Umago. «La strusa de nona»: fragranze d’altri tempi

Nella sede della CI «Fulvio Tomizza» torna il tanto atteso appuntamento che celebra il pane, abbinato al concorso figurativo e letterario riservato alle elementari del territorio

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Umago. «La strusa de nona»: fragranze d’altri tempi
I premiati della gara culinaria con il sindaco Vili Bassanese (secondo da sinistra) e Martina Vocci e Floriana Bassanese Radin (davanti). Foto: DANIELA ROTTA STOILJKOVIĆ

La Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago ha organizzato l’evento tanto atteso e ormai tradizionale “La strusa de nona”, per celebrare questo prezioso alimento, il pane.

La festa è iniziata con la consegna dei vari tipi di pane suddivisi in tre categorie e precisamente “Pan s’ceto” (con farina di ogni tipo, acqua, lievito, sale, latte, olio e semi vari), “Pan consà” (con l’aggiunta di uova, olio, grassi, olive, pomodori, semi, cipolla, erbe aromatiche, verdure, ciccioli…) e “Pan dolse” (pinze, busolai). Scaduto il tempo per la consegna dei vari tipi di pane in gara, si è passati ai saluti della presidente del sodalizio, Floriana Bassanese Radin e alla benedizione del pane da parte del sacerdote locale, com’è consuetudine.

Concorso figurativo e letterario
La festa è proseguita nel Teatrino della Comunità con la premiazione dei lavori giunti al concorso figurativo e letterario per gli alunni delle classi inferiori e superiori delle scuole elementari del territorio, sul tema “Quando il buon pane casereccio incontra le erbe”, mentre la giuria formata da Alice Maurel, Glauco Bevilacqua e Mauro Jurman procedeva con gli assaggi e la scelta dei pani da premiare.
Come spiegato dalla presidente del sodalizio, compito della Comunità è promuovere e realizzare nuovi progetti riportando alla luce le abilità dei nostri nonni e bisnonni, le vecchie e buone tradizioni, insomma, affinché non cadano nel dimenticatoio. È importante approfondire la conoscenza delle erbe alimurgiche per ritrovare i vecchi sapori che non dovrebbero mai andare persi, in quanto davvero preziosi e sempre più da apprezzare. Pertanto il progetto della Comunità per quest’anno è portare i bambini e i ragazzi a raccogliere le erbe dei nostri prati e boschi in primavera e autunno.
Si è quindi proseguito con la premiazione dei migliori lavori pervenuti al concorso figurativo. Tra gli alunni delle classi inferiori al primo posto si è classificata Monica Benčić della seconda classe della SEI di Cittanova, seguita al secondo posto da Antonio Putinja della seconda classe della sezione periferica di Bassania della SEI “Galileo Galilei” di Umago e al terzo posto, a pari merito, da Sofia Grižančić e Ana Brda della quarta della classe della SEI di Umago.
Tra i partecipanti delle classi superiori si sono avuti solamente due premiati: il primo posto è andato a Joelle Levaj e il secondo ad Allegra Višković, entrambe alunne della quinta classe della SEI di Umago.
Per quanto riguarda il concorso letterario, sempre sul tema “Quando il buon pane casereccio incontra le erbe”, nella categoria delle classi inferiori si sono distinti gli alunni della SEI di Umago. Il primo premio è andato a Natan Andročec della quarta classe, il secondo a David Dagostin, sempre della quarta classe e il terzo a Ettore Vojnić della terza classe.
Per le classi superiori al primo posto si è classificata Nikoleta Ukai della settima classe della SEI di Cittanova, al secondo posto Lea Sain dell’ottava classe della SEI “Edmondo De Amicis” di Buie e al terzo Mattea Poropat dell’ottava classe della SEI di Cittanova.

Conferenza tematica
Dopo le premiazioni e si è continuato con la bellissima conferenza di Martina Vocci, sempre sul tema del pane e delle erbe, ma che ha voluto iniziare con la lettura della fiaba istriana “Bella Fronte”, che fa parte di quelle raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua italiana dai vari dialetti da Italo Calvino, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Le fiabe con i loro elementi fantastici e magici hanno da sempre attirato l’interesse dei bambini. Come diceva Calvino “la fantasia è come la marmellata: bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane”. Così anche il pane contiene l’elemento magico della fiaba: la sua lievitazione. Mentre molte civiltà preferiscono il pane azimo, cioè senza lievitazione, in altre troviamo il lievito antico, che prende il nome di lievito madre, proprio perché veniva passato da madre a figlia quando questa si sposava e formava una nuova famiglia.
Passando all’argomento delle erbe, quando Martina Vocci ha chiesto ai presenti quali erbe utilizzassero in cucina, è subito iniziata una discussione sulle varietà utilizzate, come ad esempio il finocchietto selvatico da usare con la carne, i risotti o le minestre, le ortiche per le zuppe e tantissime altre erbe, usate anche per scopi di bellezza.

«S’ceto, consà o dolse»?
La discussione sull’argomento sarebbe durata a lungo se nel frattempo non fossero rientrati in sala i membri della giuria con il verdetto della gara dei pani, per cui si è subito passati alla premiazione.
Nella categoria del “Pan s’ceto” il primo e il secondo premio sono andati a Željko Urbas, mentre il terzo a Lidia Kocijančić. La categoria del “Pan consà” ha visto al primo posto Antonella Degrassi, al secondo posto Manuela Bose e al terzo posto Aurèlie Cino, mentre a preparare il migliore “Pan dolse” è stata Daniela Knapić, seguita da Adrijana Novak al secondo posto e da Luana Đurđević al terzo.
A contribuire al successo della serata è stata pure la Comunità degli Italiani di Visinada, alla quale va un ringraziamento particolare. Alcune attiviste guidate dalla presidente del sodalizio Neda Šainčić Pilato hanno infatti partecipato alla gara con un cesto pieno di pane. Inoltre, le due CI sono coinvolte nel progetto che prevede la riscoperta delle buone erbe delle nostre campagne, prati e boschi.
Dopo la foto di rito con tutti i vincitori assieme alla presidente del sodalizio, a Martina Vocci e al sindaco Vili Bassanese, che non ha mancato di presenziare all’evento, tutti sono scesi al bar della Comunità, che ha offerto il “companadigo” con il quale assaggiare i buoni pani preparati per l’occasione e trascorrere un’ora in convivialità, scambiandosi le ricette e discorrendo dei vecchi tempi passati, quando le massaie arrostivano il pane nel forno a legna e la sua deliziosa fragranza si diffondeva per tutte le vie del paese.

”Pan dolse”.
Foto: CI UMAGO

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