Umago. San Valentino tra ironia, risate e selfie

Alla Comunità degli Italiani «Fulvio Tomizza» va in scena lo spettacolo di Rosanna Bubola sugli stereotipi e i luoghi comuni dell’amore

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Umago. San Valentino tra ironia, risate e selfie
Il monologo di Rosanna Bubola. Foto: Nicole Mišon

“Non ho alcun problema con l’amore, è lui che ha qualche problema con me”. Si apre così lo spettacolo dell’attrice Rosanna Bubola dedicato alla festa degli innamorati, andato in scena giovedì alla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago. A fare gli onori di casa è stata la presidente del sodalizio, Floriana Bassanese Radin, che ha dato il benvenuto all’ospite in un clima informale e amichevole, facendo sentire tutti i presenti come se fossero a casa propria.

“San Valentino e l’ironia dell’amore” è un monologo in istroveneto dell’attrice, che per un’ora abbondante ha intrattenuto il pubblico a suon di battute e ironia, come il titolo stesso suggerisce. La ricorrenza è stata raccontata con un occhio critico, scardinando luoghi comuni e stereotipi, che spesso e volentieri trasformano questa festa in una corsa al regalo più bello e alla fotografia più iconica postata sui vari social, Instagram in testa. Una realtà che porta a chiederci: che cosa rimane dell’amore?

Gara online tra single
La storia verte attorno alla protagonista, che il 14 febbraio prende ferie per partecipare a una gara online tra single, il cui scopo è quello di scattare quante più foto di coppie che si baciano. Ma il vero problema è che le persone non si scambiano più baci! La competizione dura 24 ore e in palio ci sono i tanto ambiti surgelati monoporzione, pasto ideale per una persona. La trama ripercorre in modo divertente e scanzonato l’amore nelle varie fasi della vita. Al mattino presto ci si imbatte nei bambini dell’asilo: i maschietti sono terrorizzati, mentre le femminucce sembrano avere le idee molto chiare e da subito puntano la loro “vittima”. Tra palloncini a forma di cuore, peluche e unicorni, gli innamorati a quell’età sono ancora innocenti e puri e si vogliono davvero bene.
Poi è la volta degli adolescenti, avvolti nelle loro felpe nere con il cappuccio calato sulla fronte, tutti intenti a fissare il cellulare. Il paragone con i giovani di una volta è d’obbligo e non può far altro che suscitare qualche sorriso. Oggi non troviamo gli alunni a scuola, ma nei bar a bere il caffè, cosa impensabile un tempo, per il semplice fatto che i genitori al mattino dicevano: “Ecco qui i soldi per il panino”, quindi tu o mangiavi o andavi a bere il caffè. “Inoltre, tempo fa esisteva ‘radio babe’ che funzionava benissimo – scherza Bubola – se osavi marinare la scuola non arrivavi nemmeno a casa, che tua mamma ti aspettava al varco con la ciabatta in mano”. Alla fine però questi adolescenti tra la perenne insoddisfazione e il broncio tipici della loro età e lo smartphone onnipresente, trovano il coraggio e il sistema di esprimere i propri sentimenti, seppure in modo sfuggente e impacciato.

Il brunch di San Valentino
Arriva l’ora del brunch, pasto non ben definito che attualmente va di moda, dove non si mangia niente. Ci spostiamo quindi in quei locali fashion, in cui “solo entrare costa 30 euro” e dove di solito si trovano i 25enni e i 30enni all’ultimo grido. Se gli adolescenti vivono con lo sguardo fisso sullo schermo del telefonino, i giovani non fanno altro che scattare selfie e pubblicarli su Instagram. “Se non posti quello che fai, è come se non fosse mai accaduto – precisa l’attrice -. Poi queste persone escono sempre in gruppo, mai in due, e alla fine gli uomini parlano tra di loro e lo donne anche e si fanno grandi discorsi sul nulla”.
La ricerca delle coppie innamorate non finisce qui; ci si sposta nei locali, perché nel frattempo è arrivata l’ora dell’aperitivo: “Non ingannatevi, nei bar non troverete quarantenni o cinquantenni: sono tutti a casa con un mutuo da pagare e figli che vanno a scuola: per loro San Valentino non esiste – sentenzia Rosanna Bubola tra le risate e le conferme del pubblico –. Se vi imbattete in alcuni di loro, queste sono persone in crisi esistenziale che stanno rivivendo una seconda adolescenza”.

L’amore nelle Case di riposo
Ma dove trovare allora l’amore puro, quello vero? Si può sempre tentare in una Casa per anziani. “Qui per la festa degli innamorati le persone sono davvero felici e festeggiano sinceramente – ride l’attrice – hanno raggiunto una fase esistenziale in cui sono consapevoli che non hanno più niente da perdere, ma solo da guadagnare e finalmente si godono la vita”.
Un monologo leggero, improntato sull’umorismo, che però fotografa la nostra società e ci fa ridere con consapevolezza sulla differenza tra l’essere innamorati e l’ostentare uno stile di vita. E poi chissà se sono più felici i singole che, se non altro, il 14 febbraio risparmiano o gli innamorati i quali molto spesso si perdono nella quotidianità e dimenticano il vero senso dell’amore…

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