L’amore per la natura alpina attraverso il cinema

Palazzo Modello. Nell'ambito della rassegna cinematografica ideata per tutti gli amanti della montagna, sono stati proiettati tre cortometraggi

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L’amore per la natura alpina attraverso il cinema
Fulvio Mosetti, Melita Sciucca e Federico Guidotto. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La Regione litoraneo-montana, come suggerito dal nome, abbonda di stupendi paesaggi naturali “ad alta quota” e non sorprende, pertanto, che l’amore, l’apprezzamento e l’ammirazione nei confronti delle zone alpine siano proprio in queste parti dei sentimenti largamente condivisi. Appare, dunque, piuttosto azzeccata l’idea di ospitare nel capoluogo quarnerino una rassegna cinematografica ideata per tutti gli amanti della natura di montagna, come quella tenutasi nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume, organizzata in collaborazione con l’associazione triestina Monte Analogo.
La serata è stata introdotta dai saluti della presidente del sodalizio fiumano, Melita Sciucca, la quale ha ringraziato in particolare Federico Guidotto, presidente del Comitato degli Italiani all’Estero (Comites) di Fiume, per la promozione e l’organizzazione di numerose serate cinematografiche negli spazi di Palazzo Modello. A illustrare la scelta di film selezionati per la rassegna è stato Fulvio Mosetti, presidente di Monte Analogo, che da oltre tre decenni promuove la rassegna di film “Alpi Giulie Cinema”, specificatamente dedicata alla produzione cinematografica legata alla natura alpina, la cui 31.esima edizione si è conclusa di recente. Sono state tre le pellicole proiettate: tre cortometraggi, tre produzioni diverse, ma tutte accomunate da un indissolubile legame con la natura montuosa e perciò meritatamente inserite nella manifestazione promossa da Monte Analogo. Si tratta di “The imaginary line” di Kylor Melton, finalista anche al Vancouver International Mountain Film Festival del 2020; “Cervino, la cresta del leone” di Hervé Barmasse e Alessandro Beltrame, che ha avuto la première mondiale all’edizione dell’anno scorso del Trento Film Festival; e “Ice & palms” di Max Kroneck, Jochen Mesle, Philipp Becker e Johannes Müller, già vincitore nella categoria di “miglior concetto” agli Endorphin Awards in Francia. Come riferito da Mosetti, l’intento della rassegna “Alpi Giulie Cinema” è quello di “promuovere la cultura della montagna da un punto di vista culturale, piuttosto che sportivo”. Nell’ambito della manifestazione vengono assegnati alcuni riconoscimenti, tra cui il Premio “Scabiosa trenta” che, come riferito dal presidente dell’associazione triestina, “è riservato a produzioni e registi delle tre regioni contermini che gravitano sulle Alpi Giulie, ovvero Carinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia”.

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