Umago. Credenze popolari, tra fonti storiche e immaginazione

Presentato nella Comunità degli Italiani «Fulvio Tomizza» il video realizzato da un gruppo di alunni della SEI «Galileo Galilei» ambientato a Cittanova

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Umago. Credenze popolari, tra fonti storiche e immaginazione
I giovani storici assieme alla prof.ssa Benčić. Foto: NICOLE MIŠON

Un progetto realizzato da un gruppetto di alunni della SEI “Galileo Galilei” di Umago, assieme alla loro professoressa di storia, Marianna Benčić, con l’aiuto del professore di informatica, Steven Rota, quello presentato giovedì sera presso la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”. Si tratta di un video intitolato “Le credenze popolari dell’Istria nord-occidentale del XVI e XVII secolo”, realizzato in collaborazione con la Regione Veneto. È stata la presidente del sodalizio Floriana Bassanese Radin a dare il benvenuto al numeroso pubblico accorso per l’occasione, agli studenti, agli insegnanti e al direttore della scuola, Arden Sirotić, congratulandosi per l’ottimo lavoro svolto dai ragazzi e per l’impegno che vi hanno dedicato, senza ovviamente tralasciare il sostegno dei loro insegnanti.

“Vi parleremo delle tradizioni popolari che c’erano e ci sono ancora in Istria, tante di queste le ricordiamo grazie ai nostri nonni e bisnonni – ha spiegato la professoressa Benčić –. Le riprese sono state girate a scuola e a Cittanova”. Prima di cedere la parola agli alunni, l’insegnante li ha lodati: “I ragazzi non sono mancati a un solo incontro, non si sono mai lamentati e hanno accettato con entusiasmo di partecipare al progetto”.

La Cittanova del ‘600
A introdurre il cortometraggio sono stati proprio i protagonisti: Alessia Lakošeljac, Leila Jugovac, Erik Miletić della sesta classe e Tadei Jacin dell’ottava. Leila ha riassunto il contesto storico, spiegando che il video è ambientato nella Cittanova nel ‘600, quando questa faceva parte della Repubblica di Venezia, all’epoca colpita dalla peste e dalla malaria. “La mia parte preferita è stata quella in cui Erik (il regista) ci indicava dove posizionarci di fronte alla telecamera, perché ci spostavamo in continuazione”, ha commentato. La sua compagna di classe Alessia, ha invece precisato cosa fossero i crisnicchi, protagonisti delle antiche leggende istriane. “Queste figure venivano rappresentate come streghe proprio per i loro poteri particolari e per la loro nascita. Se nascevano con la membrana bianca venivano visti come personaggi benevoli; se invece nascevano con quella scura, allora erano considerati cattivi. Questa testimonianza storica è sopravvissuta fino a oggi grazie alle fonti del vescovo Tomasini”. Tra i vari personaggi a metà strada tra l’immaginazione e la realtà analizzati dal gruppo di studio, ci sono anche i cosiddetti “vukodlaki”, conosciuti anche come lupi mannari o vampiri. Il registra e cameraman Erik, si è divertito molto nel ruolo interpretato, ma non ha nascosto che ci sono stati anche momenti di fatica. “Dirigere i miei compagni è stata una bella esperienza, anche se tutti gli altri erano al mare, mentre noi eravamo a scuola a filmare e a ripetere in continuazione delle parole ‘difficili’ – ha commentato sorridendo –. La telecamera era pesante e a Cittanova non è stato semplice ripetere diverse volte la stessa scena”. L’ultimo a intervenire è stato Tadei, che nel video ha vestito i panni del vescovo Tomasini: “Ringrazio molto l’insegnante che mi ha dato la possibilità di partecipare a questo progetto. La ringrazio anche per avermi fatto la barba e i baffi, per le necessità del video e sua nonna per avermi cucito il vestito”.
Nel cortometraggio sono state analizzate le figure dei crisnicchi e dei lupi mannari, persone considerate speciali, quindi con poteri magici. I primi erano percepiti come creature buone, in grado di proteggere il raccolto e gli animali, mentre i secondi venivano associati a figure maligne e demoniache. Tali credenze inizialmente non si trovavano in contrapposizione con la fede cristiana, ma si amalgamavano ad essa, completandola in un certo senso. Il vescovo Tomasini, incuriosito dalle storie popolari, le descrive minuziosamente, in particolare nella preziosa “Historia dell’Histria”. Nel video i ragazzi hanno ricostruito il contesto storico e hanno saputo spiegare lo stretto legame che intercorreva tra la vita dei campi e quella ecclesiastica, riportando e citando preziose fonti storiche.

Il dietro le quinte
“Appena ho saputo del progetto, me ne sono interessato e volevo interpretare il vescovo – ha detto Tadei –. È stata la mia prima esperienza recitativa e devo dire che è stato molto bella. Abbiamo girato in estate; è stato un piacere, ma anche una fatica perché faceva caldo ed è stato impegnativo imparare a memoria la parte e preparare tutto il necessario”. La professoressa si è detta molto fiera della serata ben riuscita e del numeroso pubblico presente per l’occasione, ma soprattutto dei suoi alunni. “La cosa più difficile è stata costruire il cappello, ma poi si è posto il problema della barba e dei baffi. Abbiamo comprato una frangia finta e l’abbiamo tagliata, creando così una barba che abbiamo attaccato con un elastico, che è stato nascosto usando un’enorme quantità di fondotinta – ci ha raccontato divertita Marianna Benčić –. Non è stato facile nemmeno cucire il vestito: mia nonna l’ha realizzato, ma trovare tutti i bottoni uguali è stata un’impresa. Sono molto soddisfatta e tanto orgogliosa dei ragazzi. Non mi aspettavo tutta quest’affluenza, è stata un’emozione indescrivibile”.

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