Leron. Il Festival dell’amicizia

Nel fine settimana la località è stata all’insegna della multiculturalità, per la 19.esima edizione dell’incontro internazionale del folclore, che ha visto esibirsi 10 gruppi di Croazia, Italia, Slovenia, Serbia e Lettonia. Ha vinto la SAC «Kraljevačka riznica» di Kraljevo

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Leron. Il Festival dell’amicizia

A vincere la 19.esima edizione del Festival internazionale del folclore Leron è stata la SAC “Kraljevačka riznica” di Kraljevo (Serbia), che ha conquistato i favori della giuria per l’esecuzione complessiva, ricca e dinamica, il virtuosismo autentico, la perfezione ritmica e il timbro del suono. Il gruppo serbo porta a casa il leron in ceramica, opera dell’artista Igor Fabris. Sempre la giuria, composta da Lorella Limoncin Toth, alla guida della della Sovrintendenza al patrimonio culturale di Pola (presidente), Lidija Nikočević, direttrice del Museo Etnografico dell’Istria di Pisino e dal musicista Massimo Brajkovic, ha assegnato altri tre premi. Quello per l’originalità e l’accuratezza filologica dei costumi è andato alla SAC “Sveta Ana – Vučjak” di Karlovac, per la diversità e l’individualità del costume popolare in una zona etnograficamente ricca, nella quale s’incontrano influssi diversi della tradizione popolare; quello per gli strumenti popolari e l’esecuzione musicale è stato assegnato al gruppo folk “Lubana”, dell’omonima località in Lettonia, per l’originalità delle percussioni e il ruolo specifico nell’esecuzione ritmica, mentre quello per la coreografia e la danza tradizionale al); il gruppo folk “Eco del Gargano” di San Giovanni Rotondo (Italia), che con vivacità giovanile e giocosità è riuscito a unire l’autenticità dell’elemento folcloristico all’esecuzione strumentale e canora, consentendo di sentire anche la parlata pugliese nel contesto della nascita delle danze. Un compito arduo, come ha rilevato la presidente della giuria, quello dell’assegnazione dei premi, in quanto tutti i gruppi partecipanti hanno dato il massimo, strappando al numeroso pubblico che per due sere di fila ha riempito la piazza principale di Dignano, scroscianti applausi. Accanto a quelli citati, in gara pure il gruppo folk italiano “Monte San Biagio” di Latina, e quello sloveno “Na Placi”, di Šempeter pri Gorici. Sul palco pure le forze locali (non in gara), ossia i gruppi folcloristici delle Comunità degli Italiani di Dignano e di Gallesano, la Società dei Montenegrini “Peroj 1657“ di Peroi e la SAC “Barban” di Barbana, per un totale di circa 300 folcloristi. Doveroso rimarcare che il Leron è stato organizzato dalla Comunità degli Italiani di Dignano, in collaborazione con l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste, con il sostegno dell’assessorato alla Cultura della Regione Istriana, del Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, il patrocinio della Città di Dignano e il sostegno di numerosi sponsor mediatici, tra cui pure la nostra testata.

La sfilata dei gruppi

Come ogni anno il Festival internazionale del folclore, uno degli eventi più attesi dell’estate culturale dignanese, è iniziato con la sfilata dei partecipanti lungo via Merceria, con in testa la banda d’ottoni della Comunità degli Italiani di Visinada. Giunti in piazza, tutti i gruppi hanno avuto modo di offrire un piccolo assaggio del loro ricco repertorio, per lasciare quindi il posto alle autorità. A salutare il numeroso pubblico sono stati quindi il presidente della CI ospitante, Livio Belci, che non ha mancato di ringraziare gli enti che da anni sostengono la manifestazione; il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, il quale ha sottolineato l’importanza che la manifestazione riveste per tutta la Comunità Nazionale Italiana, ringraziando la Città che sostiene le attività portate avanti dai due sodalizi presenti sul territorio. Al microfono quindi il primo cittadino, Klaudio Vitasović che, oltre ai ringraziamenti di rito, ha avuto parole di lode per il sodalizio locale, che continua a entusiasmare con il proprio lavoro. L’onore di aprire la manifestazione, all’insegna della multiculturalità è spettato poi alla vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko. Nelle prime file pure il presidente dell’Assemblea dell’UI, Paolo Demarin e numerosi rappresentanti dell’amministrazione cittadina, tra i quali i vicesindaci di Dignano Diriana Delcaro Hrelja ed Enea Codacci. A seguito del tradizionale dell’alzabandiera, un extra programma, ossia l’esibizione del soprano Maria Luigia Martino di Foggia, membro dell’“Eco del Gargano“, che ha deliziato il pubblico con due brani tratti dalle opere di Verdi e Puccini. La serata è poi continuata con l’esibizione per una quindicina di minuti ciascuno dei primi 5 dei 10 gruppi partecipanti.

