Il cappello del mago stupisce sempre

Intervista a Irena Boljunčić Gracin a capo dell’Associazione polese che promuove l’arte circense contemporanea e che conta 25 membri fissi e una trentina di apprendisti i quali si cimentano nei giochi di prestigio, nelle acrobazie e imparano a camminare sui trampoli

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Il cappello del mago stupisce sempre

Tra le sue peculiarità, Pola può vantare anche una rispettosa tradizione dell’arte circense. Non quella convenzionale, s’intende, ma quella contemporanea e di strada, un trend che negli ultimi quarant’anni in Europa è cresciuto moltissimo. Di riflesso nemmeno Pola è rimasta immune a questo tipo di divertimento e di svago, indirizzato alle persone di ogni fascia d’età, ma in primo luogo ai bambini. Di come vivano i protagonisti dell’arte circense in città abbiamo parlato con Irena Boljunčić Gracin, a capo dell’Associazione “Čarobnjakov sesir (Il cappello del mago)”, con sede nel Centro sociale Rojc.

Irena Boljunčić Gracin

Gli inizi
Ci può illustrare gli inizi e il percorso di quest’organizzazione di artisti circensi, nata sulle ali dell’entusiasmo e della spensieratezza giovanile?
“L’associazione ‘Čarobnjakov sesir’ è stata fondata nel 2004 dalla sottoscritta, da Mileta Cvijanović, alias ‘Cile one man band’, Sedina Cerovac, tra l’altro una delle protagoniste del Festival della letteratura per i bambini ‘Monte librić’, Omar Ivančić ossia il clown ‘Marek’ e Miroslav Cerovac. Tutti noi, compresi gli altri membri dell’associazione, quando eravamo ventenni abbiamo trascorso gran parte del tempo in strada; in Croazia, Italia, Spagna ecc., vivendo e dormendo a bordo dei furgoni. Volevamo guadagnare qualcosina mentre eravamo studenti, ma parallelamente volevamo anche divertirci, per cui abbiamo imboccato questa strada. Il nostro primo gruppo si chiamava ‘Nova loza lude mame (Un nuovo ramo della mamma pazza)’, ed era formato da una ventina di appassionati all’inizio del 2000 a Zagabria. Abbiamo iniziato con i giochi di prestigio con il fuoco e suonando lo ‘djembe’, un tamburo in mogano africano. Poi ciascuno ha preso la propria strada, anche se tutti al giorno d’oggi praticano questa professione, che è un vero e proprio lavoro, per sopravvivere. Sono rimasta nel settore, quale artista di strada, dal 2000 al 2010 sino a quando mio figlio Tin ha iniziato a frequentare la scuola. Da allora partecipo attivamente ai lavori dell’associazione, impegnandomi in primo luogo nell’organizzazione degli eventi e nella produzione delle rappresentazioni”.

Le categorie classiche
Al momento quanti sono i soci fissi, qual è l’interesse per l’arte circense e quali sono i ferri del mestiere con i quali vengono istruiti i nuovi allievi?
“L’associazione conta 25 membri fissi, che tra l’altro istruiscono una trentina di… apprendisti, nelle categorie che potremmo definire classiche per questo mestiere: giochi di prestigio con il fuoco, acrobazie, camminare sui trampoli, guidare il monociclo e quant’altro”.

In questo periodo reso particolarmente difficile dalla pandemia da coronavirus, come si riesce a campare?
“In Croazia, senza dubbio, difficilmente. A differenza della Francia, che è una vera potenza europea nell’arte circense contemporanea e che ha addirittura diverse Facoltà che permettono agli studenti di specializzarsi nel settore. Va detto in merito che la ‘Čarobnjakov šešir’ cerca di aiutare quanto possibile i nostri giovani che desiderano iscriversi in una di esse”.

Cittanova addobbata per il Festival

Qual è la differenza tra il circo “vecchia maniera” e quello moderno…
“Il circo convenzionale ha subito una rivoluzione negli ultimi 40 anni. Di conseguenza, e a mio avviso per fortuna, sono nati degli stili differenti. In Croazia, nell’ultimo decennio quest’attività si è sviluppata molto; oggi abbiamo una decina di associazioni di arti circensi con oltre 50 membri fissi. A dimostrarlo è il fatto che a breve termine a livello nazionale fonderemo un’Associazione degli artisti circensi contemporanei. Il fine principale è quello di evolvere quest’arte e, ovviamente, ottenere per i nostri soci uno status comparabile a quello degli artisti delle altre categorie”.

Il Festival: da Pola a Cittanova
La vostra associazione in pratica è divenuta nota per l’evento denominato “Il Festival dei maghi di strada”, che dopo un’ottima partenza ha dovuto rallentare il passo…
“Questa manifestazione, che ha avuto un ottimo riscontro tra i residenti e i turisti, è durata dal 2005 al 2010, e si è tenuta nelle piazze polesi nonché a Monte Madonna, presso Sissano. Il programma di quattro giorni era suddiviso in tre parti: quella dedicata ai bambini, quella itinerante e quella che comprendeva rappresentazioni comiche per tutte le fasce d’età. All’epoca ‘addobbavamo’ le vie nel centro cittadino con degli ombrelli colorati, in sintonia con la nostra professione. Va puntualizzato che in 5 anni eravamo riusciti a ospitare a Pola un centinaio di gruppi circensi, provenienti da ogni parte del mondo, dall’America all’Australia. Dopo una breve pausa, nel 2012 il Festival è stato trasferito a Cittanova ed ora è intitolato “Čarobni NoviGrad (La Magica CittàNova)” e si svolge all’inizio di giugno nel centro cittadino”.

Il laboratorio acrobatico

Tre settori d’attività
Ritorniamo alle attività svolte dal “Cappello del mago”…
“Purtroppo negli ultimi giorni sono state nuovamente sospese a causa delle misure epidemiologiche dovute all’epidemia. In condizioni normali, tre volte alla settimana svolgiamo in sede dei laboratori, per bambini, giovani e adulti, nei quali si imparano le tecniche del circo contemporaneo. Nell’insieme, il nostro programma è suddiviso in tre settori. Il primo riguarda gli allenamenti, il secondo la preparazione degli spettacoli, il terzo l’organizzazione dell’accoglienza dei gruppi croati, regionali ed esteri di artisti circensi grazie all’iniziativa denominata ‘Meravigliati con il nuovo circo’”.

C’è qualche vostro allestimento che le sta particolarmente a cuore? Che programmi avete per il futuro?
“L’anno scorso abbiamo preparato lo spettacolo ‘Allarga le tue ali’, che è stato proposto dai giovani concittadini con disturbi mentali. Quest’anno, invece, abbiamo intenzione di mettere in scena la rappresentazione ‘Sii un circo anche tu’, al quale prenderanno parte 6 donne, tutte di Pola, che sinora non hanno avuto nessuna esperienza nel settore. Lo spettacolo dovrebbe svolgersi in giugno, però vista l’attuale situazione è ancora tutto in alto mare. Infine, se sarà possibile, a settembre ospiteremo una delle migliori compagnie francesi, la cui esibizione dovrebbe essere una chicca per gli amanti del genere”.

Una delle rappresentazioni in Parco Tito per la Giornata mondiale del circo 2019

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