Castion. Le ingiustizie del nuovo tariffario

Dignano, Pisino e Pinguente, le tre realtà che conferiscono meno rifiuti, non lo hanno ancora accettato

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Castion. Le ingiustizie del nuovo tariffario
Il Centro per lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti di Castion. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Cominciamo bene. Il 1.mo gennaio è entrato in vigore il nuovo tariffario per lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti di Castion. Non è in definitiva una sorpresa…, in quanto il documento è datato 20 settembre 2022. Il problema è emerso ora, in quanto non tutti hanno accolto i costi, naturalmente ritoccati in crescita. In parole povere, il costo è lievitato da 72 a 146 euro (IVA esclusa) a tonnellata di rifiuti. Più del doppio, quindi. In più, il servizio di trasporto dai punti di raccolta a Castion costerà 6,60 euro (IVA esclusa).

Le cose vanno chiarite
Le Città di Dignano, Pisino e Pinguente (in effetti le loro municipalizzate che si occupano della raccolta dei rifiuti), ad ora, non hanno accettato il nuovo tariffario. All’incontro di alcuni giorni fa tra la Città di Dignano e la Regione istriana, il sindaco Edi Pastrovicchio aveva avuto modo di dichiarare che nessuno scappa dalle proprie responsabilità, ma le cose vanno chiarite. Castion è alle strette nei mesi estivi, quando il volume dei rifiuti aumenta vertiginosamente per la produzione del settore turistico-commerciale: alberghi, bar, ristoranti, esercizi commerciali, che in riposta a un maggiorato giro d’affari si ritrovano con un’altrettanto accresciuta mole di rifiuti. Castion più di tanto non può trattare. Dignano, ha detto il sindaco, non partecipa a quest’aumentato volume di scarti conferiti: incide nella statistica dei pernottamenti con un modesto 2,1 p.c. e quindi i conti tornano con una certa velocità. Ergo, dovrebbero essere le realtà più spiccatamente turistiche (Pola, Medolino, Rovigno, Parenzo) a farsi carico delle spese. In definitiva, a pagare il giusto. Altrimenti, questa la posizione di chi non ha accettato il rincaro, da una parte si creano introiti e dall’altra si spremono le tasche (già abbastanza strizzate) dei contribuenti.
Dal Centro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Castion mandano a dire che è stato necessario elevare i costi del trattamento e dello smaltimento degli scarti in quanto sono aumentati i costi del carburante sul mercato, così come sono aumentati i costi delle materie prime, dei ricambi e infine pure del servizio per lo smaltimento delle frazioni merceologiche e organiche. Dal 2018 al 2022 il servizio di Castion veniva a costare 542 kune (IVA esclusa) a tonnellata di rifiuti, trasporto incluso.
Si è passati da 542 kune a tonnellata a 146 euro a tonnellata per l’aumento pattuito del 44 p.c., che non era stato possibile applicare bel 2021 e 2022 e su questo ora si aggiunge un nuovo aumento del 41 p.c. relativo all’anno in corso.
Tutto quindi fa riferimento alla quantità di rifiuti che Castion si ritrova a dover trattare. Ma quante sono queste tonnellate? Vediamo i dati del 2022, anno tribolato per il Centro che ha dovuto affrontare due serie avarie all’impianto, con quel che ne consegue.

Agosto il mese più soffocante
Dunque, nell’insieme sono state conferite 70.135 tonnellate di rifiuti. Febbraio è stato il mese della “produzione minima” di scarti e infatti in discarica ne sono giunte 3.427 tonnellate; il mese più soffocante è stato agosto, con 11.393 tonnellate. Ma andrebbero lette anche altre voci, quelle relative alle municipalizzate. La polese Herculanea ha consegnato in discarica 21.323 tonnellate di rifiuti, l’Usluga di Parenzo 14.462, la “6. Maj” di Umago 11.705, il Servizio comunale rovignese 9.354, la Med-Eko di Medolino 4.174, l’albonese “1.Maj” 3.591, l’Usluga di Pisino 2.774, la dignanese contrada 1.914 e la pinguentina Park 839 tonnellate. Come si vede, sono le … ultime tre in classifica a non vedere di buon occhio la solida quantità di lievito nel costo del servizio.
L’anno appena finito in un certo senso ha ricalcato il 2021, che ha fatto registrare 69.691 tonnellate di rifiuti “incamerati”. Di nuovo agosto si è rivelato il mese più arduo da affrontare (11.321 t) e di nuovo nel totale l’Herculanea la municipalizzata con il maggior raccolto, 22.365 tonnellate e uguale la graduatoria relativa il conferimento delle singole aziende.

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