Le bandiere dell’Istria sull’Himalaya

Spedizione di alpinisti di Parenzo e di Rovigno alla conquista del Tetto del mondo

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Le bandiere dell’Istria sull’Himalaya
La bandiera di Parenzo sull’Himalaya. Foto: WWW. POREC.HR

Le bandiere di Parenzo, di Rovigno e dell’Istria sventolano sull’Himalaya, precisamente sull’Everest Base Camp a 5.364 metri d’altezza e sul Kalapathar, a 5.600 metri d’altezza, raggiunti da Kemal Pršeš di Parenzo, nonché Vesna Dapinguente, Vladimir Majerić e Zvjezdana Radetić Stela di Rovigno.
L’Everest Base Camp è il punto di partenza per coloro che intendono raggiungere il Tetto del mondo, l’Everest, a 8.848 metri d’altezza. La spedizione ha raggiunto il campo dopo aver camminato undici giorni per 8-10 ore giornaliere, attraversando paesaggi suggestivi, incontrando gli abitanti del luogo e conoscendo nuove culture. Dopo aver percorso 120 chilometri, sull’Everest Base Camp e sul Kalapathar, quest’ultimo meta delle spedizione, secondo la tradizione alpinistica, gli alpinisti istriani hanno elevato le bandiere di Parenzo, di Rovigno e dell’Istria, che ora sventolano accanto alle bandierine tibetane della fortuna.
Pršeš fa l’alpinista dal 2006, ha raggiunto dapprima le cime di Croazia, Austria, Italia, Slovenia, Svizzera, Francia, Grecia e Bulgaria.
Successivamente, assieme ai colleghi rovignesi, ha conquistato il Kilimanjaro (5.895 metri) in Tanzania, il Monte Bianco (4.810) in Francia, il Gran Paradiso (4.061) in Italia, l’Elbrus (5.642) in Russia, l’Ararat (5.137) in Turchia, il Cotopaxi (5.897) e il Chimborazo (6.268) in Ecuador e il Jabal Umm ad Dami (1.854) nella Giordania. Nonostante la pandemiada coronavirus, negli ultimi due anni la spedizione ha raggiunto il Chachani (6.075), il Vinicunca (5.036) e il cratere del vulcano Ubinas (5.600) in Perù, nonché il Monte Tito in Macedonia e il Midžor in Serbia.

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