Parenzo. La pandemia non ha ridotto lo standard di vita

Seduta solenne del Consiglio municipale per la Giornata della Città e il 76.esimo anniversario della liberazione. Nell’occasione sono stati premiati i cittadini benemeriti

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Parenzo. La pandemia non ha ridotto lo standard di vita

La Città di Parenzo ha celebrato la sua Giornata e il 76.esimo anniversario della liberazione, avvenuta il 30 aprile 1945, con la seduta solenne del Consiglio municipale, svoltasi a porte chiuse nella Sala della Dieta istriana. L’assise è stata preceduta dalla deposizione di una corona floreale ai piedi del monumento ai caduti vicino alla sede municipale. La Giornata è stata allietata anche dai bambini della Scuola materna Radost 2, che sulla gradinata del Palazzo municipale hanno consegnato al sindaco Loris Peršurić in regalo un mosaico raffigurante una veduta di Parenzo, recitando pure una poesia. Il sindaco ha ricambiato con degli albi da colorare.

 

 

All’insegna della convivenza
Ad aprire la seduta solenne del Consiglio – moderata in croato e in italiano da Edi Zarli – è stato il presidente uscente del Consiglio municipale Adriano Jakus, che nel suo breve discorso di circostanza ha ricordato la contingenza epidemiologica in corso, per cui era saltata la solennità dell’anno scorso, mentre quest’anno si è svolta in forma ridotta. Le difficoltà causate dalla pandemia da coronavirus non hanno comportato alcuna riduzione degli standard sociali, essendo la politica locale al servizio dei cittadini, creando una città all’insegna della convivenza e di un piacevole standard di vita.

Ai presenti si è rivolta, in italiano, la vicesindaco connazionale Nadia Štifanić Dobrilović. Soffermandosi sull’epidemia in corso, la Štifanić Dobrilović ha ricordato che questa ha messo tutti a dura prova, ma è venuta fuori la generosità della gente, consentendo di cogliere meglio il mondo che ci circonda, non obliando la nostra identità, che va preservata.

Adriano Jakus, Denis Bernobić. Loris Peršurić e Adriano Ukušić

I progetti capitali
Il sindaco Loris Peršurić ha parlato del benessere e della convivenza in cui sono vissute le generazioni precedenti. Per quanto riguarda il suo mandato che sta volgendo al termine ha ricordato la realizzazione di alcuni progetti capitali: l’edificazione di due scuole elementari (Finida e Sbandati), il rinnovo di due edifici diventati sezioni periferiche della Scuola materna “Paperino” (Maio Grando e Monspinoso), la costruzione dell’asilo di Sbandati, il rinnovo della Riva cittadina, gli interventi infrastrutturali…
Alla seduta hanno presenziato la vicepresidente della Regione, Sandra Ćakić Kuhar – che ha portato i saluti di Fabrizio Radin, ff presidente della Regione, salutando anche in italiano – e il sindaco di Pola Boris Miletić.

Premiata Maria Grazia Benčić Bazzara
Ha fatto seguito la consegna dei riconoscimenti ai cittadini benemeriti. Il Diploma 30 Aprile, unitamente a un quadro di Parenzo, sono andati al connazionale Denis Bernobić di Parenzo e ad Adriano Ukušić di Orsera, che hanno promosso un’azione umanitaria con 7 convogli di vetture cariche d’aiuti in favore dei terremotati della Banija. Il loro impegno è stato illustrato anche da un breve video. I Ringraziamenti cittadini sono stati assegnati a Maria Grazia Benčić Bazzara, storica direttrice della SEI “Bernardo Parentin” e già vicesindaco di Parenzo, Vesna Baranašić e Marija Matasović per il loro pluriennale impegno nel mondo scolastico. Per l’impegno a favore delle aree terremotate sono stati premiati con il Ringraziamento la Croce rossa cittadina, l’Unità dei Vigili del fuoco di Parenzo e i tifosi della “Jadran” riuniti nel gruppo “Šajeta.” A ritirare i premi sono stati Vesna Janko Finderle, Denis Matošević e Velimir Kljajić. Premiati pure con il Ringraziamento Ljubica Ljuština, per l’impegno nel Comitato locale di Porto Cervera, Ana Benčić per la sua opera volontaria alla Casa dell’anziano e Alen Anušić per l’impegno volontario durante la crisi epidemiologica. A nome dei premiati, Denis Bernobić ha puntualizzato che il premio ricevuto da lui e da Ukušić è un riconoscimento che va a tutti coloro che si sono uniti ai loro sforzi. In chiusura di seduta, il presidente del Consiglio, Adriano Jakus, ha salutato anche in italiano.

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