Franko Gergorić: «Cercare collaborazioni e intese per consolidare la nostra realtà»

Chiacchierata col neonominato preside della SMSI «Leonardo Da Vinci»

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Franko Gergorić: «Cercare collaborazioni e intese per consolidare la nostra realtà»
La SMSI “Leonardo Da Vinci” di Buie ripresa dall’alto. Foto: ERIKA BARNABA

È da una settimana che a ricoprire il ruolo di preside della Scuola media superiore italiana “Leonardo Da Vinci” di Buie è Franko Gergorić, già docente della scuola, con una carriera in continua ascesa. Incontrandolo, oltre a scoprire il suo grande interesse per tutta la Regione istriana e per la CNI, abbiamo intrapreso un viaggio trasversale tra la sua vita scolastica e non, che lo coinvolge e lo ha oramai reso un buiese “d’adozione”.

Franko Gergorić.
Foto: ERIKA BARNABA

Da pochi giorni ricopre il nuovo incarico di preside; che cosa l’ha spinta a candidarsi?
“Penso che a livello professionale questo nuovo incarico sia una continuazione del mio percorso lavorativo. A livello personale cerco sempre di migliorare e sviluppare competenze che mi permettano di perseguire nuovi obiettivi. Un’altra ragione che mi ha spinto a candidarmi è il desiderio di continuare il lavoro iniziato e svolto dalla preside Irena Penko. Lei ha portato a termine i lavori di ristrutturazione del nuovo edificio, ha coordinato tutte le attività didattiche e scolastiche durante il periodo del Covid e le lezioni online. Durante i miei anni lavorativi, specialmente nel ruolo di coordinatore, posso dire che ammiro il modo con il quale la Penko ha affrontato e risposto alle sfide che questo ruolo include. Mi ha insegnato molto, iniziando dal tirocinio, passando poi agli esami di maturità, ma sopratutto durante l’avanzamento professionale. Lei ha avuto sempre una risposta pronta o un consiglio valevole”.

Come e quando è iniziata la sua carriera scolastica?
“Con in mano una laurea in Economia e Commercio, prima di diventare insegnante ho lavorato per più di 13 anni nel campo delle vendite. Gestivo ed ero responsabile per la vendita e la distribuzione dei prodotti per l’intero mercato croato. Ho collaborato con la maggior parte delle catene commerciali, dove ho fatto molta esperienza, che poi ho cercato di trasmettere ai miei alunni durante le ore di lezione. La mia carriera scolastica ha avuto inizio il 28 ottobre del 2013. Il posto d’insegnante di materie economiche era vacante, avendo allora Irena Penko assunto l’incarico di preside. Con il tempo sono stato nominato coordinatore degli esami di maturità di Stato, ruolo che ho ricoperto finora. Questo mi ha dato la possibilità di conoscere meglio gli alunni della scuola. Due anni fa ho ottenuto il mio primo avanzamento professionale e il passo successivo è stato quello di candidarmi al ruolo di preside”.

Parlando di minoranza, la scuola opera in una realtà locale per certi versi più impegnativa. Come affronterà quotidianamente le sfide che questa realtà presenta per dar voce costante al vostro istituto?
“La ‘Leonardo Da Vinci’ è un’istituzione fondamentale per la Comunità Nazionale Italiana e in generale per tutto il Buiese. Nel dirigere questa scuola, vedo davanti a me come minimo due livelli di difficoltà. Uno interno, quello della gestione delle normali dinamiche scolastiche e quello esterno, cioè quello di essere sempre alla ricerca di collaborazioni e intese con il maggior numero possibile di istituzioni del territorio, necessarie per il consolidamento della nostra realtà. Sono convinto che proprio questo sarà il mio lavoro principale, ovvero lavorare su questi due livelli. Le sfide che questa realtà comporta e che si presenteranno dinanzi a noi verranno affrontate quotidianamente. Continuerò a difendere e a promuovere i nostri diritti, come ho fatto finora”.

