Aeroporto di Pola, estate col vento in poppa

Con i 108mila passeggeri serviti in luglio, ha registrato un aumento del 7 p.c. rispetto all’anno scorso

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Aeroporto di Pola, estate col vento in poppa
La pista dell’aeroscalo polese. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Con oltre 108.000 passeggeri in luglio, l’aeroporto di Pola conferma la ripresa definitiva del traffico aereo dopo la crisi dei trasporti dovuti alla pandemia di Covid-19. Benché Pola come d’altronde tutta l’Istria siano di preferenza raggiunte con mezzi privati, i trasporti aerei non sono trascurabili per il fatto di aprire la strada a mercati più distanti rispetto a quelli tradizionali. La ripresa è dunque accertata anche se non pareggia ancora le cifre dell’ultima stagione pre- Covid. Con i 108.000 passeggeri serviti in luglio, l’aeroscalo polese di Altura ha registrato dunque un 7 per cento di movimenti in più rispetto al luglio 2022, il primo anno della ripresa post-Covid. Rispetto al 2019, tuttavia, le cifre sono ancora in negativo. Niente che si possa più attribuire alla pandemia, comunque. E niente da addebitare ai turisti dei Paesi occidentali. In realtà Pola soffre le conseguenze dirette della guerra in Ucraina, che di riflesso ha bloccato una lunga serie di scambi con l’Europa dell’Est. Ma ecco le cifre che lo provano. L’ultimo anno che ha preceduto lo scoppio della guerra (il 2021), i passeggeri russi in visita a Pola in aero sono stati 50.835, e gli ucraini 21.670. Insieme hanno realizzato il 25 p.c. di tutti gli arrivi in città in base al criterio della provenienza o nazionalità. Per ovvi motivi di sanzioni alla Russia e di mobilitazione generale in Ucraina, i due mercati esteri tra i più floridi per l’aeroscalo polese sono praticamente decaduti e l’aumento dei passeggeri dagli altri Paesi d’Europa e del mondo, che pure c’è stato, non è bastato a sopperire a una mancanza di tale portata.

Passeggeri in attesa d’imbarco ad Altura.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Il ruolo delle low cost
Stando ai dati forniti dalla direzione, quest’estate i passeggeri più numerosi sono quelli del Regno Unito e della Germania, ma anche quelli dei Paesi scandinavi. I vettori più frequenti sono le compagnie low cost come EasyJet, Ryanair ed Eurowingsa, che sole coprono il 55 per cento di tutti i voli in arrivo e in partenza da Pola. La buona notizia è che il numero dei voli e dei passeggeri è ancora tendente all’aumento. Col 7 p.c. d’aumento Pola s’allinea così alla tendenza generale dell’Ue. Dai dati diffusi da Eurocontrol risulta, infatti, che in luglio in Europa è stato rilevato oltre un milione di movimenti per la prima volta dalla pandemia di Covid-19 con un incremento medio del traffico pari, appunto, al 7 p.c. Stando invece alla direzione dell’aeroscalo polese, il piano è di chiudere l’anno con un aumento del 10 p.c. e ora che la stagione è all’apice e già possibile affermare che le previsioni non sono state azzardate. Non bastasse, le crisi del traffico aereo civile che recentemente hanno colpito alcuni Paesi del mondo non hanno avuto ripercussioni sensibili su Pola e questo è stato un ulteriore vantaggio.

Voli privati, è flessione
Si registra tuttavia una flessione dei voli privati che prima dell’entrata in Croazia in zona Schengen erano all’ordine del giorno. All’epoca sostavano a Pola per effettuare le debite registrazioni doganali e simili formalità di frontiera. Caduta anche quest’ultima frontiera interna tra la Croazia e il resto dell’Ue, è venuta meno anche la funzione di Pola quale stazione di transito provvisoria o tappa intermedia. Un’altra buona ragione per cantare vittoria è piuttosto l’aumento degli introiti che quello del numero dei voli. Essendo il 95 per cento di tutti i ricavi dello scalo passeggeri addebitato ai passeggeri, il tasso di occupazione dei posti di un aereo gioca un ruolo fondamentale. Ebbene quest’anno l’occupazione dei posti per aereo è sensibilmente aumentata, cosa che riempie di gioia non solo lo scalo polese, ma anche le compagnie aeree che la frequentano. Di riflesso, scendono i prezzi, per cui ci guadagnano pure i passeggeri.

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