Castello. Conservazione e restauro sono in atto

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Castello. Conservazione e restauro sono in atto

Gli ultimi quattro anni del Museo storico e navale dell’Istria verranno ricordati come il periodo del grande recupero del Castello veneziano, sede dell’istituzione che si è assunta la missione della salvaguardia di pietre secolari, che indubbiamente avevano iniziato a soffrire degli acciacchi del tempo. Le più considerevoli operazioni di restauro erano iniziate ancora nel 2015, per continuare con esigenti e quasi ininterrotte fasi di manutenzione spostandosi dalle cortine alle rampe e all’interno del cortile del maniero. Sono notevoli gli interventi effettuati e le migliorie apportate al fine di una più comoda visione e passeggiata su per le mura e fino in cima a un osservatorio, che offre la più bella panoramica della città.

Riparazione e conservazione
Anche in questi giorni c’è davvero di che stupirsi. Il direttore dell’ente museale Graziano Kešac, ci fa nuovamente accomodare in cima al Colle Castello, per osservare con attenzione l’andamento della quarta fase di restauro in atto. Oggetto d’attenzione è nuovamente la cortina settentrionale della fortificazione costruita da Antoine de Ville nel XVII secolo e della struttura muraria che funge da sostegno tutt’attorno al fossato che la circonda. Si tratta di un ulteriore progetto di ricostruzione, conservazione e riparazione della cortina commissionato dall’istituzione museale sulla base dei criteri dettati dal Ministero della Cultura, specificatamente dalla Sovrintendenza al patrimonio storico culturale della Repubblica di Croazia. Considerate le sue proporzioni, non risulta facile rimettere in sesto un’architettura così imponente. Graziano Kešac indica la grande mole di lavori in corso per liberare le strutture murarie dalle erbacce, dalla sterpaglia e da altre impurità accumulate negli anni. Una volta fatta pulizia, si passa alla riempitura delle fughe e delle fessure mediante una stuccatura, che se ben realizzata proteggerà le superfici da possibili infiltrazioni d’acqua, tutelandole dall’insidia dello sporco che si accumula sotto l’influsso degli agenti atmosferici. In ogni caso, la pulizia più accurata è necessaria al fine di non rischiare il mutamento del materiale calcareo e degli stravolgimenti indesiderati. La stuccatura tra una pietra e l’altra viene eseguita in malta naturale e non cementizia, utile anche per operazioni di sigillatura di piccoli fori e crepe, che contribuiranno a un buon rafforzamento delle strutture murarie. I secoli sono anche colpevoli di avere compromesso la perfetta geometria muraria, rendendo diverse pietre più sporgenti altre più rientranti.

Livellamento manuale
“Ora – spiega Kešac – il compito affidato agli artigiani dell’impresa Kapitel di Gimino è quello di eseguire un’opera di livellamento manuale, con lisciatura finale. I punti che si presentano del tutto malconci e con grandi vuoti, causa la caduta di diversi vecchi blocchi di pietra che sono finiti per frantumarsi e sbriciolarsi nei secoli, vengono colmati da blocchi nuovi”. Diremmo che il bianco brillante con cui si presentano, rende sicuramente meno suggestivo il vecchio Castello, ma quel minimo di patina innocua, che li ricoprirà negli anni a venire, sarà bastevole per mimetizzarli tra quelli originali. Attingendo da ulteriori disponibilità finanziarie, il Museo storico, in effetti, torna a completare i lavori alla cortina settentrionale, quella più appariscente del Castello, che necessita di maggiori attenzioni.

Le fasi precedenti
Durante la prima fase del progetto, andata in porto nel 2015/2016 erano stati realizzati lavori per un valore di 518mila kune, stanziate dal Ministero della Cultura, dalla Regione istriana, dalla Città di Pola e dal Museo assieme alla Fondazione Adris. Nell’ambito della seconda fase, invece, conclusa alla fine del 2016 e costata 341mila kune, era stato fatto in modo di restaurare tutte le graffe e i ganci metallici della struttura muraria salvandoli dalla corrosione e alla sostituzione delle parti in metallo danneggiate e irrecuperabili con graffe in fibre di policarbonato. Opera, che aveva già richiesto l’allestimento di robuste impalcature, tutto attorno alla struttura muraria nord-occidentale della cortina, anche per assicurare lo smantellamento, la riparazione e il successivo ricollocamento delle pietre all’altezza del cornicione verticale, lungo tutta la cortina settentrionale. Era stata eseguita la pulizia finale delle superfici in pietra, mentre il vecchio parapetto lungo il bastione orientale e occidentale era stato rimosso e sostituito dalla nuova recinzione realizzata in pieno profilo d’acciaio.

Costruzioni malmesse
A voler riepilogare, soltanto la cortina settentrionale del Castello veneziano era costata in tempi moderni 1 milione e 109mila kune. Ora, in questi giorni di novembre ancora propizi a tali ristrutturazioni edilizie, sono in atto anche interventi di recupero e ricostruzione delle strutture murarie di sostegno, che si estendono attorno al canale del fossato. Si tratta di costruzioni davvero malmesse, mangiate dai rovi, che in determinati punti sono finite per crollare del tutto. Oltre alla rimozione della sterpaglia e di tante pianticelle e solidi arbusti che nel tempo hanno formato viluppo, si prepara una bella opera di ricostruzione del muro di pietra, con tecnica e configurazioni identiche a quelli primigenie. Per gli attuali lavori, alla cifra finora spesa per questa cortina del maniero, si aggiungono ulteriori 250mila kune assicurate dal Ministero della Cultura, dalla Regione istriana e dal Museo storico. Il progetto architettonico per il recupero è stato realizzato dallo studio architettonico di Eligio.Legović, di Parenzo. I lavori vengono vigilati dall’Ufficio polese della Sovrintendenza ministeriale al patrimonio storico e per la parte edilizia dalla s.r.l. Istra inženjering.

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