Canale di Veruda. In vista modifiche del Piano territoriale

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Canale di Veruda. In vista modifiche del Piano territoriale

Ecco un’altra occasione che potrebbe scatenare l’ennesimo confronto tra le autorità municipali e gli attivisti d’ispirazione ambientalista e socialista. Piazza Foro ha recentemente bandito un dibattito pubblico sull’ultima serie di ritocchi al Pug o Piano urbanistico generale della Città di Pola, l’ottava variante del documento progettistico in eterna evoluzione. Il documento subirà l’ennesimo aggiustamento in funzione di un altro piano ambientale di ordine inferiore: il Piano d’assetto territoriale del porto nautico di Veruda. Le consultazioni sono iniziate ieri l’altro e si concluderanno in tempo record – il 5 marzo. Frattanto, questo pomeriggio con inizio alle ore 16 a Palazzo municipale si terrà una presentazione delle bozze di entrambi i documenti da emendare. Per tutto l’arco della durata delle consultazioni, l’opinione pubblica interessata potrà prendere i documenti in visione negli uffici dell’assessorato alla Pianificazione ambientale (piazza Foro 2) in orario compreso tra le 9 e le 15 oppure scaricarli dal sito www.pula.hr.
Che cosa cambia, in sostanza, rispetto alla pianificazione precedente? Il piano d’assetto territoriale del Porto nautico di Veruda, che in realtà include tutte la zone retrostanti e confinanti con il Comune di Medolino (Valsabbion), è un documento che risale al 2012 ed è pertanto superato, non fosse altro che per gli svariati emendamenti a leggi di rango superiore con le quali non si trova più in sintonia. In questo senso ci sono volute innanzitutto delle modifiche puramente terminologiche per l’adeguamento alle leggi dello Stato. Per il resto, l’assessorato alla Pianificazione ambientale ha pensato di approfittarne per introdurre degli aggiornamenti per così dire “di sostanza”. Non passerà certo inosservata una voce nuova tra quelle dell’elenco delle destinazioni d’uso per il territorio, dove ora compare una destinazione di tipo “misto; abitativa, commerciale, pubblica e sociale – misto a prevalenza commerciale, M5”.
Ora, chi s’intende di burocratese dovrà constatare necessariamente che questa definizione ammette praticamente ogni tipo di edilizia privata e pubblica senza limiti di sorta se non quelli dettati dai cosiddetti indici di edificabilità, che in pratica costituiscono i parametri di densità edilizia riferibili a un’area fabbricabile. Ma anche gli indici di edificabilità ammessi sono destinati a subire alcune modifiche di rilievo nel senso che la bozza del documento propone di aumentare la densità edilizia di qualche punto percentuale nelle diverse classi di “morfologia urbana”. Di converso, scenderà da 4 a 3 il numero massimo dei livelli (piani) per fabbricato, a quanto pare a tutela del panorama. A ogni modo, non mancheranno le occasioni di confronto essendo la zona una delle più belle e appetibili per una nuova ondata edilizia.

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