Per i parentini camminata in casa

La locale Comunità degli Italiani ha organizzato una visita guidata

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Per i parentini camminata in casa

La Comunità degli Italiani di Parenzo è andata “Alla scoperta di Parenzo”, con la guida dello storico dell’arte e archeologo Marino Baldini. È stata una visita che ha consentito di conoscere la storia della città attraverso l’evoluzione della sua struttura urbana e particolarmente delle piazze. Parenzo è la città istriana con il maggior numero di piazze; le maggiori sono quella del Teatro (l’odierna piazza del Popolo), Marafor, piazza Matija Gubec, Cimare, piazza Libertà (Fora le porte) e altre piazzette minori.

Passeggiando nel nucleo storico i partecipanti hanno conosciuto meglio il porticato della Basilica Eufrasiana, il suo nartece, l’atrio e il battistero.

Il percorso ha portato i partecipanti alla Casa dei due Santi (San Cassiano e un suo allievo), due sculture originariamente collocate sul monastero di Predol (l’odierna piazza Supilo), donato dal vescovo Engelmaro (XI secolo) al Monastero di san Michele di Pola. I partecipanti sono venuti a conoscenza dell’attività dello storico triestino Pietro Kandler, autore fra l’altro delle “Guida al forestiero che visita Parenzo”, prima guida turistica della località, del 1845.

Tappa quindi alla Casa romanica, chiamata così anche se la costruzione è un po’ più recente, del Duecento. A fianco c’è una piazzetta con cisterna e stemma dei Lion, del XV secolo, opera dello scultore triestino Lazar de Pari. Una cisterna, ancora più antica, romana, si trova sotto il lastricato di piazza Grabar (dei Pescatori).

Il Parco Juraj Dobrila oggi assomiglia a una piazza, ma è frutto dei bombardamenti che colpirono Parenzo nel 1944. Delle case del Parco è rimasto un portale barocco. Vi è poi il portale del papa Barbo del 1464.

A Prodol c’era il Casino dei nobili; nel timpano della casa era collocato l’orologio posto dalla famiglia Solari di Pesariis, oggi al Museo del territorio parentino. La piazza era chiusa da due edifici del XVIII secolo, bombardati e abbattuti. Pare che alla strutturazione della piazza abbia contribuito il noto architetto rovignese Simone Battistella.

In Rivetta, i partecipanti hanno avuto modo di vedere il più antico stemma araldico istriano: la capra, collocata laddove un tempo s’entrava al Palazzo della Dieta istriana. La piazza odierna ha una forma medievale. A fianco c’era la chiesa di San Tommaso apostolo, i cui mosaici ed affreschi sono stati conservati, presentati e tuttora visibili nello spazio d’ingresso che porta alla Sala della Dieta. Qui c’era la chiesa di San Francesco del XIII secolo e si conservano ancora gli affreschi e gli stucchi.

La visita si è conclusa dinanzi al maestoso Palazzo municipale del 1910, opera dell’architetto Arduino Berlam.

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