Donare gli organi è un atto d’amore

Una targa per ringraziare chi ha fatto un gesto d’altruismo

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Donare gli organi è un atto d’amore
Ivona Močenić, Nikola Žgrablić e igor povrzanović e i rappresentanti della città e della rete. Foto: Marko Mrdenovic

“Siamo grati a tutti coloro che con la donazione di organi, tessuti e cellule contribuiscono a proteggere la vita e la salute di molti pazienti”. È questa la frase impressa sulla targa scoperta ufficialmente ieri al Parco del Ninfeo, ai piedi dell’Arena, come segno di ringraziamento nei confronti dei donatori di organi e delle loro famiglie. L’iniziativa, partita dalla Rete nazionale per la Donazione di organi, tessuti e cellule, è stata sin da subito accolta positivamente e sostenuta dalla Città di Pola. “É veramente un piacere, oltreché un onore poter essere parte attiva di questo progetto”, ha commentato la vicesindaco Ivona Močenić, aggiungendo che la targa vuole essere un ringraziamento speciale ai donatori, ma anche alle famiglie dei donatori, che nel delicato momento della morte dei propri cari hanno dato il loro consenso all’espianto degli organi. Ricordato poi che la Rete nazionale per la donazione di organi, tessuti e cellule è stata istituita nel lontano 1998 all’Ospedale di Pola, la rappresentante dell’amministrazione Zoričić ha ricordato che donare gli organi è un atto d’amore, di umanità, di civiltà e di grande altruismo, che dona vita e speranza ad altre persone. “Per questo è fondamentale che l’informazione e la sensibilizzazione sulla donazione di organi, tessuti e cellule veda protagonisti non solo le istituzioni sanitarie, ma anche gli enti locali, in un’alleanza sempre più forte tra salute e territorio”, ha concluso la vicesindaco.
Alla cerimonia di scopertura della targa era presente anche il presidente della Rete per la donazione di organi, Nikola Žgrablić, il quale ha colto l’occasione per ricordare che quest’anno ricorre il 25.esimo anniversario della costituzione dell’organizzazione. “Organizzazione che – rammenta Žgrablić – è stata fondata da un gruppo di medici e di intellettuali del Polese”. Il responsabile della Rete per la donazione ha quindi dichiarato che oggi la rete trapianti croata è ai primi posti in Europa per numero e qualità degli interventi eseguiti. E il merito è da attribuire proprio all’associazione nazionale fondata a Pola nel lontano 1999 che, racconta Žgrablić, ha lavorato, organizzato campagne di sensibilizzazione, incontri con il pubblico, tavole rotonde e quant’altro con l’obiettivo di potenziare il messaggio e tenere alta l’attenzione sull’importanza della donazione di organi. “Grazie al nostro impegno siamo riusciti a salvare migliaia di vite. Naturalmente, un ringraziamento particolare non può che andare ai donatori e ai loro familiari, le cui scelte hanno contribuito a donare la vita”, ha sottolineato il presidente. Al coro dei ringraziamenti si è unito anche il dottor Igor Povrzanović, uno dei fondatori della Rete, che ha espresso la sua riconoscenza e gratitudine non soltanto nei confronti dei donatori, ma pure nei confronti dei cittadini, dei media, della Città di Pola, della Regione istriana, degli attivisti e dei volontari e di chiunque, in un modo o nell’altro, abbia contribuito alla crescita della Rete nazionale per la Donazione di organi, tessuti e cellule.

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