Giancarlo Stival con l’Istria nel cuore: «Il modellismo è una grande passione»

Ennesima donazione dell’artista veneziano alla Comunità degli Italiani «Fulvio Tomizza»

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Giancarlo Stival con l’Istria nel cuore: «Il modellismo è una grande passione»

Ci sono cose che veramente non hanno prezzo. Per esempio l’amore. Quello che ti fa fare le cose più impensate. Così è stato anche per l’artista veneziano Giancarlo Stival, che s’innamorò di una splendida esule fiumana, Graziella Rovis di Cantrida, la quale, scampata ai bombardamenti del 1944, sposò l’artista. Un amore che durò a lungo, anche dopo la sua dipartita. Giancarlo Stival, ogni anno ritorna a San Giovanni presso Umago per incontrare gli amici e i soci della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”. Della sua Graziella, che voleva bene all’Istria, è ancora innamorato. Ed è solo grazie a lei se l’artista opera e lavora, in quella che è diventata un po’ la missione della sua vita, dedicata all’Istria, terra di mille contraddizioni, dal passato difficile e incompreso, che oggi lui vede come un vero paradiso.

 

Anche quest’anno Giancarlo Stival ha donato alla Comunità degli Italiani di Umago molti suoi capolavori, tra i quali dei modellini che sono delle fedeli riproduzioni dei borghi istriani.

”Quando li costruisco, guardo come li guardasse di mia moglie, sempre presente nei miei pensieri – dice Stival – e questa volta ho portato le riproduzioni fedeli di Capo Promontore, rustico molto interessante, della Stazione della Parenzana di Visignano, di Castelnuovo d’Arsa, di Palazzo Loredan, della loggia di Sanvincenti, del Castello Tonetti di Chersano, di Stanzia Sillic tra Piemonete e Levade e di Stanzia Blaškovicćtra Albona e Santa Domenica”.

Stanzia Blašković tra Albona e Santa Domenica, un vero capolavoro dell’Istria contadina

Parte delle sue opere sono esposte alla CI di Umago e in precendenza erano state presentate pure nella chiesetta di San Rocco, in occasione della festa patronale di San Pellegrino. Le sue opere rappresentano un bagaglio inestimabile, un forziere di storia, vita e tradizione della nostra penisola. Da Pola a Umago, da Fiume a Rovigno, passando per altre località, Stival ha memorizzato l’Istria e la sua gente, non trascurando dettagli fondamentali e semplici, unici nella loro architettura contadina, quella vera e genuina.

Stival ha creato, con infinita bravura e pazienza, riproduzioni storiche d’altissimo livello: dall’Arena di Pola a Valdibora di Rovigno, dal monastero dei Banedettini di Daila alla tenuta dei de Franceschi di Seghetto, a Stanzia Bembo, Umago, Valle e via dicendo. Oggi la sua collezione conta quasi trecento modellini, fatti con il materiale trovato sul posto, dalla terra alla pietra istriana. Ha dedicato la sua vita a ricostruire l’Istria in miniatura: le sue opere sono sempre fedelissime alla realtà, tanto che alle volte, quando si vedono in fotografia, sembrano quasi l’originale.
Giancarlo Stival è veneto di nascita e come tale ha assorbito tutta la storia istro-veneta. Ma l’ha assorbita nella forma più sublime, in quel modo che passa prima per il cuore per poi arrivare all’intelletto. A San Giovanni di Umago Stival è molto affezionato; ci ritorna ogni anno in agosto e proprio alla chiesetta San Giovanni Battista aveva donato il quadro Battesimo di Gesù.

Giancarlo Stival davanti all’opera donata alla chiesa di San Giovanni

Sulle opere di Stival si potrebbe scrivere moltissimo: ognuna è diversa, unica, piena d’emozioni. Una collezione talmente bella che andrebbe portata ovunque in Istria: “Però non è cosa facile – dice –. Le opere sono moltissime e gli anni cominciano a farsi sentire”.

”Cambiano anche le nostre città, per questo le riproduzioni fedeli dei borghi istriani di Stival sono importanti anche per conservarne la memoria – ci ha detto la presidente della Comunità degli Italiani di Umago Floriana Bassanese Radin –. Con questi ultimi lavori la mostra di Stival si è allargata notevolmente e ora è davvero importante per tutti coloro che vengono ad ammirarla”.

Il monastero dei Benedettini di Daila

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