La holding ceca CE Industries ha posticipato la scadenza dell’offerta al governo croato per l’acquisizione di una quota di maggioranza dell’Uljanik Brodogradnja 1856, l’ultima parte rimasta in vita del cantiere navale Uljanik in liquidazione. La decisione sull’offerta rinnovata verrà presa il 16 gennaio dall’assemblea dei creditori. Ricapitolando, la prima offerta vincolante al governo è stata avanza lo scorso anno, con scadenza a metà dicembre, ma il Consiglio dei creditori non aveva raggiunto una posizione favorevole per l’indecisione del creditore di maggioranza, il governo croato. Il gruppo ceco però non desiste. La sua offerta resta valida nell’importo di 155 milioni di kune o 20 milioni di euro, come afferma il curatore fallimentare dell’Uljanik Brodogradnja, Loris Rak. A quanto sembra l’offerta è stata rinnovata su espressa domanda del governo, che ora sembra avere le idee più chiare sulla bontà dell’iniziativa. Se tutto dovesse andare in porto, anche gli ex dipendenti si vedrebbero saldare le spettanze.
La holding ceca insiste sulle credenziali già messe a prova in Croazia con la ristrutturazione aziendale della società “Đuro Đaković”, nel frattempo completamente risanata tramite la controllata DD Acquisition. Il primo passo verso il consolidamento del fallito cantiere navale, dalle cui ceneri è emersa la società superstite Uljanik Brodogradnja 1856, sarà un’iniezione di capitale minima di 75 milioni di kune, in base alle proiezioni dello scorso anno. Ogni posticipazione dell’acquisto aumenta le spese della stabilizzazione e quindi gli investimenti nel salvataggio della compagnia. La società Uljanik Brodogradilište 1856 è stata fondata nel 2018 per non buttare a mare ogni speranza nella conservazione di un’industria che ha fatto la storia di Pola. Il suo titolare di maggioranza è la società fallita Uljanik Brodogradilište, vale a dire lo Stato.