Il folclore e i giovani

La seconda giornata del Festival è iniziata con il ricevimento dal sindaco di una rappresentanza dei gruppi, che subito dopo hanno preso parte alla tavola rotonda sul tema “Il folclore e i giovani: trasmissione del patrimonio culturale popolare alle nuove generazioni”, che è stata un’occasione per tutti i gruppi di presentarsi a vicenda, illustrando le rispettive tradizioni e i costumi popolari. Moderato con grande bravura e disinvoltura da Gaia Forlani, dall’incontro sono scaturite opinioni divergenti sui meccanismi di coinvolgimento dei giovani nella salvaguardia delle tradizioni, da quelli più ligi al rispetto della loro autenticità, a metodi più innovativi, in grado di dare al folclore una maggiore dinamica e contemporaneità, per evitare che questo diventi anacronistico. Una divergenza d’opinione che tuttavia ha trovato tutti d’accordo sulla necessità di tramandare e valorizzare quella che è stata definita una vera e propria arte.
L’intensa giornata è proseguita con la Santa mezza nel Duomo di San Biagio dedicata ai folcloristi, nel corso della quale tutti i gruppi hanno avuto modo di recitare la preghiera del folclorista nella propria lingua e i laboratori di danza popolare che hanno riempito di canti e suoni le piazzette del centro storico. Il serata si è ritornati nella piazza principale, dove Gianna Belci e Milan Pavlović, l’affiata coppia che ha presentato il programma, ha accompagnato il pubblico a conoscere gli altri cinque gruppi del Leron di quest’anno. Non prima dei saluti del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul e del vicepresidente del Sabor croato, Furio Radin, che hanno entrambi espresso parole di lode all’indirizzo del sodalizio locale, che da anni organizza l’evento con grande successo.
Al termine della piacevolissima serata, a consegnare i premi ai vincitori sono stati Furio Radin, Maurizio Tremul, Klaudio Vitasović e Livio Belci, che si sono complimentati con tutti i partecipanti. Un ringraziamento particolare è andato ad Alan Castellicchio e a Iva Predan, che si sono occupati dell’organizzazione tecnica della manifestazione e al caloroso pubblico, dal quale, come ha rilevato Livio Belci, la CI attinge le forze per fare sempre meglio. Un arrivederci, quindi alla prossima edizione giubilare.

Maurizio Tremul Il sostegno dell’UI

Al margine della manifestazione, il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, ha dichiarato: “A distanza di tanti anni, dopo aver assistito a una nuova magnifica serata che i “bumbari”, i dignanesi, ci hanno regalato con la 19.esima edizione del Festival internazionale del folclore Leron, mi convinco sempre più della giustezza della scelta che, come Unione Italiana, operammo decidendo di partecipare a sostenere finanziariamente, istituzionalmente e organizzativamente questa manifestazione. È motivo di orgoglio aver potuto dare il mio modesto contributo alla sua crescita e sono riconoscente alle connazionali, ai connazionali e a tutti coloro che dedicano le proprie energie, il proprio tempo e la propria creatività per la sua ottima riuscita.
Il folclore affonda le sue radici nella nostra tradizione, nelle nostre usanze, ne rivela lo spirito autentico e genuino, ci dice da dove proveniamo e ci svela gli intrecci e gli incroci culturali, etnici, linguistici. Leron è il Festival dell’amicizia e del desiderio di conoscenza, straordinario strumento di dialogo interculturale e di fraternità. Grazie di cuore a tutti voi che gli conferite anima e respiro“.

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