
Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso. Ma chi è causa del male altrui? Giustizia vuole che paghi. Ha pagato ieri, con la sua “vita” di fantoccio, Messer Carnevale. Colpevole di un mare di guai che ci sono caduti addosso dallo scorso anno. Insomma, non se ne esce: di anno in anno si giustizia il fantoccio con il cuore di paglia per tutto quello che di non buono ha portato e provocato, ma sembra che ritorni sempre per rincarare la dose. Ieri a Gallesano e a Dignano è stata letta la sentenza che lo ha dichiarato colpevole e immediatamente dopo è stata pure eseguita.
A Gallesano la cerimonia ha avuto luogo sul campo di pallamano ed è stata rallegrata dalla presenza di tante mascherine, i bambini dell’elementare e dell’asilo. Tanta musica, balletti, risate, bicchieronì di tè (che con l’aria frizzante è stato d’aiuto) e poi il momento della resa dei conti. Che cosa di male ha fatto Messer Carnevale ai gallesanesi? Non ha dato ai giovani spazi per socializzare, non ha riparato la stazione ferroviaria e non ha introdotto nuove linee di collegamento, le strade bianche sono piene di buche, la località è rimasta senza ambulatorio e ufficio postale, ha ipnotizzato i bambini davanti agli schermi, tutti sono nervosi e impazienti e infine, i bambini stanno crescendo e nulla cambia. Non c’è stato scampo: Messer Carnevale è stato condannato al rogo.
Giustizia fatta anche a Dignano, dove il fuoco ha acceso la piazza centrale. Le colpe di Messer Carnevale? Ne ha combinate anche in quel di Dignano. Ad esempio, ha bloccato le strade e costruito case vicino al mare, non ha dato uno spazio agli anziani dove trascorrere la vecchiaia, non ha ravvivato il centro storico, recuperato le facciate, è diventato padrone di quello che non gli appartiene, critica tutto e tutti senza guardare sé stesso, ha sporcato l’ambiente. Giustamente, è stato riconosciuto colpevole e trasformato in cenere sulle note di Ring of fire.
Di seguito, è stata ancora allegria con il gruppo Dellboys.
E adesso, messo fine con il fuoco alle follie del Carnevale, inizia il morigerato periodo della Quaresima, che ci porterà alla Pasqua.
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