Karin Tancel. L’illustrazione di libri: una scelta di vita

Chiacchierata con la parentina che nutre una passione per il disegno, tramite il quale vorrebbe avvicinare la CNI ai più piccoli

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Karin Tancel. L’illustrazione di libri: una scelta di vita
Karin Tancel. Foto: DENIS VISINTIN

Karin Tancel, parentina di nascita, ha da sempre manifestato interesse per l’arte. Ha terminato gli studi di Storia dell’arte alla Facoltà di Filosofia di Fiume, per poi specializzarsi alla Scuola del Fumetto di Milano, città in cui ha pure lavorato per qualche anno. Abbiamo colto l’occasione per parlare con lei durante un suo recente soggiorno a Parenzo.

Sei specializzata nell’illustrazione di letteratura per l’infanzia e in illustrazione naturalistica (animali, natura). Che cosa comporta essere illustratrice?
“Più che un lavoro è una scelta di vita. È l’illustrazione che sceglie te e non viceversa. Io disegno da quando ero bambina. Allora disegnavo fumetti e qualsiasi altra cosa. È iniziato tutto da lì. Completati gli studi d’economia, che non c’entrano niente con le illustrazioni, ho scelto d’intraprendere gli studi universitari a Fiume, dopo di che, avendo visto che non era abbastanza, sono andata a Milano, dove ho frequentato la Scuola del Fumetto per tre anni al Dipartimento d’illustrazione, ed è così che è proseguita questa storia”.

Dopo il soggiorno a Milano, hai scelto di trasferirti a Zagabria. È stata una scelta voluta, o un caso? Per il lavoro che svolgi la provincia pare un po’ stretta?
“È stata una scelta casuale. Al giorno d’oggi si può vivere di questo lavoro anche in provincia; non serve vivere in una una grande città per farlo, perché si opera tramite Internet. I servizi che ti chiedono li puoi fare a casa tua o in ufficio e da lì inviarli ai committenti”.
Karin ci mostra alcuni progetti realizzati: “Aba mali suncokret” (Abba il piccolo girasole), “Bumbar zubar” (Il calabrone dentista), “Kako je jabuka otkrila proljeće” (Come la mela ha scoperto la primavera), “Leona i pernata rugalica” (Leona e il tordo piumato), “Škola trenera” (Scuola per allenatori), “Školske brige pčele Jele” (Le preoccupazioni scolastiche dell’ape Jela), “Neposlušno mače” (Il gattino disobbediente), realizzati in tecnica digitale, tempera, pastelli, colori, acrilico.

Tra i tuoi clienti ci sono Pearsons Mondadori, Edumond Lemonier, Editing sas, Immedia group, Helbling Language, Scolastica Capitello, Garzanti, Školska knjiga, Alfa, Mozaik, Golden marketing, Muze, Naklada Bošković. Com’è lavorare con questi giganti dell’editoria?
“Per loro ho realizzato dei libri scolastici. Ti mandano il progetto con la gabbia grafica e ti chiedono di realizzare il disegno in un determinato spazio quadri, poi il resto lo fanno loro. Si è trattato spesso di libri per avviare i bambini alla lettura, disegnando per esempio le lettere da abbinare agli oggetti che iniziano con quelle lettere. Lavorare per loro è certamente un onore e per dire la verità mi sento anche fortunata”.

Qual è un tuo sogno nel cassetto?
“Io lo vivo già il mio sogno, facendo quello che ho voluto fare da sempre, ossia disegnare e illustrare libri. Tuttavia un sogno nel cassetto potrebbe essere quello di fare un libro illustrato che colleghi Parenzo e la Comunità Nazionale Italiana ai più piccoli”.

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