Pola. L’inverno è fatto per l’Acquario

I ritocchi sul biglietto d’ingresso sono minimi, ma lo spettacolo è di quelli da non perdere

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Pola. L’inverno è fatto per l’Acquario

Come sopravvivere il regime di parziale lockdown? Approfittando di quel che è offerto e che le misure coercitive non hanno messo sotto chiave. L’Acquario nella fortezza di Verudella, tiene aperto ogni giorno feriale dalle 9 alle 16, nel fine settimana e nei giorni festivi dalle 9 alle 17. Oltre 250 organismi marini ed acquatici da vedere, sistemati in più di un centinaio di vasche e terrari che vanno dalle minuscole alle gigantesche dimensioni, attraversando un ambiente di 2.570 metri quadrati di spazio, suggestivo erede dell’austerità militare austriaca. Basta questo per ribadire che Pola non ha un Acquario, ma un vero Museo del mare e dei laghi di tutto il mondo, un’istituzione a tutti gli effetti che gestisce il suo ospedale specializzato per la salvaguardia delle tartarughe dell’Adriatico, una nuova “infermeria” per somministrare terapie ricostituenti alle pinne nobilis ed anche altri posti di degenza per ulteriori abitanti delle acque. È un ambiente che dà lavoro a oltre una trentina di persone, tra cui biologi, insegnanti, esperti in ecologia, tecnici ecc. Un ambiente la cui manutenzione implica costi inimmaginabili. Nel 2019 hanno fatto ingresso in questo palazzone fortificato 180mila visitatori. Entrare qui d’estate è proibitivo: il costo del biglietto per gli adulti è pari a 120 kune. Ridotto soltanto a 90 kune per pensionati e studenti, nonché a 70 per i bimbi dai 3 ai 6 anni. Sconto per le comitive. Ora, in questo periodo della stagione e fino al 1.mo marzo del 2021 l’accesso è contenuto a 100, rispettivamente a 70 e a 50 kune. O si coglie l’occasione o si paga un prezzo che è esattamente parificabile al costo del biglietto per i Musei Vaticani. Il sito ufficiale di uno dei posti più gettonati al mondo, dove non basta un mese per vedere tutto, si attiene al tariffario di 17 euro. Nel caso nostro, manco d’inverno è convenienza, ma non approfittare è un peccato. L’ultima spiaggia è, eventualmente, quella di aspettare qualche giornata di Porte aperte. Non ci sarebbe da disdegnare manco una piccola strenna gratuita in occasione delle prossime festività. Questo Museo si farebbe sicuramente la pubblicità che merita.

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