Dipendenti e volontari per combattere la fuliggine

Biblioteca. Tra gli scaffali nel momento del recupero

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Dipendenti e volontari per combattere la fuliggine
I volontari all’opera. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Una casa con interni in grigio fumo di Londra, monocolore. In questo si è convertita la Biblioteca civica di Pola, quell’ambiente luminoso, pieno di vetrate e scaffali con copertine colorate e lettori fedeli che rovistavano tra i volumi per sceglierne uno di propria preferenza. Meglio non averci messo piede prima che la bonifica post incendio rimetta tutto a posto, ma troppo sta a cuore la dimora dei libri di Pola, per non accertarsi delle sue condizioni e consolarsi dal fatto che la sanificazione stia andando avanti a gonfie vele. Il buio pesto che ancora copre l’atrio e l’area del banco prestiti – dove lo scorso 21 giugno era scoppiato l’incendio – si dirada ai piani inferiori e superiori che lentamente danno segni di ritorno in vita. Gli addetti alle pulizie hanno rimosso l’imbrattatura e posto rimedio alle conseguenze più devastanti dell’incendio, mentre una decina di dettagliati interventi con l’aspirapolvere non sono certo bastati per ripristinare la situazione di prima. È già abbastanza se si è riusciti a rendere percorribili i pavimenti. Quanto alle scansie e ai libri, la visuale trae in inganno, soprattutto coloro che non godono di vista acuta: sembra tutto intatto, uguale a prima, vagamente “spento” e impolverato… Guai, invece, a mettere le dita sopra a qualche copertina: la patina di fuliggine è talmente perfida e spessa da non riuscire a rimuoverla. È come entrare nel regno della cenere ed è qui che abbiamo incontrato Liana Diković, responsabile del Servizio bibliotecario centrale per la Comunità Nazionale Italiana, intenta a trarre il bilancio dei danni subiti dal fondo librario in lingua italiana. Il medesimo conta 13mila volumi, di cui 8mila sono “vittime” del fumo che ha invaso la Biblioteca centrale di Pola in ogni suo angolino e fessura.

Bibliotecari salvalibri
Tutti i bibliotecari professionisti, invece di occuparsi a tempo pieno delle nobili mansioni che a loro competono, si sono trasformati in “restauratori”, esperti in recupero di materiale librario. Un tanto dopo un corso d’istruzione fornito dai professionisti conservatori del Dipartimento per la cura dei fondi librari della Biblioteca universitaria nazionale di Zagabria. E il lavoro portato avanti in un mese è considerevole: 50mila volumi sono stati puliti al punto da non essere più odoranti di fuliggine. Merito anche dell’opera prestata dai volontari ingaggiati: da ieri a oggi il numero delle persone disposte a dare un proprio contributo sono salite da 82 a 92. E ancora non basta, perché per ora risulta riutilizzabile meno di un terzo del 180mila libri imbrattati. Ieri mattina, nel Reparto del fondo letterario (comprendente classici, moderni, contemporanei, best sellers, novità appena acquistate), si lavorava sodo, con la passione di coloro che amano i libri.
Le operazioni si stanno svolgendo con prudenza e nel rispetto delle norme igienico sanitarie, ma non per via del Covid. Anche quando sembra di avere rimosso la maggior parte delle polveri e degli agenti contaminanti, non bisogna mai smettere di usare la mascherina e i guanti protettivi. Bibliotecari e volontari sono ben muniti di alcol, panni di cotone morbido e di gomme di lattice vulcanizzato. Non si deve strusciare, ma appoggiare e passare con la spugnetta delicatamente e poi, una volta che la gomma si è annerita, tagliare via il pezzo in superficie ed esporre una nuova area pulita. Lavoro lungo, delicato e non facile in condizioni di giro d’aria, svolto da un team di pronto intervento per l’operazione di salvataggio e messa in sicurezza di un patrimonio cartaceo che non è stato intaccato dalle fiamme libere e dirette, però ha subito danni e contaminazioni dovuti al calore e al fumo.

Fumo perfido e invadente
Spiega Liana Diković che sono danni consequenziali differenti, provocati dal fumo in quanto elemento più invadente generato in seguito alla combustione vera e propria partita dal focolaio principale al pianterreno. I volumi protetti da incartamento laccato versano in condizioni decisamente migliori, altri con copertine più deboli e sottili invece sono più impregnati dalle polveri. Un piccolissimo colpo di fortuna per gli scaffali “italiani” si deve al grande numero di libri assiepati sulle scansie. Talmente tanti e appiccicati gli uni agli altri da avere impedito l’eccessiva penetrazione della fuliggine e da averli resi felicemente superstiti. Bene anche per quei libri disposti in verticale e coperti da altri sistemati sopra in posizione orizzontale che hanno fatto da “tettoia” protettiva, guadagnandosi a proprio danno la fitta coltre color carbonella nelle coste e nelle copertine. Vero è che il focolaio d’incendio era stato ben circoscritto, ma il fumo era riuscito a insinuarsi in ogni cavità a livello macroscopico e microscopico fino a penetrare nel reparto specialistico con testi letterari e di divulgazione scientifica, anche se ben compartimentato e diviso da una parete in vetro. Invece di un centimetro, soltanto un millimetro di polvere per libro. Quanto basta per dover comunque lavorare di gomito. E poi resta il problema della conservazione a lungo termine, che rispetto alla gestione dell’emergenza passa in secondo piano e che sicuramente avrà ridotto la longevità dei libri sotto l’effetto di reazioni non immediate.

Le tappe del recupero
La direttrice dell’istituzione bibliotecaria, Nadia Bužleta, ci elenca i risultati raggiunti finora: “Abbiamo pulito a fondo il Reparto libri per l’infanzia nel seminterrato, una parte della narrativa al primo piano; specificatamente la letteratura inglese, americana, australiana e irlandese. Si funziona a ritmo di mille libri al giorno, che una volta rimessi in sesto vengono coperti da protezioni in nylon e contrassegnati da codici per facilitarne la loro ridistribuzione sugli scaffali. La maggior parte dei volontari che si danno il cambio sono studenti e pensionati nostri soci la cui età va dai 19 ai 79 anni e questo interesse ci rende felici. L’opera di volontariato è cominciata lo scorso 18 luglio, attenendosi a orari di lavoro a gruppi e turni che vanno dalle 8 alle 10, dalle 11 alle 13 e dalle 13 alle 15. Mentre di mercoledì c’è anche il turno dalle 17 alle 19”.
È un procedimento molto lungo, che richiede il supporto di ulteriori volontari e pertanto si rinnova l’invito a dare una mano annunciandosi al numero di telefono 052 300 402 o tramite indirizzo mail: info@gkc-pula. Nessuno è ancora in grado di valutare quando sarà possibile riaprire il servizio bibliotecario, giacché la Biblioteca di Pola deve anche essere riverniciata da cima a fondo.

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