Lei ricopre pure importanti cariche politiche e nell’ambito della Città di Buie. Come pensa di conciliarle con questo suo nuovo incarico?
“Questo è vero e ne sono cosciente. Deve sapere, però, che sono entrato in politica ad Albona, mia città natale, nel 1996. Il mio motto era ed è rimasto sempre: fare del bene. Dicono, se fai del bene non puoi fare del male. Con la mia esperienza cerco di dare il mio contributo alla società, alla comunità locale, ovvero alla città dove vivo. Questi sono gli insegnamenti ricevuti dai miei genitori. Oggi, quasi 27 anni dopo, devo dire che ho la stessa forza e la stessa grinta. L’unica differenza è che ora, dal 23 ottobre scorso questa grinta e forza, ma soprattutto il tempo, li investirò per il bene della ‘Leonardo da Vinci’. Questo non significa che gli altri ruoli ne risentiranno. Se mi prendo un incarico, lo porto a termine. Mi sono sposato e trasferito a Buie nel 2007. La città mi ha accolto bene e le sono in debito. Essere presidente del Consiglio cittadino per me è un onore. Questo ruolo penso di svolgerlo fino alla fine del mandato, cioè fino al 2025. In stretta collaborazione con il sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin, abbiamo portato avanti tantissimi progetti, sia per i giovani che per gli anziani. Per quanto riguarda le altre funzioni, ci sono candidati che hanno il desiderio, ma soprattutto le capacità di continuare questo percorso”.
Ha già in mente dei progetti per una scuola che è già molto attiva e ben avviata?
“Innanzi tutto, prenderemo parte a diversi progetti. Quest’estate è stato approvato un grande progetto Erasmus+. Nella prima settimana del mandato ho partecipato al primo ‘kick-off meeting’ e ora ci aspettano impegno, lavoro e obiettivi da raggiungere. Il progetto riguarda il percorso di San Francesco, non dal punto di vista religioso, ma come pioniere dell’ecologia e dell’economia e include 6 scuole medie superiori. Oltre alla nostra, in rappresentanza della Croazia, pure quelle di Lituania, Romania, Portogallo, Macedonia del Nord e Slovenia. Il lead partner è la Demetra Special Purpose Vehicle di Roma, poi c’è TV Capodistria come media partner, come pure l’Università Roma Tre e la CAN Costiera e qui colgo l’occasione per ringraziare Andrea Bartole per averci dato l’opportunità di prendere parte a questo progetto. Questo è uno dei primi progetti Erasmus+ per la nostra istituzione; è longitudinale e dura tre anni. Quindi ci aspetta molto lavoro, ma soprattutto tanto coinvolgimento da parte degli alunni. Da non dimenticare il progetto e-Twinninng, chiamato EuroPIN, che ho iniziato l’anno scorso con l’insegnante Tamara Sapanjoš dell’Istituto professionale di Buie. Quest’anno pensiamo d’includere anche altre scuole e tratta il tema dell’alfabetizzazione finanziaria, non solamente negli indirizzi commerciali, ma anche licei e altri indirizzi professionali. In questo momento sto preparando la Commissione inerente un viaggio che includerà 8 classi che avranno modo di visitare Dublino e altre località dell’Irlanda. Questi progetti sono un’ottima opportunità per gli alunni di sviluppare capacità e competenze sulle quali creare il loro futuro”.

Le mancherà l’insegnamento?
“Direi proprio di sì. L’insegnamento mi coinvolgeva in tutto e per tutto. Come insegnante m’impegnavo a organizzare uscite in modo che gli alunni potessero avere l’opportunità di vedere la realtà, ovvero di conoscere il mondo del lavoro che li aspetta una volta usciti dall’ambiente scolastico. Come ho già detto, ho cercato sempre di portare novità interessanti in classe, esempi d’analisi di casi aziendali, nuovi metodi contemporanei d’insegnamento; ho tentato di avvicinare la tecnologia agli alunni e usarla come strumento d’insegnamento. Insomma, sì, l’insegnamento mi mancherà, ma ora nel focus ci saranno nuovi obiettivi da raggiungere”.

Quali sono gli aspetti positivi e negativi della sua professione?
“Steve Jobs ha detto: ‘Dovete trovare quello che amate. Questo vale sia per il lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate’. E io amo il mio lavoro. Molto spesso non ho un orario lavorativo. Pensandoci ora, non ho mai cercato aspetti né positivi né negativi di questo lavoro. Ho sempre cercato di dare il massimo, perciò non le saprei dare una risposta concreta. Quello che posso dire è che stando con i giovani s’impara molto, sulle nuove tendenze, sul loro modo di pensare e di rapportarsi alla vita. Se proprio dovessi citare un aspetto negativo, direi la mancanza di rispetto verso il ruolo dell’insegnante. Ancora oggi, quando incontro un mio ex insegnante lo saluto con rispetto, cosa che purtroppo oggigiorno non si vede spesso”.

Quale augurio desidera rivolgere agli studenti della SMSI buiese all’inizio del mandato?
“Mi viene in mente, un paio di anni fà, quando durante un ballo dei maturandi mi ero rivolto ai miei alunni con le parole di Obama: ‘le cose s’imparano a farle sgobbando, con tanto impegno e fatica’. La storia non è stata fatta da gente che ha mollato quando il gioco si faceva duro, ma da chi ha perseverato e ci ha riprovato con maggiore impegno. Spesso gli alunni hanno condiviso con me i propri progetti per il futuro e io li ho sempre incoraggiati a inseguire i loro sogni, a essere responsabili e ad affrontare le cose con il massimo impegno. Ecco, questo sarebbe il mio augurio agli studenti”.

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