Momiano. «Riflessioni/Odsevi» delle donne di confine, serata all’insegna della creatività femminile

Presentata nella Casa dei castelli l’ultima fatica dell’Associazione Poem di Capodistria

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Momiano. «Riflessioni/Odsevi» delle donne di confine, serata all’insegna della creatività femminile
Irene Visintini, Isabella Flego, Nicoletta Casagrande e Lorella Limoncin Toth. Foto: ERIKA BARNABA

Una serata all’insegna della creatività femminile quella svoltasi giovedì nella Casa dei castelli di Momiano, grazie a una collaborazione tra l’Università popolare aperta di Buie e l’Associazione delle pari opportunità Poem di Capodistria, che per l’occasione ha presentato pure “Riflessioni/Odsevi”, la sua ultima fatica, un volume bilingue che raccoglie i lavori di una ventina di donne di confine. Ad accogliere il pubblico è stata la f.f. dell’Upa, Tanja Šuflaj, che si è detta onorata di poter conoscere più profondamente la Poem e il suo operato, una collaborazione tra donne che dura da decenni. A porgere i suoi saluti pure Giuseppina Rajko, viceconsole onorario d’Italia a Buie, che ha elogiato l’iniziativa, auspicandone la continuazione. A prendere la parola pure Lorella Limoncin Toth, oggi sovrintendente ai beni culturali della Regione istriana, ma all’epoca della fondazione dell’Associazione una delle promotrici di questi incontri, prima in qualità di sindaco di Buie e poi di direttrice dell’Upa.

“Mi fa piacere perché ritorniamo un pò al nostro glorioso passato, quando le donne di confine per l’8 marzo si ritrovavano al valico croato-sloveno. Il primo incontro risale al 2007, anno dell’entrata della Slovenia nell’UE e questi incontri, che in quel periodo si svolgevano al confine italo-sloveno, si spostarono sul nostro confine in quanto linea di demarcazione tra l’UE e la parte fuori di essa. Questa realtà di confine è stata riscoperta da donne molto attive e combattive, impegnate in ambito culturale e in altri settori, aiutando le persone nella vita sociale e politica. Abbiamo imparato a conoscere nuove donne, fatto nuove amicizie e creato una bella associazione, che ha dato i propri frutti, tanti bei contatti e tante cose belle. Ora che i confini non ci sono più, spero saranno portati avanti dalle nuove generazioni. Abbiamo tanti giovani che devono portare avanti queste nuove realtà che oggi stanno cambiando e bisogna andare avanti facendo questo collegamento forse a un livello meno istituzionalizzato”, ha rilevato Lorella Limoncin Toth, ringraziando Isabella Flego, oggi presidente della Poem, animatrice di tutti questi incontri.
Presenti in sala pure il vicesindaco di Buie in quota CNI Corrado Dussich e diverse socie della Poem provenienti da Trieste, Gorizia e Capodistria.

La differenza che arricchisce
Isabella Flego ha quindi illustrato l’operato della Poem, dicendosi piacevolmente sorpresa della bellissima sede che ospita l’incontro, dove già all’entrata si respira la storia, con alle pareti appese le foto dei vecchi momianesi. Cosa gradita in quanto, come sottolineato, sono le persone a fare la storia e non soltanto le mura.
“La Poem ha 23 anni di vita. Nei primi 10 anni abbiamo fatto parecchia attività socio-politica e a un certo punto ci siamo rese conto che si perdevano ore preziose trattando ogni 8 marzo sempre gli stessi argomenti. Di strada da fare per conseguire la parità di genere è ancora tanta. Quindi ci siamo avvicinate alla scrittura, acquisendo una certa libertà e indipendenza da alcuni argomenti che ci pesavano sulle spalle da decenni. La Poem è una micro unione di donne di confine, che spazia in un ampio territorio socio-politico, che va da Gorizia, a Trieste, Muggia e Crevatini fino a Bertocchi, Capodistria, Pirano, Buie e Momiano. Siamo passate alla cultura perché riteniamo che questa, la politica e le lotte sociali possono creare la vera convivenza. Ci auguriamo sempre che un pò più di cultura e umanesimo entrino anche nella politica, in quanto ce n’è davvero bisogno. Pubblichiamo annualmente il libro bilingue in quanto collaboriamo con donne di nazionalità sia italiana che slovena. Per noi identità e appartenenza sono valori profondi, che vanno rispettati e oggi andiamo fiere del nostro lavoro”, ha rilevato Isabella Flego, spiegando come in copertina sia stata scelta di proposito la rappresentazione dell’ape, in quanto un insetto del quale si parla in tutto il mondo, rilevandone la sua importanza vitale.

Fiori di campo e armonia
Ad affiancare la Flego nella presentazione pure Nicoletta Casagrande, che ha proposto bellissime immagini, proiettate su uno schermo alle loro spalle e Irene Visintini, autrice dell’introduzione del volume, la quale ha rilevato la grande sinergia che ha unito le autrici anche nel difficile periodo della pandemia.
“Sono donne di frontiera, scrittrici, studiose, poetesse e operatrici culturali la cui creatività si esprime e si estende al di là della trama della propria esistenza soggettiva. Raccontano implicitamente la vita, la società, i conflitti, la composita cultura, la complessa storia del territorio del confine orientale. Sono donne che vivono al di qua e al di là dell’ex confine, sensibili ai mutamenti dell’attuale post-femminismo, aperte al progresso civile, morale e culturale del mondo odierno. Di anno in anno si rivelano sempre più capaci di dimostrare la propria passione per la scrittura e desiderose di misurarsi con essa e con vari generi letterari. Compaiono, nei loro scritti narrativi, poetici e saggistici, temi e argomenti ispirati a semantiche e coordinate esistenziali e biografiche, pagine che si esprimono nei modi dell’introspezione, dell’autoanalisi e della capacità di riflessione sulla realtà interiore ed esterna, ma anche itinerari memoriali tramati di eventi, personaggi, esperienze umane del presente e ricuperi del passato, nella ricerca delle proprie radici”, ha rilevato la Visintini.
Nel corso della serata le autrici hanno letto alcuni lavori inseriti nel libro, mentre il duo Dante e Anita Marušić hanno allietato i presenti con le loro canzoni. Ad addobbare la sala con delle bellissime composizioni di fiori di campo è stata Renata Giurgevich. Uno di questi mazzi è stato preso proprio da esempio, specificando come ogni fiore ha il suo profumo, colore, grandezza, bellezza e contenuto, come le donne della Poem, tutte diverse ma che insieme trovano armonia, come testimonia il volume.

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