. Per Boljunčić, la pianificazione fiscale doveva puntare maggiormente su virtù alternative come la razionalizzazione delle spese, il risparmio, la moderazione…

Regresso all’opacità
Disappunto e critiche a raffica anche dalla consigliera Radojčić (Možemo!), che oltre a contestare il documento come tale, ne rifiuta anche le modalità di approvazione, in questo caso la rinuncia alle due letture del Bilancio, per cui si avrà un “regresso all’opacità decisionale e a una svalutazione della pratica democratica in quanto tale”. La doppia lettura è nata per presentare a un numero quanto maggiore di cittadini il senso di una materia complessa come quella fiscale, mentre la sua rinuncia significa che si torna a decidere dietro le quinte. Radojčić si è anche soffermata sulle giustificazioni addotte dalla presidente Marija Marković Nikolovski, che ha “spiegato” come il Bilancio verrà pubblicato sul sito Internet della Città, sicché i cittadini avranno la possibilità di presentare le proprie osservazioni per la stesura del preventivo del 2025. “Gli italiani direbbero: oltre il danno, la beffa”, ha concluso Radojčić che considera questo documento contabile “eccessivo” in tutti i sensi, oltre che approvato secondo un ordine inverso: prima il Bilancio e poi i tagli (2,5 milioni di euro o 19 milioni delle vecchie kune) su desiderio dell’SDP e del HDZ. Il punto secondo la consigliera è: a chi andremo a toglierli dopo averglieli promessi quei due milioni e mezzo?

Invito all’ottimismo
Un invito a moderare i toni e all’ottimismo l’intervento di Vito Paoletić (lista civica FZ): “Non ho l’esperienza politica dei consiglieri più anziani, ma vi invito a rinunciare alle visioni apocalittiche perché questa non è la fine del mondo, e noi non siamo vittime di una catastrofe: Pola vive e continua a lavorare, mentre i problemi si risolvono strada facendo. È vero, spiace che alcuni progetti di sviluppo stentino a decollare o che altri non vengano realizzati per tempo: lo vediamo noi stessi e ce ne rendiamo conto non vivendo nel paese delle meraviglie, ma questo Bilancio deve essere approvato se vogliamo andare avanti. A difesa del Preventivo va detto che è il risultato di un lavoro collettivo non una decisione arbitraria di un singolo. Il Bilancio è una sintesi delle stime del fabbisogno e riflette anche i nostri sogni, ma che male c’è? Vi invito a votare in modo affermativo perché altrimenti è certo che non faremo nulla di tutto quello che è necessario”. Sentito questo e altri pareri in una sessione che si è spinta ben oltre la mezzanotte, il Consiglio municipale ha approvato il Bilancio di previsione triennale, i piani che lo completano, gli emendamenti e la riforma fiscale per necessità di adeguamento a leggi di ordine superiore. Le proposte iniziali del sindaco sono state ridimensionate a 99 euro invece di 199 l’importo forfettario per posto letto delle locazioni turistiche, al 21 e al 31 per cento invece del 22 e del 33 p.c. per le aliquote dell’imposta sul reddito in base al censo.

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