Mercatino: bagnato fa rima con sfortunato

La pioggia ha... desertificato il centro e azzerato la vendita gastronomica delle casette, aperte per contratto

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Mercatino: bagnato fa rima con sfortunato

Odore di porchetta e crauti, luganighe e ombolo, fritole e vin brûlé, birra e gin. Un mix di sapori di chiare origini teutoniche naturalizzate istriane. Il menu è quello di Oktoberfest adeguato al contesto natalizio o avventizio che dir si voglia. Dicembre in città e diventato l’Avvento di Pola. Cambia poco, si capisce, e l’idea è sempre quella del panem et circenses per sbarcare l’anno nel generale oblio delle contingenze poco piacevoli: la pandemia, i lutti, la polemica dei vax contro i no vax, la moria dei negozi del centro città, il degrado delle vie e delle facciate, la malinconia di fine anno. Dopo il Natale 2020 – abolito con un colpo di spugna burocratica -, quest’anno l’allegria popolare è ammessa e anzi vivamente sollecitata dalle autorità municipali. È vero, la Protezione civile continua a diramare i suoi inviti mattutini alla prudenza, ma pochi seguono il bollettino Covid giornaliero con l’apprensione dello scorso anno. La sera si va a passeggio e si mangia per strada e nel parco Città di Graz: la rivelazione dell’anno. Che un parco così trascurato sarebbe diventato l’attrazione di queste feste, non era mica scontato.

Birra e gin: è l’Oktoberfest fuori programma?

Le prime impressioni? A quanto pare dipende tutto dal tempo in senso puramente meteorologico. Il freddo si tollera bene, la pioggia e la grandine assolutamente no. Ieri mattina la ruota della fortuna ha mandato appunto pioggia e grandine. Già il centro è deserto per conto suo la mattina dei giorni feriali, ma il maltempo ha fatto sì che fuggissero anche i più audaci. Mercatino bagnato, mercatino sfortunato. I pandoro e i pasticcini sono rimasti invenduti, l’impasto delle frittelle inutilizzato, il vasetto della Nutella per le crepes intatto, i venditori demoralizzati: “Cominciamo male – ci dice un giovane ristoratore alle prime armi -. Abbiamo il vincolo contrattuale di restare aperti tutto il giorno anche se si vende solo la sera e poi la pioggia manda in fumo tutte le nostre speranze. Il meteo incide sull’umore dei polesi al cento per cento: non temono il freddo né la bora, ma due gocce di pioggia hanno l’effetto di fermare il mondo”.

C’è il vincolo dell’apertura, ma se piove…

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