In occasione della celebrazione della Giornata mondiale della sindrome di Down, dedicata quest’anno al tema degli stereotipi e dei pregiudizi, che ha come obiettivo superare le concezioni limitanti e preconcette che spesso circondano le persone affette da tale sindrome, gli studenti della quarta classe del percorso di studi quadriennale Tecnico fisioterapista della Scuola media superiore italiana di Rovigno, accompagnati dalla professoressa Barbara Kercan, hanno fatto visita al Centro per la sindrome di Down di Pola, con il quale collaborano già da anni.
Ad accogliere gli studenti rovignesi è stato il fisioterapista Goran Usainović, il quale ha spiegato dettagliatamente ai ragazzi come approcciarsi e comportarsi con i fruitori del Centro, quali sono le loro caratteristiche, il loro quadro clinico, le terapie e l’assistenza specializzata che il Centro offre alle persone colpite dalla sindrome di Down, una nota condizione genetica caratterizzata dalla trisomia del cromosoma 21, che rappresenta la più frequente causa di disabilità intellettiva. Usainović ha pure sottolineato che l’obiettivo principale nel loro percorso riabilitativo è quello di raggiungere l’autonomia nelle attività quotidiane, come ad esempio l’alimentazione, il cambio d’abito, l’igiene personale e la mobilità, per assicurare loro la migliore qualità di vita possibile.
Per i giovani fisioterapisti “to be” l’uscita didattica è stata un’occasione di crescita personale, durante la quale hanno dimostrato tutta la loro sensibilità nei confronti del lavoro che potenzialmente svolgeranno nel futuro, lavorando a stretto contatto con i fruitori più giovani del Centro polese e mettendo in pratica le competenze acquisite tra le mura scolastiche osservando da vicino i percorsi integrati previsti per le persone con sindrome di Down.
“Per gli studenti che frequentano i vari indirizzi professionali presso la nostra scuola, l’importanza delle uscite didattiche e delle collaborazioni con varie istituzioni e associazioni a livello locale, ma anche regionale è importantissima. Per loro, l’esperienza e il confronto diretto con la teoria delle materie studiate a scuola è fondamentale. Attraverso le lezioni pratiche, come questa appena svolta in collaborazione con il Centro per la sindrome di Down di Pola, che è stata anche un’opportunità per ripensare l’approccio che la società generalmente riserva a queste persone, gli allievi riescono a capire meglio quali sono le loro affinità e i possibili percorsi di studio e sbocchi lavorativi futuri da seguire”, ha spiegato la preside della SMSI rovignese, Ines Venier.
L’istituto rovignese collabora inoltre con l’Associazione dei distrofici della Regione istriana, la Casa di riposo per anziani e disabili “Domenico Pergolis”, l’Ospedale di ortopedia e riabilitazione “Dott. Martin Horvat” e le SE locali, dove presentano lezioni di anatomia adattate ai più piccoli. Una comitiva di futuri fisioterapisti della SMSI nei giorni scorsi ha inoltre partecipato all’incontro svoltosi presso l’Istituto professionale “Eugen Kumičić”, che ha ospitato i fruitori del Centro per la sindrome di Down polese, i quali hanno preparato e offerto agli ospiti accorsi caffè e dolci, mettendo in mostra i frutti del proprio lavoro sviluppati nell’ambito del laboratorio d’integrazione sociale con lo scopo di offrire concrete opportunità di coinvolgimento e inclusione dei giovani con sindrome di Down in attività educative, culturali e scolastiche.
Ricorderemo che il Centro polese, aperto 15 anni fa, è la prima e unica istituzione specializzata per adulti e bambini affetti da sindrome di Down, sia in Croazia che nei Paesi vicini.
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