Alzheimer. Quando la comunità è amica

All’ospedale di Pola è in via di allestimento un ambulatorio interdisciplinare (neurologico-psichiatrico) specializzato nel trattamento completo, dalla diagnosi alle cure individuali. In Istria sono 1.500 i casi registrati di demenza

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Alzheimer. Quando la comunità è amica
La sede di via Mažuranić del Centro d’assistenza si occupa degli anziani e del supporto alle famiglie. Foto: DARIA DEGHENGHI

Il 21 settembre ricorre la Giornata mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dall’Alzheimer’s disease international (Adi) per diffondere informazioni utili sulla malattia, sicché la ricorrenza rappresenta di fatto un’occasione per “uscire allo scoperto, chiedere e ricevere aiuto”. La casa di riposo “Alfredo Štiglić” si occupa di deistituzionalizzazione dei malati di demenze senili da una buona ventina d’anni, ma è con l’entrata nell’UE e con uno sforzo superiore della Città di Pola e della Regione istriana che gli effetti di questo lavoro – un servizio alle famiglie completo dalla prevenzione, alla diagnosi e alle cure individuali – sono diventate tangibili anche in termini di visibilità e accessibilità. Incontri con la stampa come questo convocato in vista del 21 settembre favoriscono la diffusione di notizie, benché la cosa migliore sarebbe parlarne durante tutto l’anno. Su questo sono d’accordo tutti gli esperti che si sono ritrovati ieri al Centro diurno per la prevenzione e la cura dell’Alzheimer gestito dallo “Štiglić”: la direttrice Vesna Grubišić Juhas, il caporeparto di Psichiatria dell’Ospedale di Pola Ivica Šajin, l’assessore regionale alla Sanità Gordana Antić, l’assessore alle Politiche sociali della Città di Pola Ivana Sokolov e Vesna Apostolovski, psicologa esperta di disturbi cognitivi, della memoria e della capacità di pensiero tipiche delle demenze senili.

La deistituzionalizzazione
La deistituzionalizzazione dei pazienti colpiti da Alzheimer e altre demenze caratteristiche della terza e quarta età è una forma d’assistenza e aiuto alle famiglie che consiste nel trattenere il paziente quanto più a lungo possibile nel proprio ambiente, nella propria abitazione, circondato da oggetti, persone e situazioni familiari che rassicurano e aumentano la qualità della vita. Per posticipare l’istituzionalizzazione, tuttavia, la società ha il compito di assistere le famiglie “a distanza”. I gradi d’assistenza vanno dalla consulenza medica e psicosociale gratuita, alle prime forme di cura parziali come le visite occasionali i laboratori e il programma d’assistenza diurno. Stando al dottor Šajin, le demenze sono “una conseguenza inevitabile dell’allungarsi della durata media della vita, per cui più s’invecchia, più si rischia di incappare in una qualche forma di disturbo cognitivo, della memoria e della personalità”.

Il processo degenerativo
La perdita della cognizione di sé è solo l’ultimo gradino di questo processo degenerativo, un traguardo – è vero – inevitabile, ma che si può comunque posticipare e alleviare. La buona notizia è che all’ospedale di Pola è in via di allestimento un ambulatorio interdisciplinare (neurologico-psichiatrico) specializzato nel trattamento completo delle demenze, dalla diagnosi alle cure individuali, che permetterà di avere in città la continuità di un servizio sanitario moderno e accessibile. Quanti sono i malati di demenze in Istria? Secondo Šajin i casi conclamati sono circa 1.500, ma si tratta di pazienti che in un modo o nell’altro sono entrati “nel circuito”. La difficoltà sta nello scovare tutti gli altri che ancora soffrono in silenzio ciascuno in casa propria e tra i propri famigliari, perché una caratteristica della fase iniziale della malattia è il rifiuto e l’incapacità di assumere un atteggiamento di responsabilità.
Il Centro d’assistenza ai malati di demenze senili della sede dislocata di via Mažuranić è diventato un centro di riferimento per i disturbi cognitivi e della memoria della terza età grazie un progetto avviato dalla direzione della Casa di riposo con fondi europei di coesione e con la partecipazione di 250.000 kune a testa da parte dell’amministrazione regionale e cittadina. Si chiama “ZaBoravak” . I soldi pubblici sono stati impegnati per allestire un secondo piano oltre al pianterreno nella sede di via Mažuranić per raddoppiare il numero dei pazienti in cura. Il progetto si avvale di un contributo di 1,9 milioni di kune a carico del Fondo sociale europeo, senza contare i mezzi della Città e della Regione. Il 40 per cento dell’importo è stato investito nella ristrutturazione e nelle attrezzature della sede, il resto è ancora investito nella formazione del personale, nelle specializzazioni…

La stanza sensoriale
Una parte della spesa ha riguardato l’allestimento di una stanza sensoriale che serve a trattare l’ansia, le paure, gli attacchi di panico, che sono tra gli effetti collaterali più difficili tra i pazienti colpiti da demenze senili. L’attività come quella della sala sensoriale può favorire la sensazione di benessere del paziente e anche se non può fermare l’aggravarsi della malattia, dona serenità e posticipa l’insorgere di nuovi episodi di ansia. Il progetto “ZaBoravak” serve in parte anche a dotare di migliore assistenza il Consultorio per le famiglie. Trascorsi i due anni del progetto (nel luglio 2023) ed esauriti gli incentivi europei, bisognerà trovare il modo per mantenere questa struttura e farle avere il supporto pubblico.

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