L’imponente ed elegante Duomo presto vestito da eterei fasci di luce

L’investimento ammonta a 123mila kune. Si sta scavando nel parco verso il mare

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L’imponente ed elegante Duomo presto vestito da eterei fasci di luce

E luce fu, la scorsa estate, proiettata sulle antica mura cittadine, espandendo i primi fasci luminosi madreperlacei, suggestivi e facendo guadagnare alla città un volto indubbiamente più gettonato dal turismo. Consci che Pola, nelle ore serali, è morta (negozi chiusi, assenza di passanti, bora e temperature ancora basse), l’attesa della prossima stagione vacanziera e del ritorno del caos mette addirittura di buon umore, anche perché sarà ancora più luce.

La notte per vedere

La Città ha appena dato il via a un nuovo progetto di valorizzazione del centro storico, sfruttando i vantaggi dell’illuminazione a Led che discretamente, con la complicità della notte, dovrebbe essere nuovamente in grado di offrire ulteriori visioni inedite che il nucleo storico si meritava da tempo. Questa volta, finalmente, si accendono i riflettori sulla facciata settentrionale del Duomo polese, Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e concattedrale della Diocesi di Parenzo e Pola. Si spera che i passanti possano presto tornare a condividere la bellezza di questo tempio sacro vedendolo “vestito” di una luce maggiormente accostata agli elementi architettonici, ai suoi fregi e alle decorazioni in rilievo. L’omaggio scintillante al Duomo, come annunciato in maniera molto laconica, non si limiterà soltanto all’architettura, ma estenderà un po’ di luce soffusa anche su tutto il parco antistante che dà verso il porto, tanto che l’immagine impreziosita della zona sarà visibile pure alle imbarcazioni in entrata nel porto. È indubbio che anche le lampadine possono contribuire a raccontare meglio l’identità e il passato di questa città per unirlo meglio al presente. Sono due le imprese pubbliche coinvolte per migliorare l’illuminazione cittadina che il Municipio ha appena avviato.

Procedendo in parallelo con i lavori d’estensione dell’impianto dell’illuminazione pubblica in via Veruda, a opera dell’impresa Vintjan per un investimento pari a 145mila kune (IVA inclusa), che deve andare in porto entro 30 giorni, l’intervento nel caso del progetto d’illuminazione della Cattedrale ha già un’accezione diversa e più importante per il solo fatto di ingentilire la visuale di città vecchia. Si andrà avanti per una ventina di giorni lavorativi. L’appalto, affidato alla Zanitel, riguarda un’opera da realizzare con un investimento nell’ordine di 123.590 kune (IVA compresa). Le maestranze hanno già iniziato a scavare nella zona più settentrionale della distesa erbosa per poter collocare l’infrastruttura necessaria all’allacciamento alla rete elettrica. Nei canali, che metteranno la superficie sottosopra da una all’altra parte del parco, si collocheranno nuovi cavi indispensabili all’accensione dei lampioni già esistenti, il tutto sotto la sovrintendenza di Aleksandra Mahić, curatrice ingaggiata dal Museo archeologico istriano. Non è prevista la collocazione di ulteriori corpi illuminanti, giacché gli effetti speciali verranno creati con l’adozione di altri accorgimenti.

La discreta punteggiatura delle mura cittadine.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Il «trucco» dei riflettori

Il trucco sarà nascosto dietro alle panchine: è qui che verranno fissati i riflettori che proietteranno luce sulla facciata del Duomo, generando chiarore per un buon tratto della Riva, da via Strossmayer al piazzale davanti al campanile.

Tutte queste soluzioni vengono proposte nell’ambito del progetto cittadino d’illuminazione delle strade, dei clivi e dei vicoli del centro città. Siamo appena alle prime fasi di un piano d’intervento destinato a protrarsi nel corso degli anni, pecunia permettendo. E sarebbe davvero auspicabile vedere un giorno illuminata a dovere anche la facciata tardorinascimentale (XVI) del Duomo, incluso il campanile costruito tra il 1671-1707 (incorporando pure qualche blocco dell’Arena…) e il Parco delle vittime di Vergarolla, luogo ubicato a est, che fino al 1657 fu occupato dalla Chiesa di San Tommaso, patrono della città. Irradiare tutto questo patrimonio è un debito. Tanto più quanto l’utilità permanente delle lampadine non dispendiose di nuova generazione si è dimostrata buona al servizio delle mura antico-medievali, di Porta Ercole, di Porta Gemina e dell’imponente edificio del Museo archeologico, fino a creare spazi urbani importanti e prestigiosi. Non resta che attendere l’installazione delle lampadine a Led nei vecchi lampioni e il potenziamento dell’impianto, nonché la realizzazione di quello che rappresenta l’aspetto più eccellente di tutta la faccenda, quei proiettori a incasso, che già riflettono fasci di luce da terra e rendono smagliante la passeggiata notturna da via Carrara e via San Giovanni in direzione dei Giardini.

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