Dignano. Il Consiglio con il freno a mano

La precedente seduta aveva già palesato la spaccatura creatasi tra il sindaco Edi Pastrovicchio e il resto dei rappresentanti dei cittadini. Dopo l’assise dell’altra sera non ci sono più dubbi: ormai non ci sono né maggioranza, né opposizione. Diverse le Delibere che non hanno avuto luce verde

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Dignano. Il Consiglio con il freno a mano
Il Palazzo municipale di Dignano: il Consiglio funziona a... singhiozzo. Foto: GIULIANO LIBANORE

Già la precedente seduta del Consiglio comunale di Dignano aveva palesato la spaccatura creatasi tra il sindaco e praticamente tutto il Consiglio, avendo gli ormai ex componenti la Lista indipendente di Edi Pastrovicchio stracciato la stessa; se mai ci fosse stato ancora qualche scettico, la seduta di ieri l’altro ha fugato ogni dubbio. Il Consiglio dignanese non ha più posizione e opposizione tra i consiglieri, ma è stranamente diventato opposizione di maggioranza, se ci è consentito di usare un ossimoro. Si è andati avanti con il freno a mano azionato e un’infinità di punti all’ordine del giorno messi agli atti con bocciatura. Procediamo con ordine.

Prima vennero le domande dei consiglieri. Nella maggior parte dei casi hanno fatto riferimento al resoconto della revisione dell’operato della Città, che ha riscontrato parecchie cose da correggere. “Emerge che l’amministrazione pubblica non funziona – ha detto Ester Geissa Đurić -, siamo sotto di personale e molte pratiche sono inevase”. Che non sia propriamente così l’ha spiegato Nensi Giachin Marsetič: manca l’ultimo passo, quello dell’archiviazione, ma le pratiche verso i richiedenti sono concluse. Cristian Biasiol ha ipotizzato che alcune nomine non siano in armonia con la Legge, ma a una richiesta dell’assessore Gordana Kliman Delton di specificare di quali si tratti, ha detto di non essersi preparato bene, ma che per la prossima seduta l’avrebbe fatto. Sempre Biasiol ha voluto sapere se la Commissione per la pianificazione ambientale e i programmi comunali abbia qualche legittimità, considerato che invece di cinque conta 3 membri e non ha il presidente. Per la presidente del Consiglio, Romina Bilić, va tutto bene, poiché ha una maggioranza.

Che cosa fanno i dipendenti?
Denis Sgagliardi, sempre attenendosi ai risultati della revisione, ha constatato che il settore per il Bilancio e le finanze lavora male e sbaglia molto, “smistando” milioni di kune (la revisione è relativa all’anno di gestione 2022) su varie posizioni e poi nulla è stato fatto per incassare oltre 12 milioni di kune in spettanze inevase. Stesso discorso per gli atti che non avrebbero avuto soluzione: nel 2021 ne sarebbero stati ereditati 24.633 e oggi sarebbero 31.645. “Che cosa fanno i dipendenti? Giocano a biglie?”. Fastidioso pure il Regolamento del sindaco relativo i premi da assegnare ai dipendenti per gli ottimi risultati nel lavoro. Sgagliardi ha chiesto in visione il Regolamento e i nominativi dei dipendenti premiati e gli importi assegnati.

Delibere, batti e ribatti
Nella parte lavorativa, al consiglio è stato chiesto di invalidare due delibere approvate nel corso della precedente seduta e relative la destituzione e nomina dei membri della Commissione per la pianificazione ambientale e i programmi comunali e quella relativa la vendita di immobili. I consiglieri hanno risposto picche: il sindaco avrà anche visto che cozzano con la Legge e avviato la procedura d’invalidamento, ma il Consiglio le ha votate e così sarà. Il voto, va detto, non è stato unanime, ma è mancata la volontà della maggioranza dei presenti. La situazione ha irritato Cristian Biasiol, che ha “accusato” alcuni consiglieri di non avere rispettato (nella seduta scorsa) l’accordo. Ma ormai è fatta. “La nostra collaborazione è finita: abbiamo dato una mano nel proporre i membri della Commissione… Avete bocciato i nominativi per l’appartenenza al partito? Noi non verremo più incontro”.
Ne è scaturita una battaglia. Pastrovicchio ha concluso “ora viene a galla il vostro modo di decidere”, Ester Geissa Đurić ha rimandato con un “non fa altro che riprenderci senza motivo. Che cosa abbiamo, ora?”. Pronto il sindaco “Avete il Consiglio. Siete voi che dovete decidere; ne avete il dovere e la responsabilità morali”, ma il fuoco di fila non ha cambiato il risultato.

Una serie di bocciature
Il Piano annuale di gestione del patrimonio di proprietà della Città di Dignano per il 2024 ha avuto il sostegno della maggioranza (con qualche astenuto, ma nessun voto contrario). No plebiscitario alla Delibera sull’ordinamento e sulle competenze degli organi amministrativi della Città di Dignano. Si sarebbe trattato di cambiare organigramma per la terza volta. Gli assessorati esistenti, dopo le elezioni erano stati ridotti a due, ora a uno e li si vorrebbe riportare a quattro. Il Consiglio ha detto basta. Bocciata pure la Delibera sulla proclamazione dell’infrastruttura comunale quale bene pubblico d’uso generale, che la volta scorsa i consiglieri non avevano voluto aggiungere all’odg su proposta del sindaco. Stesso trattamento per la Delibera sulle Modifiche e integrazioni del Piano regolatore della Città di Dignano, considerata troppo ampia in termini di possibili interventi.
Per volere del Consiglio si andrà alle elezioni dei Consigli dei Comitati rionali il 16 giugno. Poi è stata appoggiata pure la Delibera sulla scelta dei migliori offerenti per la concessione di licenze sul demanio marittimo del territorio della Città ed è stato sì consiliare anche per la ricostruzione di parte di via delle Ginestre (superficie transitabile, scarico delle acque piovane ed illuminazione pubblica). Infine, sì senza colpo ferire per la Delibera sulle modalità di prestazione del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti comunali e per la Delibera sulle modifiche e integrazioni delle Condizioni generali del contratto d’uso del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti comunali.

Edi Pastrovicchio.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

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