Pornografia fra i giovani. Niente effetti collaterali

Una ricerca effettuata nelle scuole di Zagabria e Fiume ha confermato che non ci sono controindicazioni. Bisogna, però, state attenti agli abusi

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Pornografia fra i giovani. Niente effetti collaterali

Qual è l’effetto della pornografia sui giovani? È questa la domanda alla quale ha cercato di rispondere uno studio condotto dai sociologi Taylor Kohut, dell’Università dell’Ontario occidentale, e Aleksandar Štulhofer, dell’Università di Zagabria. I due studiosi hanno effettuato una ricerca approfondita analizzando i comportamenti di un gran numero di giovani che hanno aderito al progetto scientifico.
Il primo dato che emerge all’occhio dalla loro analisi è che i giovani croati hanno il loro primo contatto con la pornografia in media a 12,5 anni. Con il 27 per cento dei bambini e ragazzi di età compresa fra i 10 e i 16 anni che si è imbattuto in qualche forma di pornografia su Internet. Lo studio parte da questi dati oggettivi e cerca di capire come lo sviluppo tecnologico, che permette di entrare in contatto con immagini sessualmente esplicite in qualunque momento della giornata con pochi click, possa influire sullo sviluppo emotivo dei minori.
La loro analisi si basa sui dati raccolti con questionari distribuiti a 455 alunni delle scuole medie superiori di Zagabria e ad altri 858 alunni delle scuole medie superiori di Fiume. Ebbene salta subito all’occhio la facilità d’accesso alla pornografia, in quanto l’88 per cento dei maschi e il 66 per cento delle femmine prese in considerazione dallo studio, accedono abitualmente al materiale pornografico da dispositivi mobili, ossia in pratica dal loro cellulare. La prima conclusione dello studio è, dunque, che per i genitori è praticamente impossibile controllare i figli e che quindi vietare loro di fare uso di certi contenuti è un metodo assolutamente inefficace, in quanto trasgredire alla regola è estremamente facile.

Controindicazioni?

I ricercatori hanno puntualizzato che non c’è nessuna controindicazione oggettiva, ossia che dallo studio non erano emersi effetti collaterali significativi di alcun tipo, con vari esperti del settore che hanno confermato questa tesi, come la psicologa del Policlinico per la tutela dei bambini di Zagabria, Mia Roje. “Lo studio ha trovato dei nessi fra l’uso della pornografia e la sensazione di benessere riscontrata dalle ragazze. Attenzione, però, a concludere che ci sia della causalità fra i due eventi, in qualunque senso. Potrebbe essere che le ragazze che fanno uso di materiale pornografico abbiano una minor sensazione di benessere, ma potrebbe anche essere che chi si sente meno bene con sé stesso conseguentemente faccia più uso di materiale sessualmente esplicito, oppure che entrambe le cose siano causa di motivi a noi non conosciuti. Lo studio si limita a rilevare delle correlazioni e da esso non si possono trarre nessi causali: pertanto è esatta la constatazione che non ci siano effetti collaterali evidenti nell’uso della pornografia fra i giovani”, ha rilevato la psicologa.

Attenzione agli abusi

Attenzione però, perché fra il ricorrere alla pornografia di propria spontanea volontà e il vedere delle scene sessualmente esplicite a causa di forze esterne c’è un’enorme differenza, come spiegato dallo psichiatra e psicoterapeuta Goran Vrapče. “Sebbene non ci siano casi documentati di traumi infantili, fisici o psichici, causati dal consumo di materiale sessualmente esplicito, ci sono moltissimi casi di ragazzi e ragazze che hanno subito delle violenze di qualche tipo e che ne sono rimasti traumatizzati. Fra queste violenze rientrano assolutamente anche le scene di sesso imposte, sia che si tratti di un qualche cosa che succede davanti agli occhi dei bambini in quel momento, sia che si tratti di una scena alla TV o al computer”, ha affermato Vrapče. La sua convinzione è, dunque, che costringere i bambini a guardare filmati pornografici possa causare danni più o meno gravi al loro sviluppo emotivo, mentre se si tratta di una loro scelta non ci sono controindicazioni.

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