Nuova linfa ai parchi polesi

L’amministrazione del sindaco Filip Zoričić ha intenzione di trasformare a misura di cittadino e valorizzare le aree verdi che si ritengono non sufficientemente curate, sfruttate e amate. Nel prossimo aprile il decollo delle prime iniziative che vogliono assicurare valore aggiuntivo

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Nuova linfa ai parchi polesi

Il Parco della Città di Graz quale parco inclusivo, il Parco di Monte Zaro quale parco scientifico e il Parco della Marina quale giardino botanico: sono i nuovi connotati che ridisegnerebbero l’immagine delle più importanti e riconoscibili aree verdi cittadine. Per il momento ci sono soltanto le parole, poi bisognerà passare ai fatti. L’amministrazione cittadina del sindaco Filip Zoričić ha intenzione di fare proprio questo: trasformare, valorizzare quanto si ritiene non sufficientemente curato, sfruttato e amato a misura di cittadino. A parte il fatto di ammettere l’importanza che riveste tutto il manto verde cittadino, di compiacersi del verde storico abbondantemente presente nel centrocittà, di apprezzare l’organizzazione degli spazi nei rioni di più vecchia data come Veruda (dove si era tenuto conto di offrire non solo casamenti, ma anche zone verdi oltre agli asili, alle scuole, agli uffici postali e ad altri servizi), dal Municipio si prendono come punto di partenza per una nuova missione i tre parchi di cui sopra. Troppo secchi, troppo malconci, scarsamente irrigati, privi di contenuti interessanti e troppo schivati dai cittadini che non li prediligono come luoghi d’incontro e raduno. Così li vede, a suo dire, il primo cittadino. Il progetto “parchi” inserito nel bilancio della Città di Pola per il 2022, prevede per il mese di aprile una serie di iniziative da decollo destinate a cambiarli di sana pianta. Vediamo le intenzioni.

 

Accessibilità e inclusione

Nel caso del Parco della Città di Graz, lo scopo del progetto che si starebbe sviluppando addirittura in collaborazione con l’Unicef, è quello di integrare parametri d’accessibilità e inclusione nelle norme che riguardano la sicurezza dei parchi con attrezzature ludiche, al fine di renderli sicuri e accessibili a tutti ma soprattutto ai bambini. L’idea del Municipio è quella di creare un parco che offra occasioni di raduno sociale e che garantisca un’attività di gioco inclusiva e sicura per i ragazzini. Dunque, niente attrezzature ghetizzanti dove i bimbi disabili non possono avere una vera esperienza d’inclusione se non sono affiancati dai genitori. Il Parco della Città di Graz vuole dunque offrirsi come spazio aperto per giocare, muoversi, passeggiare in sicurezza al punto da venire utilizzato in autonomia dalla maggior parte dei bambini con disabilità motorie, sensoriali (vista-udito), cognitive e autismo. Ciò significherà un no alle barriere architettoniche e un sì a percorsi tattili e idonei agli ipovedenti, ad altalene sicure e speciali. Garantire il diritto al gioco è l’obiettivo di questa progettazione che sarà fruibile da bambini con qualsiasi abilità motoria e cognitiva; il tutto senza la necessità di ricorrere a un adattamento del gioco o all’aiuto da parte degli adulti. Oltre a incentivare i più piccoli e le loro famiglie a costruire nuove relazioni, promuovendo l’inclusione sociale mediante il gioco all’aria aperta, il Parco della Città di Graz verrebbe destinato a ospitare diversi happening: concerti di musica classica, raduni e programmi dedicati ai bambini. Il proposito di collocare tutto un sistema d’irrigazione, di aumentare il numero delle pattumiere e di rendere più rigoglioso il verde saranno solo degli accorgimenti che accompagneranno la vera metamorfosi.

Il Parco Città di Graz

Monte Zaro, retaggio del passato

Nel caso del Parco di Monte Zaro, l’intenzione è quella di sfruttare il retaggio del passato e la sua austroungarica dimensione scientifico-tecnologica. Del celebre istituto idrografico oggi resta soltanto il piccolo osservatorio astronomico, ma a quanto pare al nostro Municipio basterebbe sfruttare la specola per riagganciarsi a un’illustre attività al punto da trasformare l’intera zona da decine di migliaia di metri quadrati. Parco scientifico, l’hanno definito, indipendentemente dall’accezione del termine, che sta per luogo di importante aggregazione di istituzioni di ricerca scientifica e di imprese innovative, che puntano alla crescita scientifico-tecnologica del territorio, supportando tutta una filiera dell’innovazione…

Un giardino botanico

Ed ecco il terzo proposito: il Parco della Marina, creato sotto l’Austria, nel lontanissimo 1863 per mettere a dimora entro un lembo di terra rettangolare da 12mila metri quadrati oltre sessanta tipi diversi di fiori e piante. Ai tempi della banda di Franz Lehar, c’erano i giardinieri che avevano il compito esclusivo di occuparsene giorno e notte. Si dubita che anche oggi si possa fare altrettanto. Tuttavia il progetto che il Municipio presenterà ad aprile prevede la creazione di un giardino botanico, sede di incontri, spettacoli concertistici e di future occasioni di ritrovo. Giunti a questo punto non resta che attendere, con impaziente curiosità.

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