Acquario di Verudella: c’è… ressa di inquilini

Spesso le nuove specie giunte in città sono dono di altre strutture sorelle e di zoo

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Acquario di Verudella: c’è… ressa di inquilini

Nuovi arrivi all’Acquario di Verudella. La struttura si va popolando di nuove specie marine e terrestri ogni giorno che passa. È la stagione dell’amore subacqueo (benché in cattività), che favorisce lo scambio di organismi tra giardini zoologici e acquari anche a livello internazionale. La settimana scorsa, Pola ha avuto in dono dallo Zoo di Duisburg 20 splendidi cavallucci marini dei tropici, che hanno formato una nuova colonia, all’interno della quale si vanno ora formando le prime coppie fisse. Ma le novità non si fermano qui. L’ultimo ciclo di arrivi alla Fortezza di Verudella riguarda otto esemplari di caimano dagli occhiali altrimenti detto caimano comune (Caiman crocodilus), un rettile di modeste dimensioni che appartiene alla famiglia Alligatoridae e popola le zone umide (acque stagnanti e correnti) dell’America centrale e del Sud America. I “piccoli” del caimano dagli occhiali sono un regalo dell’Acquario di Spalato: sono lunghi già mezzo metro e hanno pressappoco tre anni. Negli anni a venire cresceranno un altro bel po’ e guadagneranno l’aspetto terrificante proprio della famiglia, ma non andranno oltre i tre metri di lunghezza.

Sguardo fisso, aspetto da brivido

Nel frattempo, in una delle vasche incubatrici di Verudella stanno maturando 12 uova di Chiloscyllium punctatum o Squalo bambù dalle bande marroni, uno squalo della famiglia delle Hemiscylliidae. Originario dell’Oceano pacifico occidentale, l’animale vive a 80 metri di profondità e raggiunge una lunghezza non superiore al metro. La specie è a rischio d’estinzione, per cui è di vitale importanza preservarla e favorirne la riproduzione almeno in cattività. Il suo habitat preferito è la barriera corallina e la riproduzione è ovipara. Gli oceanografi dell’Acquario di Verudella dicono che in questo momento le uova presentano dimensioni varie tra i 5 e i 7 centimetri di lunghezza, i 4 e i 6 centimetri di larghezza e uno spessore di 2 centimetri. Le uova in via di maturazione sono il frutto dell’accoppiamento di cinque squali bambù che Pola ha avuto in dono lo scorso anno dall’Acquario di Vienna. La stagione dell’amore in cattività è sempre a rischio di insuccesso, ma lo scorso dicembre, evidentemente, la corte dei maschi è stata di gradimento alle femmine che si sono lasciate sedurre. Insomma, il baby boom di primavera all’Acquario continua. In questi giorni stanno maturando anche quindici piccole Pinne nobilis che si trovano in compagnia di due adulte. Le nacchere sono state salvate l’anno scorso da morte sicura. Colpite da un’infezione batterica, sono state curate con successo. Un grande rubacuori è anche la razza Srećko (Felice), amata e coccolata da tutto lo staff della fortezza. Ora ha un anno e quattro mesi e misura 35 centimetri. Peccato che l’Acquario abbia così pochi visitatori in questo momento di lockdown in tutta l’Europa. La bellezza che si nasconde al suo interno attende la fine della pandemia, il ritorno alla normalità e possibilmente una stagione turistica di successo; non come quella del 2020

 

La lunga convalescenza della tartaruga Carlo Albano
Si chiama Carlo Albano ed è una tartaruga marina trovata in brutte condizioni (difficoltà d’immersione) al Parco naturale di Talešćica sull’Isola lunga. Lo svela il nome stesso che gli hanno attribuito i suoi soccorritori: Carlo Albano è un maschio e, dalle dimensioni notevoli che presenta, non è più giovane. Ha perso la capacità di immergersi, viene a galla per una sproporzione di gas e in queste condizioni non è in grado di sopravvivere in mare aperto. Ora si trova in cura nelle vasche di trattamento e convalescenza della Batteria di San Giovanni dell’Acquario di Verudella, che funge da Centro di recupero delle tartarughe marine per l’Adriatico orientale. Lo staff di biologi segue i suoi sforzi verso la guarigione adeguando progressivamente la temperatura dell’acqua nelle vasche in vista della sua liberazione in mare nei mesi caldi. Prima di prendere il mare, verrà trasferito ancora una volta nelle vasche del Parco nazionale delle Brioni, più capienti di quelle dell’Acquario.

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